Le auto avranno un legame sempre più stretto con l’intelligenza artificiale, che può rivoluzionare l’intero settore dei trasporti e tutta la catena di valore. Ecco cosa aspettarci nei prossimi anni.
Il settore automobilistico sta vivendo un’epoca di trasformazioni epocali, un prima e un dopo la storia della tecnologia applicata ai veicoli che non passa solo per l’alimentazione degli stessi (ovvero dalla benzina e diesel a forme più sostenibili, in primis l’elettrico). Parliamo anche della fruizione dell’esperienza di guida, e delle innovazioni al servizio del guidatore. E qui entra in gioco l’intelligenza artificiale, elemento sempre più presente (per ora non onnipresente, ma chissà) nelle nostre vite.
Come l’intelligenza artificiale può cambiare le auto e la nostra esperienza di guida
L’IA è un territorio ancora tutto da esplorare, in crescita e con applicazioni ancora da scoprire. Come analizza David Davidovic su Motor Searches, le implementazioni potranno rivoluzionare il nostro modo di concepire l’auto.
Ad esempio l’IA può sovraintendere funzioni come la carica o l’analisi del traffico. O ancora predire eventuali guasti e avvisare l’automobilista quando è necessario fare un po’ di manutenzione. E pensare che comunque le nostre auto avevano già rudimentali tecnologie di intelligenza artificiale, come i sensori per la pressione delle gomme o del livello dell’olio. Arrivando poi ad un ulteriore sofisticazione, ovvero i sistemi di assistenza alla guida avanzati (ADAS). Che sono in pratica l’anticamera verso la guida autonoma.
Ma oggi l’IA si sta perfezionando ad una velocità notevole, con algoritmi sempre più sofisticati e funzioni ancora più capillari e precise. Anche arrivando ad imparare dai processi e a migliorare via via il proprio compito svolto. E l’intelligenza artificiale può anche carpire le abitudini di guida di chi occupa la vettura, come ad esempio le preferenze riguardanti la posizione del sedile. O verificare la qualità e l’usura delle componenti, avvisando quando è necessario sostituirli. E anche potenziare i comandi vocali per risposte sempre più precise e tarate sugli usi al volante del guidatore.
Ma non mancano risvolti etici
Tutto ciò apre ovviamente anche delle discussioni e delle considerazioni di ordine etico, relative alla raccolta dei dati e all’eventuale intrusione, voluta o meno, nella nostra privacy. E con risvolti persino geopolitici, basti pensare a quando gli Stati Uniti avevano considerato l’embargo alle tecnologie IA cinesi nelle auto vendute nel loro territorio. A gennaio di quest’anno si era poi passati dalle parole ai fatti, bloccando il commercio di auto dotate di software ed hardware provenienti da Cina e Russia tramite uno degli ultimi provvedimenti dell’amministrazione Biden prima di lasciare lo Studio Ovale a Trump.
A proposito di Pechino, il modello DeepSeek di intelligenza artificiale open source ha iniziato a colonizzare anche le vetture dei marchi cinesi. Questa avanzata tecnologica potrebbe cambiare anche la gestione e il flusso del traffico per evitare le congestioni (anche fuori dagli abitacoli, per esempio regolando i semafori in base ai transiti). O migliorando i tempi di risposta in caso di potenziale collisione.
L’implementazione di modelli come DeepSeek o ChatGPT può anche potenziare l’assistenza in caso di problemi o incidenti, ad esempio mettendosi tempestivamente in contatto con l’assicurazione. E ancora, rendere meno snervante il parcheggio cercando autonomamente quello più vicino. E, infine, la trasmissione di dati da veicolo a veicolo, come nella tecnologia sviluppata da realtà come Toyota o General Motors. Una funzione che può essere utile, ad esempio, per comunicare eventuali imprevisti sulla strada e ridurre i rischi di incidente stradali.
Le previsioni sulla crescita del mercato dell’IA nel settore auto
Come abbiamo detto, le applicazioni dell’IA nel mondo dei trasporti (non solo delle auto in sé) sono ampi quanto le implicazioni che possono avere nelle nostre vite. Esse occupano tutto lo spettro della catena di valore del settore automobilistico, e non solo i veicoli in sé. Una marcia inarrestabile, come fotografa un recente studio di Cervicorn Consulting. Il quale stima un tasso annuo di crescita del mercato dell’IA nell’industria automotive del 25,74% dal 2025 al 2034. Raggiungendo entro quella data un valore di 44,76 miliardi di dollari rispetto ai 5,74 attuali.
Oggi la stessa elettronica nelle auto è passata dall’essere una componente opzionale a coprire dall’8 al 12% del costo finale del veicolo. Anche se molte di queste tecnologie sono disponibili solo nei veicoli di fascia premium. Tuttavia le case automobilistiche stanno cercando di rendere sostenibili dal punto di vista economico le funzionalità più sofisticate in modo da non pesare eccessivamente sul prezzo di listino.
Sia come sia, si prevede che nelle vetture che verranno vendute nei prossimi anni le GPU (unità di elaborazione grafica) acquisteranno sempre più peso per via del loro ruolo nell’elaborazione e nell’analisi in tempo reale di tutti i dati raccolti dai sensori del veicolo.