L’Ontario annulla il contratto da 100 milioni di dollari con Starlink: decisione politica tra dazi, sovranità digitale e connettività rurale

RedazioneRedazione
| 31/07/2025
L’Ontario annulla il contratto da 100 milioni di dollari con Starlink: decisione politica tra dazi, sovranità digitale e connettività rurale

La cancellazione dell’accordo con SpaceX solleva interrogativi su neutralità tecnologica, infrastrutture digitali e tensioni commerciali tra USA e Canada.

Il governo dell’Ontario ha rescisso il contratto da 100 milioni di dollari canadesi con Starlink, il servizio di connettività satellitare gestito da SpaceX, azienda fondata da Elon Musk. Il piano originario mirava a fornire internet ad alta velocità a 15.000 abitazioni e imprese nelle aree rurali e remote della provincia, con particolare attenzione alle comunità del nord e alle Prime Nazioni. Tuttavia, il ministro dell’Energia e delle Miniere Stephen Lecce ha confermato la decisione di concludere anticipatamente l’accordo, pur rifiutando di rendere pubblica l’entità della penale pagata per la rescissione.

Fonti governative indicano che l’uscita è stata negoziata e che la cifra pagata è stata “sostanzialmente inferiore al valore complessivo dell’accordo”, ma non nulla. La decisione è maturata in un contesto di crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Canada, segnando un esempio rilevante di politicizzazione dell’infrastruttura digitale.

Tensioni bilaterali e ritorsione commerciale contro i dazi statunitensi

La cancellazione si inserisce in un più ampio confronto economico tra le due sponde del confine. Il premier dell’Ontario, Doug Ford, aveva già a febbraio annunciato l’intenzione di rivedere i contratti commerciali con aziende americane, in risposta ai dazi del 25% imposti da Washington sulle esportazioni canadesi sotto l’amministrazione Trump.

Ford ha esplicitamente collegato la sua posizione all’influenza politica di Elon Musk, vicino all’amministrazione statunitense e recentemente coinvolto in incarichi istituzionali federali. La decisione di uscire dall’accordo con Starlink, inizialmente siglato nel novembre 2024 — pochi giorni dopo la rielezione di Trump — è stata quindi presentata come una misura di ritorsione politica e simbolica a tutela dell’economia provinciale.

Impatti sulla connettività rurale e critiche dell’opposizione

La conseguenza immediata della risoluzione è che oltre 15.000 utenti nelle regioni rurali e isolate rimarranno privi del servizio promesso, la cui attivazione era prevista per giugno 2025. La cancellazione coinvolge anche comunità indigene e territori a bassa densità abitativa, aggravando un divario digitale già strutturale.

La leader dell’opposizione del New Democratic Party, Marit Stiles, ha criticato aspramente la scelta, definendola un errore che penalizza i cittadini. Ha, inoltre, invocato una strategia di connettività basata su soluzioni locali e partecipate, anziché affidarsi a grandi operatori stranieri.

Il governo ha dichiarato di essere alla ricerca di fornitori alternativi, tra cui Xplore o la costellazione Telesat Lightspeed, gestita da un consorzio canadese. Tuttavia, Telesat non sarà operativa prima del 2026, lasciando un vuoto infrastrutturale nel breve termine.

Approccio negoziato per evitare escalation e salvaguardare i servizi esistenti

Nonostante l’impatto simbolico e pratico della decisione, il governo provinciale ha optato per una risoluzione negoziata, anziché annullare unilateralmente il contratto attraverso lo “Starlink Cancellation Act”, inizialmente discusso in aula. Tale scelta è stata motivata dalla volontà di preservare i rapporti con SpaceX, garantendo al contempo la continuità dei servizi Starlink già attivi, in particolare per infrastrutture sanitarie, scuole e servizi di emergenza nel nord dell’Ontario.

Questo approccio consente alla provincia di mantenere una porta aperta a future collaborazioni con l’ecosistema Starlink, evitando ripercussioni sistemiche o azioni legali che avrebbero potuto danneggiare la reputazione della provincia come partner tecnologico.

Sovranità digitale e implicazioni industriali

La vicenda solleva un tema chiave per il futuro delle infrastrutture digitali: la dipendenza da operatori tecnologici stranieri in settori strategici. In uno scenario geopolitico in cui la connettività satellitare rappresenta un’infrastruttura critica al pari dell’energia o dei trasporti, le scelte contrattuali diventano scelte di politica industriale e sovranità tecnologica.

Il caso Starlink dimostra come gli interessi nazionali, le tensioni tariffarie e le alleanze politiche possano condizionare la disponibilità di servizi essenziali, soprattutto in contesti periferici o a bassa redditività. Inoltre, sottolinea la necessità di modelli di governance digitale flessibili, resilienti e multilivello, in grado di conciliare innovazione, autonomia strategica e coesione territoriale.

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