La cinese Unitree lancia il primo robot umanoide per il mercato consumer

RedazioneRedazione
| 28/07/2025
La cinese Unitree lancia il primo robot umanoide per il mercato consumer

L’azienda cinese presenta un robot da 5.900 dollari con capacità acrobatiche e intelligenza multimodale. Tra sviluppo hardware, strategia industriale e geopolitica tecnologica, il R1 promette di ridefinire i confini del mercato robotico

La società cinese Unitree Robotics, già nota per i suoi quadrupedi dinamici, ha presentato il robot umanoide R1, suscitando attenzione globale per un fattore determinante: il prezzo. A 5.900 dollari, R1 rompe radicalmente con il posizionamento economico dei robot umanoidi attualmente disponibili o annunciati sul mercato.

Basti pensare che il Tesla Optimus dovrebbe costare oltre 20.000 dollari, mentre l’Atlas di Boston Dynamics supera i 100.000 dollari. Lo stesso modello H1 di Unitree si collocava fino a oggi sopra i 90.000 dollari, mentre il G1 partiva da 16.000 dollari. Con l’R1, si apre dunque una nuova fase di potenziale consumerizzazione della robotica avanzata, almeno sul fronte dello sviluppo e dei test applicativi.

Specifiche tecniche: design compatto, 26 gradi di libertà e intelligenza integrata

L’R1 è alto 1,20 metri, pesa 25 kg ed è dotato di 26 articolazioni motorizzate, che gli consentono un’ampia gamma di movimenti fluidi e acrobatici. Il robot è alimentato da un sistema ibrido CPU/GPU a 8 core, dispone di riconoscimento vocale e visivo, grazie a una telecamera binoculare e a un array di 4 microfoni, e supporta Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.2. La batteria, rimovibile, garantisce circa un’ora di autonomia.

Tra le performance più virali: capriole, verticali, boxe dimostrativa e il complesso movimento “kip-up” (alzarsi da terra senza usare le mani), tutte abilità che hanno attirato l’attenzione mediatica durante la presentazione ufficiale alla World AI Conference di Shanghai del 25 luglio 2025.

Un robot per sviluppatori, non ancora per le famiglie

Nonostante il prezzo accessibile, Unitree non mira per ora al mercato domestico consumer. L’R1 è destinato principalmente a ricercatori, developer, startup, università e ambienti educativi, come piattaforma di sviluppo per applicazioni future.

Secondo analisi pubblicate da Gizmodo e NotebookCheck, l’R1 non dispone ancora di mani funzionali né di autonomia estesa, e l’hardware, per quanto potente, è pensato per prototipazione, simulazione e test in laboratorio. Il CEO Wang Xingxing ha comunque ribadito la visione strategica di lungo termine: “Robot in ogni casa e ufficio” – un obiettivo che poggia su una filiera industriale scalabile e una rete di distribuzione in via di consolidamento.

Reazioni contrastanti tra entusiasmo tecnico e perplessità funzionale

La reazione del pubblico e degli addetti ai lavori è stata ambivalente. Se da un lato il prezzo ha abbattuto una barriera simbolica, dall’altro restano perplessità sull’effettiva utilità nel breve termine. La mancanza di manipolazione fine, l’autonomia limitata e il focus dimostrativo fanno sì che il robot sia ancora lontano da una reale applicabilità nel contesto domestico o produttivo.

Come osservato da utenti di community tecniche, “l’R1 stupisce, ma non serve ancora.” Alcuni esperti sottolineano tuttavia che il vero valore del robot è educativo e sperimentale: un “kit umanoide” avanzato, a prezzo contenuto, utile per accelerare R&D nei settori AI, robotica cognitiva, interfacce neurali, biomeccanica e automazione sociale.

Strategia industriale e supporto pubblico: il ruolo della Cina nell’IA fisica

Il lancio dell’R1 si inserisce nel quadro della strategia industriale cinese per l’intelligenza artificiale incarnata, ovvero robot fisici con AI integrata. Il governo cinese sostiene attivamente il settore robotico, considerandolo uno dei pilastri della politica industriale “Made in China 2025”, che punta alla sovranità tecnologica in settori strategici come mobilità autonoma, meccatronica, robotica e semiconduttori.

Il supporto pubblico ha permesso a player come Unitree di investire in produzione verticale, miniaturizzazione dei costi e standardizzazione delle componenti. Questo approccio differisce dal modello occidentale, più legato alla ricerca accademica e meno industrialmente scalabile.

Aspetti regolatori e questioni di sicurezza

Come per altri robot dinamici presentati negli anni recenti, emergono preoccupazioni sulla sicurezza operativa, sulla responsabilità d’uso e sui protocolli anti-malfunction. L’assenza di normative internazionali armonizzate per i robot umanoidi pone una sfida sia per le aziende sviluppatrici sia per i regolatori.

Incidenti minori documentati su precedenti modelli Unitree alimentano il dibattito sulla necessità di framework di testing e certificazione per i robot ad alta mobilità, soprattutto in ambienti pubblici o condivisi. Il basso prezzo, per quanto interessante, non può prescindere da requisiti di affidabilità, cybersecurity e interoperabilità con sistemi complessi.

Tempistiche di lancio: fase pre-commerciale, ma la domanda è già attiva

Unitree non ha ancora comunicato una data ufficiale di distribuzione commerciale per l’R1. Tuttavia, fonti del settore riportano che il robot sarà inizialmente reso disponibile a educatori, partner tecnologici e rivenditori autorizzati, con una distribuzione selettiva gestita attraverso la rete internazionale di distributori come Futurology negli Stati Uniti.

Il modello “soft launch” consente all’azienda di ottimizzare la filiera produttiva, perfezionare software e hardware, e monitorare i feedback della comunità tecnica prima di un roll-out su larga scala. La strategia ricorda quella seguita da Boston Dynamics con Spot e da Tesla per il suo Optimus.

Democratizzazione o hype tecnologico?

Il robot umanoide R1 di Unitree segna un punto di svolta potenziale nel settore della robotica avanzata. Non è ancora un assistente per la casa, ma è un acceleratore di innovazione, accessibile a un pubblico tecnico ampio e motivato.

Con una visione industriale ambiziosa, supporto statale strategico e pricing aggressivo, la Cina dimostra di voler guidare l’evoluzione dell’IA incarnata. La vera sfida sarà dimostrare che la tecnologia a basso costo può essere anche sicura, utile e scalabile.

Il prossimo capitolo della robotica non si giocherà solo nei laboratori: si giocherà nel mercato.

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