Il nuovo bando mira a richiamare talenti under 40 con esperienza postdoc all’estero, in risposta ai tagli al bilancio della ricerca in USA e alla competizione globale per il capitale umano scientifico.
La National Natural Science Foundation of China (NSFC) ha lanciato una seconda tornata di candidature per l’“Excellent Young Scientists Fund (Overseas)”, destinata a rafforzare il reclutamento di talenti scientifici internazionali under 40 con almeno tre anni di esperienza post‐doc fuori dalla Cina. L’iniziativa, avviata nel 2021, prevede grant individuali tra 1 e 3 milioni di yuan (circa 140.000‑418.000 US$). Questa estensione è vista come misura strategica per compensare l’attrito causato dai tagli federali alla ricerca negli Stati Uniti.
Requisiti rigorosi e condizioni di partecipazione
Per partecipare, i candidati devono essere nati dopo il 1° gennaio 1984/85, essere in possesso di un diploma di dottorato, almeno tre anni di ricerca all’estero e la disponibilità a ricoprire posizione full‑time presso un’istituzione cinese. Il meccanismo mira a garantire permanenza e continuità delle ricerche, con un forte vincolo di conformità agli standard etici e normativi della NSFC.
Finalità strategiche: competizione globale e potenziale scientifico
L’NSFC afferma che l’obiettivo è ottimizzare il sistema di finanziamento nazionale, attirare e trattenere giovani eccellenze e promuovere un ecosistema di ricerca internazionale competitivo. In una contesto dove molte agenzie statunitensi tagliano overhead e risorse, la Cina intende presentarsi come destinazione più stabile e attenta ai giovani ricercatori.
Implicazioni economiche e azioni di policy
I finanziamenti sono erogati da fondi statali attraverso l’NSFC, che negli ultimi anni ha visto incrementi significativi nella dotazione di ricerca. Il finanziamento potenziale fino a 3 milioni yuan rappresenta leve economiche rilevanti per attrarre talenti, con possibili benefit aggiunti da università e governi locali come alloggi, stipendi competitivi e contributi per gruppi di ricerca.
Geopolitica del talento e competizione sino‑americana
In un contesto geopolitico segnato da crescente rivalità tecnologica tra USA e Cina, la strategia cinese si allinea alle politiche di “talent diplomacy” volte a riportare o attrarre giovani scienziati formatisi all’estero. La temporanea riduzione dei fondi Usa rende più appetibile l’offerta cinese, consolidando il suo ruolo crescente nella mappatura del capitale umano scientifico globale.
Rischi, criticità e considerazioni etiche
Alcune agenzie di ricerca straniere – tra cui quelle europee – hanno sospeso collaborazioni con la NSFC per timore della Data Security Law e della definizione ambigua di “dati importanti”, creando un potenziale freno ai progetti condivisi. Inoltre, emergono preoccupazioni sulla sostenibilità di lungo termine del modello, sulla trasparenza dei processi di selezione e sulle pratiche di compliance etica nel trasferimento tecnologico.
Impatto atteso sui giovani scienziati e sulla carriera accademica
Studi recenti mostrano che coloro che migrano in Cina grazie a programmi di reclutamento beneficiano di una produttività scientifica superiore rispetto a pari livello nei paesi d’origine, grazie all’accesso a finanziamenti generosi e infrastrutture dedicate. Tuttavia, il cambiamento di ambiente e rete può comportare rischi legati all’integrazione e alla continuità accademica.
L’estensione del programma rappresenta un passo deciso di Pechino verso la costruzione di un sistema di ricerca più internazionale e attrattivo per i giovani ricercatori. Se accompagnata da governance trasparente, equità nei processi e tutela normativa per la collaborazione internazionale, questa strategia potrebbe accelerare l’aspirazione della Cina a diventare una superpotenza scientifica globale.