Una nuova partnership per realizzare gli ambiziosi obiettivi legati all’automotive: l’Arabia Saudita stringe un accordo con Hyundai e crea una società che produrrà sino a 50.000 vetture nel nuovo polo industriale del regno.
L’Arabia Saudita continua a ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’economia mondiale, stringendo accordi strategici con realtà estere. È il caso della collaborazione tra il Fondo sovrano PIF e Hyundai Motor Company. Il primo detiene il 70% dello Hyundai Motor Manufascturing Middle East, mentre il marchio coreano possiede il restante 30%: una partnership che porterà alla luce un impianto di produzione automobilistico.
Le ambizioni automobilistiche dell’Arabia Saudita
All’interno del King Salman Automotive Cluster, l’HMMME sarà destinato alla creazione prevista di 50.000 vetture per il mercato saudita. Le auto prodotte saranno sia modelli con motori tradizionali che elettrici. L’impianto dovrebbe entrare a regime entro l’ultimo trimestre del 2026.
Tutto ciò rientra nei piani dell’Arabia Saudita che, nell’ambizioso piano Vision 2030 che punta rinnovare il regno, vuole diventare un attore di primo piano anche in un settore, quello automobilistico, alle prese con stravolgimenti di fronte storici.
In particolare, i sauditi nel 2022 hanno inaugurato la National Industrial Strategy, un programma che mira ad attrarre gli investimenti dei costruttori dell’automotive in modo che sino a quattro di essi possano produrre più di 300.000 veicoli ogni anno presso il King Salman Automotive Cluster. Una struttura, all’interno del King Abdullah Economic City, che entro il 2045 potrebbe dare un contributo di circa 5 miliardi di dollari al PIL saudita, secondo le stime. Tra l’altro, già ora la Lucid Air (marchio su cui ha investito PIF) viene assemblata nel polo automobilistico del regno, partendo dalle componenti che arrivano dall’impianto in Arizona.
E la saudita CEER sigla un accordo con Sabelt
Sempre nel 2022 è stato lanciato il primo marchio automobilistico (elettrico) saudita, CEER. Realtà che di recente ha a sua volta stretto accordi con aziende italiane, come la piemontese Sabelt, che produrrà sedili sportivi per le auto Suv e berlina del marchio. Una partnership da 145 milioni di dollari, e la cui produzione avverrà nello stabilimento di Moncalieri.
E Hyundai promuove la mobilità ad idrogeno in Arabia Saudita
Tornando all’accordo con Hyundai, non si conoscono i dettagli sul processo produttivo del nuovo stabilimento nel polo del King Abdullah, se partirà da parti prodotte altrove o se saranno costruite in loco. Ma intanto il marchio coreano si è già mosso da tempo per la mobilità alternativa in Arabia Saudita.
Lo scorso anno è stata siglata una intesa per lo sviluppo di un ecosistema per la mobilità ad idrogeno nel Paese, oltre a fornire supporto e risorse umane. La casa coreana, all’interno del memorandum, si è impegnata anche a fornire dei veicoli commerciali che utilizzano le celle a combustibile a idrogeno alla società di trasporto pubblico saudita (SAPTCO).