L’Unione Europea rafforza la sicurezza dei cavi sottomarini. Un piano d’azione per proteggere le infrastrutture critiche

| 20/02/2025
L’Unione Europea rafforza la sicurezza dei cavi sottomarini. Un piano d’azione per proteggere le infrastrutture critiche

I cavi sottomarini rappresentano una delle infrastrutture più vitali e meno visibili per l’economia e la sicurezza europea. Trasportano il 99% del traffico Internet intercontinentale e collegano le reti elettriche degli Stati membri, favorendo l’integrazione energetica e il trasporto di energia rinnovabile offshore. Tuttavia, negli ultimi anni questi cavi sono diventati sempre più vulnerabili a danni accidentali e, soprattutto, ad atti di sabotaggio deliberati.

Per rispondere a queste minacce, la Commissione Europea sta preparando un Piano d’Azione per la Sicurezza dei Cavi Sottomarini, anticipato da Politico, con l’obiettivo di proteggere queste infrastrutture critiche attraverso un approccio strategico basato su quattro pilastri fondamentali: prevenzione, rilevazione, risposta e deterrenza.

Perché i cavi sottomarini sono così importanti?

Oltre a essere il cuore pulsante delle comunicazioni globali, questi cavi sono essenziali per la sicurezza energetica dell’Europa. Gli interconnettori sottomarini permettono agli Stati membri di scambiare energia, riducendo la dipendenza da fonti fossili e migliorando la resilienza delle reti elettriche nazionali. Inoltre, la crescente diffusione delle energie rinnovabili offshore – come i parchi eolici in mare aperto – rende ancora più cruciale la sicurezza di queste infrastrutture.
Ma il problema non è solo tecnico: negli ultimi mesi, soprattutto nel Mar Baltico, si sono moltiplicati gli episodi di sabotaggio, minacciando non solo la stabilità economica, ma anche la sicurezza geopolitica dell’Unione. Di fronte a questi rischi, l’UE ha deciso di agire con determinazione.

Le misure previste dal Piano d’Azione

Prevenzione: migliorare la resilienza e la sicurezza

    Uno degli obiettivi principali del piano è aumentare la resistenza dei cavi sottomarini agli attacchi e agli incidenti. Per farlo, l’UE ha previsto una serie di misure:

    • Applicazione della direttiva NIS2 sulla cybersecurity per proteggere le infrastrutture digitali.
    • Maggiori investimenti attraverso il programma Connecting Europe Facility Digital, che ha già finanziato 51 progetti per cavi di telecomunicazione con 420 milioni di euro.
    • Potenziamento delle infrastrutture elettriche sottomarine, con investimenti superiori agli 8 miliardi di euro nel settore energetico.
    • Sviluppo di “smart cables”, cavi dotati di sensori in grado di rilevare attività sospette e prevenire attacchi.

    Rilevazione: monitoraggio e sorveglianza avanzata

      Per garantire una risposta tempestiva a eventuali minacce, la Commissione punta sulla creazione di un meccanismo di sorveglianza integrato per i cavi sottomarini, basato su diverse tecnologie:

      • Uso di droni e satelliti (Copernicus) per monitorare attività sospette in prossimità dei cavi.
      • Creazione di una rete di sorveglianza marittima basata su dati raccolti da Stati membri, operatori privati e autorità europee.
      • Implementazione di sistemi di intelligenza artificiale per analizzare anomalie nel traffico dati e individuare potenziali minacce in tempo reale.

      Risposta e Recupero: interventi rapidi in caso di incidente

        In caso di attacco o incidente, l’UE vuole garantire una risposta coordinata e rapida. Per farlo, prevede di:

        • Migliorare la cooperazione tra Stati membri e NATO, con esercitazioni congiunte e protocolli di emergenza condivisi.
        • Creare una flotta UE per la riparazione dei cavi, composta da navi specializzate in grado di intervenire rapidamente nei punti critici, con priorità al Mar Baltico.
        • Rafforzare la disponibilità di pezzi di ricambio e componenti essenziali, riducendo la dipendenza da fornitori extraeuropei.

        Deterrenza: contrastare le minacce alla sicurezza

          L’ultimo pilastro del Piano riguarda la deterrenza nei confronti di attori ostili che potrebbero minacciare le infrastrutture europee. Le misure previste includono:

          • Sanzioni mirate contro chiunque sia responsabile di sabotaggi, con il coinvolgimento del G7 e di Stati partner.
          • Controllo più severo sulle navi della cosiddetta “shadow fleet”, vecchie imbarcazioni spesso usate per operazioni sospette.
          • Maggiore collaborazione internazionale per garantire il rispetto delle normative marittime e prevenire attacchi su scala globale.

          Un futuro più sicuro per le infrastrutture europee

          Di fronte a minacce sempre più complesse, l’Unione Europea ha deciso di agire con un piano strutturato e ambizioso. Il Piano d’Azione per la Sicurezza dei Cavi Sottomarini non è solo una risposta immediata alle sfide attuali, ma rappresenta un investimento strategico per il futuro della connettività e della sicurezza energetica europea.
          Con un mix di tecnologia avanzata, cooperazione internazionale e investimenti mirati, l’UE punta a rafforzare la protezione di queste infrastrutture vitali, garantendo che cittadini, imprese e istituzioni possano contare su una rete sicura, stabile e resiliente.
          Il messaggio è chiaro: l’Europa non resterà a guardare mentre la sua sicurezza digitale ed energetica viene messa in pericolo.

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