La Commissione Europea estende i termini dell’indagine sul merger, citando preoccupazioni per la concorrenza nel settore musicale indipendente.
La Commissione Europea ha annunciato un’estensione del termine per pronunciarsi sull’acquisizione da parte di Virgin Music Group, controllata da Universal Music Group (UMG), del catalogo e delle attività di Downtown Music Holdings. La nuova scadenza per la decisione è stata fissata al 10 dicembre 2025, rispetto alla data iniziale del 26 novembre. La proroga è avvenuta a seguito di una richiesta da parte della stessa UMG, che sta collaborando con i regolatori per completare l’esame del dossier.
Indagine approfondita sui rischi concorrenziali
L’estensione dei termini arriva pochi giorni dopo l’avvio ufficiale di una fase d’indagine approfondita da parte della Commissione Europea, che ha espresso forti perplessità sulla possibile riduzione della concorrenza nel mercato della musica registrata. In particolare, si teme che l’integrazione di Downtown Music, operatore storico nel supporto alla distribuzione di artisti indipendenti, possa rafforzare in modo eccessivo la posizione dominante di UMG, compromettendo la varietà e l’accesso al mercato per nuovi talenti e competitor di scala più ridotta.
Il ruolo strategico di Downtown Music nel mercato indie
Downtown Music è riconosciuta per il suo ruolo di aggregatore e distributore per una vasta gamma di artisti e label indipendenti, in grado di operare con una struttura agile e flessibile in un mercato in rapida trasformazione. La sua acquisizione da parte di Virgin Music, già attiva nella distribuzione globale con supporto tecnologico avanzato, potrebbe accentuare il consolidamento in atto nel settore musicale, riducendo spazi di manovra per gli operatori indipendenti.
Reazioni del settore e scenari regolatori
L’indagine dell’antitrust europeo rappresenta una sfida significativa per UMG, che potrebbe essere costretta a proporre “remedies” per evitare il blocco dell’operazione, come la cessione di asset specifici o l’assunzione di impegni vincolanti sul fronte della trasparenza contrattuale e dell’equilibrio distributivo. La posta in gioco è alta, in un contesto in cui la Commissione è particolarmente attenta agli equilibri nei mercati digitali e creativi, sempre più oggetto di concentrazione industriale.
Verso un nuovo equilibrio tra major e indipendenti
La decisione finale della Commissione Europea sarà determinante per comprendere la direzione futura del mercato musicale europeo e globale. Se da un lato le major cercano di espandere i propri asset digitali per fronteggiare le piattaforme streaming, dall’altro lato cresce la consapevolezza del valore strategico della diversità culturale e della pluralità di voci artistiche. L’equilibrio tra innovazione industriale e tutela della concorrenza sarà, ancora una volta, al centro delle scelte regolatorie dell’Unione Europea.