Lo sviluppo delle reti ferroviarie dell’alta velocità: svetta la Cina, sia in termini di linee in esercizio che quelle in fase di costruzione. A sorpresa la Spagna insegue, l’India cerca di recuperare il gap, gli Stati Uniti vanno a rilento e l’Italia si difende
Quando si parla di trasporti, la Cina non teme confronti se si restringe il campo all’alta velocità ferroviaria: ben 40.000 km di rete attualmente in funzione, una lunghezza infrastrutturale che nessun altro Paese al mondo può vantare. Ma non solo: altri 13.000 km sono attualmente in costruzione, e ad altri 11.000 sono in fase di progettazione.
Questi i numeri dello sviluppo del gigante asiatico, che ha ben compreso come una rete ferroviaria efficiente e veloce sia uno degli asset per lo sviluppo dell’economia di una superpotenza (va anche detto che questa capillarità dei treni rende meno numerosa la presenza di aeroporti). E con collegamenti davvero veloci, come il maglev che dall’aeroporto internazionale di Shanghai Pudong collega la stazione di Longyang con picchi di 431 km/h del suo mezzo su rotaia.
Il resto del mondo: la corsa della Spagna e dell’India, il rallentamento degli USA
Ma il dato più curioso è che secondo i rilevamenti di World Population Review, citati da Visual Capitalist, nella classifica riguardante l’estensione dell’alta velocità operativa dopo la Cina troviamo la Spagna. Il Paese iberico infatti può vantare 3.661 km di ferrovie, che certamente non può rivaleggiare con il gigantismo cinese, e sicuramente ha i suoi problemi come abbiamo visto questa estate con i disservizi creati dai furti di rame. Ma è indicativo di come al mondo la diretta inseguitrice di Pechino sia una realtà europea, parlando ovviamente di rete operativa.
Perché se invece guardiamo ai progetti in fase di costruzione, subito dopo la Cina troviamo l’India, con quasi 8.000 km di rete veloce che nei prossimi anni vedranno la luce. A seguire, in termini di infrastrutture pianificate, gli Stati Uniti con 5.000 km, mentre la rete operativa è di soli 735 km. I lavori per l’alta velocità proseguono infatti a rilento negli USA, se pensiamo che uno dei progetti che in California collega San Francisco e Los Angeles reca come approvazione il 2008. E ancora oggi non vede la luce, gravato da burocrazia e da un aumento esponenziale ed esagerato dei costi. Dovrebbe invece vedere la luce in tempo per le Olimpiadi di Los Angeles 2028 il Brightline West che dovrebbe collegare ad alta velocità la California meridionale con Las Vegas.
La situazione dell’alta velocità in Italia
L’Italia invece si difende con una rete ad alta velocità attualmente in esercizio di 1.467 km. Milano-Napoli è la tratta principale dorsale, mentre quella trasversale è la Torino-Venezia. La rete comunque si estende sino a sud, mentre in Sardegna e in Valle d’Aosta persiste ancora il diesel. Nel frattempo Trenitalia ha investito di recente più di 1,3 miliardi euro per la fornitura di 46 nuovi Frecciarossa 1000 da consegnare da qui sino al 2029. Dal 2026 entreranno in funzione i collegamenti transfrontalieri (sempre ad alta velocità) tra Monaco di Baviera e le città di Milano e Roma, tramite la collaborazione con Deutsche Bahn e ÖBB. E nel 2028 l’estensione che toccherà Berlino e Napoli.