Reclami, criticità e nuove priorità di vigilanza: l’Organismo di monitoraggio rafforza il presidio sulla trasparenza e correttezza dei dati nei sistemi di informazione creditizia, tra sfide applicative del GDPR e tutela della reputazione finanziaria degli utenti.
L’Organismo di monitoraggio del Codice di condotta per i sistemi di informazione creditizia (OdM), istituito in attuazione dell’articolo 40 del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e accreditato dal Garante per la protezione dei dati personali, rappresenta uno snodo chiave nella tutela dei diritti dei cittadini in ambito creditizio. Il suo compito è vigilare sull’osservanza del Codice da parte dei partecipanti ai sistemi di informazione creditizia (SIC), promuovendo trasparenza, correttezza e proporzionalità nel trattamento dei dati relativi alla solvibilità e all’affidabilità nei pagamenti.
Volume e gestione dei reclami nel primo semestre 2025
Nel periodo gennaio-giugno 2025, l’OdM ha ricevuto 55 reclami qualificabili come ammissibili, relativi a presunte violazioni del Codice da parte di soggetti partecipanti ai SIC. Di questi, 19 sono stati respinti nel merito, mentre i restanti 36 sono ancora in fase di istruttoria. Parallelamente, l’OdM ha concluso l’esame di 56 reclami pendenti dal secondo semestre 2024: 36 sono stati dichiarati improcedibili per motivi formali (ad esempio, mancata attivazione del reclamo presso il partecipante), e 20 rigettati nel merito.
Complessivamente, nel primo semestre 2025, l’OdM si è pronunciato su 75 istanze. Questa attività evidenzia un impegno costante nel garantire tempi di risposta proporzionati alla complessità dei casi, contribuendo a consolidare un modello di vigilanza efficiente e trasparente.
Aree critiche: aggiornamento, esattezza e procedura
Dall’analisi dei reclami emergono criticità ricorrenti. La prima riguarda la tempestività nell’aggiornamento dei dati: in alcuni casi, gli interessati lamentano la permanenza di segnalazioni negative anche dopo l’estinzione del debito.
Un secondo punto critico è l’esattezza delle informazioni registrate nei SIC, specie in presenza di ritardi nei pagamenti attribuiti erroneamente.
Infine, numerose istanze sono risultate improcedibili per mancato rispetto della procedura, in particolare per l’assenza di un previo reclamo al soggetto segnalato, condizione necessaria secondo l’art. 19 del Codice.
Prospettive per il secondo semestre 2025: vigilanza, dialogo e comunicazione
Guardando al futuro, l’OdM intende rafforzare le attività di auditing e vigilanza attraverso l’analisi sistematica di indicatori quantitativi e qualitativi relativi ai flussi informativi. È inoltre prevista l’organizzazione di incontri periodici con i partecipanti al Codice per condividere soluzioni operative alle problematiche più frequenti. Sul piano istituzionale, l’Organismo punta a intensificare le attività di comunicazione, al fine di chiarire le funzioni e i limiti della propria azione e facilitare l’accesso alle tutele da parte degli interessati.
Il valore strategico del Codice nel contesto regolatorio europeo
Il Codice di condotta per i SIC si inserisce in un contesto normativo europeo che mira a bilanciare protezione dei dati e libertà economica. In quanto meccanismo di coregolazione, esso rappresenta una forma evoluta di compliance, in grado di garantire certezza giuridica agli operatori economici e, al contempo, tutelare i diritti degli individui in un settore ad alto impatto come quello del credito. L’esperienza dell’OdM costituisce dunque un caso di studio rilevante per la governance della data economy, anche alla luce delle sfide poste dalla digitalizzazione dei servizi finanziari.