Meta rafforza la corsa all’intelligenza artificiale: assunti quattro ricercatori cinesi da OpenAI per potenziare la divisione superintelligence

RedazioneRedazione
| 30/06/2025
Meta rafforza la corsa all’intelligenza artificiale: assunti quattro ricercatori cinesi da OpenAI per potenziare la divisione superintelligence

La strategia di Meta per il primato nell’IA globale punta su talenti sino-americani, con bonus milionari e alleanze industriali.

Meta Platforms, gigante statunitense della tecnologia, ha ingaggiato quattro ricercatori senior provenienti da OpenAI, confermando l’accelerazione della competizione globale nell’intelligenza artificiale (IA). Secondo quanto riportato da The Information e successivamente rilanciato da Bloomberg, Zhao Shengjia, Ren Hongyu, Yu Jiahui e Bi Shuchao – tutti con un solido background accademico tra Cina e Stati Uniti – sono entrati a far parte del team “superintelligence” guidato da Alexandr Wang, ex CEO di Scale AI e oggi a capo della divisione AI di Meta.

L’ingresso dei quattro ricercatori, avvenuto in un contesto di forte mobilità dei talenti AI, è stato parzialmente confermato da Wang in un post pubblico in cui si dice “entusiasta di collaborare per il raggiungimento della superintelligenza”. Meta non ha commentato ufficialmente, mentre OpenAI ha mantenuto il riserbo sulla vicenda.

Bonus fino a 100 milioni e stake in Scale AI: la strategia di Zuckerberg

L’operazione rientra in una strategia più ampia del CEO di Meta, Mark Zuckerberg, che ha investito miliardi di dollari per attrarre talenti di primo piano nel campo dell’IA. Recentemente Meta ha acquisito una partecipazione del 49% in Scale AI per 14,2 miliardi di dollari con l’obiettivo di integrare Wang e le sue competenze nel proprio ecosistema.

Secondo dichiarazioni rilasciate da Sam Altman, CEO di OpenAI, Meta avrebbe offerto bonus di ingresso fino a 100 milioni di dollari a ingegneri selezionati, alimentando la pressione competitiva tra le Big Tech.

Profili accademici d’élite tra Cina e Stati Uniti

I quattro ricercatori condividono un percorso formativo di alto profilo. Zhao Shengjia, laureato a Tsinghua e con un master a Stanford, è entrato in OpenAI nel 2022. Ren Hongyu, laureato a Peking University, è uno degli sviluppatori principali dei modelli “o1” e “o3-mini” e ha contribuito alla realizzazione di GPT-4o. Yu Jiahui ha diretto il team di Perception di OpenAI ed è un ex ricercatore di DeepMind, dove ha lavorato sul modello Gemini. Infine, Bi Shuchao, con un PhD in matematica da Berkeley, ha guidato il post-training multimodale in OpenAI ed è stato technical lead manager in Google.

Parallelamente, Meta ha recentemente assunto anche Trapit Bansal, ex OpenAI, e altri tre ricercatori del team zurighese di OpenAI.

Talento cinese in primo piano nella scena IA globale

L’assunzione di questi esperti sottolinea il ruolo crescente della formazione cinese nell’alimentare la leadership tecnologica americana in IA. Non solo Meta: anche Nvidia ha recentemente reclutato Zhu Banghua e Jiao Jiantao, entrambi laureati a Tsinghua, consolidando ulteriormente la pipeline sino-americana di competenze strategiche.

Considerazioni strategiche e implicazioni industriali

L’ingresso massiccio di ricercatori cinesi nelle Big Tech statunitensi riapre interrogativi geopolitici e industriali sul controllo delle competenze critiche nell’IA avanzata. Da un lato, evidenzia l’attrattività del sistema tecnologico USA; dall’altro, solleva riflessioni sul brain drain e sull’autonomia strategica tecnologica della Cina. Inoltre, la crescente integrazione tra capitale privato, startup deep tech e AI labs da parte di operatori come Meta, Nvidia e Google sta ridefinendo le filiere della ricerca, accelerando l’industrializzazione della superintelligenza.

In questo contesto, le politiche pubbliche in materia di formazione STEM, mobilità internazionale dei talenti e proprietà intellettuale diventeranno sempre più determinanti per la competitività sistemica delle economie avanzate.

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