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L’intelligenza artificiale è inarrestabile: dieci start-up che stanno ridefinendo la tecnologia

| 7 Gennaio 2025
L’intelligenza artificiale è inarrestabile: dieci start-up che stanno ridefinendo la tecnologia

I progressi dell’intelligenza artificiale sono sempre più sorprendenti: merito anche di start-up che propongono chip e tecnologie ad alta inferenza, che spiccano per rapidità e ottimizzazione energetica.

L’intelligenza artificiale è un settore che chiaramente sta vivendo un’età dell’oro. Il che alimenta una forte concorrenza nel settore, con realtà che sorgono nella corsa per la supremazia in un ambito tecnologico che può avere impatti ancora più sensibili nella nostra vita.

Il sito TechRadar ha elencato 10 start-up che potrebbero infastidire la posizione di leadership di alcuni colossi del settore. A cominciare da Nvidia, azienda nata nel 1993 e affermatasi nel settore dei processori e delle schede grafiche. Per poi mettere a frutto il proprio know-how saltando sul treno in corsa dell’IA, creando degli hardware potenti e occupando una posizione nel mercato di assoluta dominatrice (lo scorso dicembre, riporta sempre TechRadar, la sua capitalizzazione di mercato ha toccato quota 3,3 miliardi di dollari. E questo proprio grazie agli investimenti nell’IA).

Le altre realtà della grandezza di Nvidia non stanno a guardare, da AMD ad Intel, ma intanto si agita un sottobosco di start-up decise a superare la selezione naturale, puntando in particolare sull’innovazione.

Le start-up che stanno innovando l’intelligenza artificiale: Tenstorrent

Tra esse Tenstorrent, azienda statunitense che tra le altre cose ha sviluppato un chip per la guida autonoma per i veicoli Tesla. Valutata dalla società di capitali di rischio Bezos Expeditions 2,6 miliardi di dollari, la start-up produce processori schede PCI per accelerare l’inferenza come i Greyskull ed è stata fondata dal già AMD e Apple Jim Keller, un’autorità del settore microprocessori.

Mythic, specializzata in chip analogici che consumano meno

Ancora, abbiamo Mythic, che si è specializzata in chip analogici per l’inferenza IA. I suoi prodotti puntano a coniugare alte prestazioni con bassi consumi energetici e costi convenienti, applicando il tutto “alla robotica, alla difesa, alla sicurezza, alle abitazioni e ai dispositivi di consumo”, come recita il sito ufficiale. In questo modo si ottengono chip che consumano 3,8 volte in meno e al tempo stesso aumentano le prestazioni di 2,6 volte rispetto alle controparti CPU digitali di inferenza IA. Dopo una crisi di capitale nel 2022, l’azienda ha ottenuto finanziamenti utili a proseguire il suo ambizioso cammino.

Groq, l’inferenza IA veloce

La rassegna di TechRadar prosegue poi con Groq (e non il chatbot Grok presente su X e creato da Elon Musk). In questo caso parliamo di una azienda che propone soluzioni di intelligenza artificiale tramite un chip dotato di una particolare architettura TSP (Tensor Streaming Processor) che permette una migliore efficienza, più fluida, nell’elaborazione dei dati. Il chip inoltre consente prestazioni a bassa latenza e opera sia in modalità single-core che multi-core. Il risultato è un IA che al momento riesce a generare una serie di risposte IA producendo in meno di un secondo centinaia di parole. Groq è stata fondata da Jonathan Ross, già ingegnere in Google.

Le altre start-up: da Blumind a Hailo

Passiamo quindi alla canadese Blumind, specializzata in chip IA analogici e orientata ai dispositivi di domotica, automazione industriale ed indossabili. La start-up quest’anno lancerà sul commercio il suo primo chip di individuazione parole chiave analogiche. La tecnologia proposta da Blumind consente una elaborazione continua con un consumo energetico ridotto al minimo.

E ancora Lightmatter, anch’essa con l’obiettivo di una elaborazione celere dell’inferenza e dei dati sposando il risparmio energetico. La start-up che ha come amministratore delegato il professor Nicholas Harris, autore di una trentina di brevetti e di 70 pubblicazioni scientifiche, ha lanciato come primo prodotto il Passage 3D Silicon Photonics Engine.

Velocità nell’inferenza IA è al centro del lavoro anche di Untether AI, altra realtà canadese. Efficienza consentita dall’architettura di elaborazione “at-memory”. La californiana Enfabrica invece si pone l’obiettivo di proporre “un approccio rivoluzionario all’infrastruttura di intelligenza artificiale che permette una scalabilità senza pari, raggiungendo livelli di prestazioni ed efficienza operativa senza precedenti”, spiegano nel sito ufficiale della start-up. Lo scorso novembre Enfabrica ha lanciato il chip GPU Network Interface Controller, definita dalla società come il “più veloce al mondo”. La tecnologia del chip permette la creazione di cluster IA con oltre 500.000 GPU, riporta TechRadar.

Tra le altre start-up di settore da tenere d’occhio, Celestial AI, anche questa californiana e vincitrice del premio Start-Up to Watch durante il GSA Awards Celebration dello scorso anno, e che ha sviluppato una tecnologia Photonic Fabric che consente di “disaggregare il calcolo AI dalla memoria, offrendo quello che l’azienda descrive come un ‘salto trasformativo nelle prestazioni del sistema AI’ che è dieci anni avanti rispetto alle tecnologie esistenti”.

Velocità, ottimizzazione energetica, tempi di risposta celeri e progressi tecnologici che farebbero impallidire il test di Turing: sono come abbiamo visto le direzioni in cui si muovono le start-up del settore IA, come anche SambaNova, che ha sviluppato il Samba-1, modello di intelligenza artificiale generativa da trilioni di parametri. O, e qui chiudiamo la rassegna, l’israeliana Hailo, che ha suo dire produce i migliori processori IA edge al mondo, destinati alle applicazioni di deep learning ad alte prestazioni.

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