In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche e rivalità tecnologica tra Stati Uniti e Cina, Microsoft ha deciso di sospendere le operazioni del suo partner strategico in Cina, Wicresoft. Secondo quanto riportato dalla testata finanziaria cinese Caijing, la decisione comporterà il licenziamento di circa 2.000 dipendenti, principalmente impiegati nei servizi di outsourcing post-vendita legati a prodotti come Windows e Microsoft Office.
Wicresoft, nata nel 2002 come joint venture tra Microsoft e partner locali cinesi, è stata per oltre due decenni una delle principali realtà di supporto operativo del colosso di Redmond nella regione asiatica. La sua funzione era particolarmente centrata sull’assistenza clienti e la gestione dei servizi post-vendita per il mercato cinese.
Un segnale della ritirata strategica statunitense
La decisione di Microsoft si inserisce in una dinamica più ampia di ricalibrazione delle strategie aziendali delle big tech americane in Cina. Negli ultimi anni, l’intensificarsi delle tensioni commerciali e normative tra Washington e Pechino ha spinto molte imprese occidentali a ridurre la loro esposizione nel mercato cinese, in particolare nei settori ad alta tecnologia e nei servizi cloud.
L’annuncio arriva pochi mesi dopo che Microsoft aveva già chiuso il proprio laboratorio di ricerca a Shanghai focalizzato su intelligenza artificiale e Internet of Things (IoT), segnando un altro passo indietro nell’impegno diretto del gruppo sul territorio cinese.
Implicazioni occupazionali e industriali
Le conseguenze occupazionali della chiusura di Wicresoft in Cina sono significative. Le circa 2.000 persone coinvolte rappresentano una fetta importante della forza lavoro locale impegnata nel supporto tecnico e nella customer experience dei software Microsoft.
In un’economia già sotto pressione per la transizione tecnologica e l’intensificazione del controllo statale su imprese straniere, il caso Wicresoft potrebbe diventare emblematico delle difficoltà strutturali che le multinazionali affrontano nel mantenere operazioni stabili e redditizie in Cina.
I rischi per il supporto utenti in Cina
La sospensione dei servizi di outsourcing solleva interrogativi anche sul futuro dell’assistenza tecnica per gli utenti cinesi. Con l’interruzione del supporto post-vendita, restano incerte le modalità con cui Microsoft garantirà la continuità dei servizi per milioni di utenti di Windows e Office nel Paese. Nonostante alcune fonti interne avessero ventilato la possibilità di un ritiro completo di Microsoft dalla Cina, l’azienda ha prontamente smentito tali speculazioni, sottolineando che l’interruzione riguarda esclusivamente Wicresoft.
Un mercato sempre più competitivo
La pressione competitiva da parte dei player locali – tra cui spicca Kingsoft, attiva nello sviluppo di suite per ufficio e software aziendali – rappresenta un ulteriore elemento che ha influenzato la decisione di Microsoft. Le aziende cinesi stanno rapidamente rafforzando le proprie capacità tecnologiche, approfittando anche di un contesto normativo più favorevole alle soluzioni domestiche.
La chiusura delle attività di Wicresoft in Cina segna un passaggio critico nel rapporto tra Microsoft e il mercato cinese. In un’epoca di nazionalizzazione tecnologica e frammentazione digitale, la sfida per le multinazionali occidentali sarà quella di conciliare la protezione degli asset strategici con la necessità di restare competitive in uno dei mercati più complessi e dinamici al mondo.