La BCE avanza verso l’euro digitale, esplorando la blockchain per potenziare il sistema finanziario europeo. Nondimeno, mantiene un certo scetticismo sul Bitcoin, ritenendolo, a ragione, instabile. Il progetto si articola in due fasi e punta su sicurezza e interoperabilità, mentre il dibattito sull’innovazione prosegue.
La BCE esplora la blockchain tra ambizioni e incertezze
La Banca Centrale Europea (BCE) sta già valutando l’introduzione di una valuta digitale della banca centrale, l’euro digitale. Un’idea ambiziosa e potenzialmente rivoluzionaria. La tecnologia blockchain, con la sua capacità di garantire tracciabilità e sicurezza, potrebbe giocare un ruolo determinante in questo processo. Eppure, il cammino verso l’adozione di queste innovazioni non è affatto lineare. È tortuoso, disseminato di ostacoli e incognite.
In un comunicato stampa recentemente pubblicato, la BCE ha riaffermato il proprio impegno nell’integrazione di tecnologie innovative e soluzioni destinate a migliorare la vita degli utenti finali, a rendere le transazioni più rapide, più efficienti, più sicure.
L’Eurosistema – si legge nella nota – intende favorire l’uso di strumenti all’avanguardia nelle proprie infrastrutture di mercato, garantendo al tempo stesso la stabilità e l’affidabilità del sistema centrale di pagamenti e transazioni finanziarie dell’Eurozona. Per realizzare questa visione, continuerà a esplorare le nuove tecnologie e a rafforzare il dialogo con stakeholder pubblici e privati.
L’intento è chiaro: innovare, senza mai mettere a rischio la sicurezza. Il miglioramento dell’efficienza del mercato finanziario europeo passa attraverso strumenti sofisticati, soluzioni che – se implementate correttamente – potrebbero plasmare un ecosistema più armonizzato, più integrato, più resiliente. Ma quali saranno gli ostacoli da superare? Come si potranno conciliare queste trasformazioni con le strutture già esistenti? E soprattutto: quale ruolo avrà la BCE nel futuro digitale dell’Europa?
La spinta della BCE verso la blockchain potrebbe aprire la strada all’euro digitale
La settimana scorsa, la BCE ha ribadito con fermezza la propria intenzione di sviluppare un sistema di pagamenti basato sulla blockchain, avanzando con decisione verso l’introduzione di una valuta digitale della banca centrale. Un cambiamento epocale. Un tassello fondamentale nella modernizzazione dell’infrastruttura finanziaria della zona euro e un passo necessario per garantire la sovranità monetaria dell’Europa in un mondo sempre più digitalizzato.
Il nuovo progetto della BCE si articolerà in due fasi. La prima prevede la creazione di una piattaforma di pagamenti capace di facilitare i regolamenti in denaro della banca centrale, assicurando al contempo un’interoperabilità totale con TARGET, il sistema di regolamento lordo in tempo reale dell’Eurozona. Una condizione essenziale, necessaria per garantire il flusso costante di contante, titoli, garanzie in tutta l’area euro.
La seconda fase porterà il progetto a un livello superiore. Sarà più strutturata, più integrata, più robusta. L’obiettivo? Un sistema di regolamento delle transazioni basato interamente su blockchain. Un salto in avanti, un impegno ambizioso. La BCE intende sfruttare le nuove tecnologie per rafforzare la sicurezza, aumentare l’efficienza, garantire la trasparenza dei mercati finanziari europei.
In questo contesto, l’Europa punta a ottenere un’indipendenza strategica da colossi finanziari internazionali, spesso non europei, che oggi dominano il mercato dei pagamenti digitali. Un euro digitale permetterebbe di ridurre questa dipendenza, rafforzando la sovranità monetaria e la sicurezza delle transazioni. E non solo: in termini di politica monetaria, una valuta digitale potrebbe rendere più efficace la trasmissione delle misure economiche, offrendo strumenti nuovi per stimolare la crescita e affrontare eventuali crisi finanziarie.
La strada verso l’euro digitale: tra innovazione e prudenza
Il dibattito sull’euro digitale non è nuovo. Già nel 2020 se ne discuteva. Nel 2021 hanno preso il via studi concreti. Nel 2023, la BCE ha delineato le priorità per la prima fase del progetto, ponendo le fondamenta per un cambiamento destinato a lasciare il segno. L’obiettivo finale? Rafforzare la resilienza economica della zona euro, ridurre la dipendenza da fornitori di servizi di pagamento non europei, consolidare il ruolo dell’euro nell’economia digitale globale.
Eppure, blockchain non significa criptovalute. Su questo punto, la BCE è stata chiara. Christine Lagarde ha espresso forti riserve sul Bitcoin, respingendo l’idea che possa diventare una riserva di valore per gli Stati membri. Troppo volatile, troppo instabile, troppo rischioso. Legato a fenomeni speculativi e, spesso, anche a dinamiche opache.
La BCE procede con prudenza, ma il percorso verso l’euro digitale è segnato. Il dialogo con gli stakeholder pubblici e privati sarà essenziale.
L’Eurosistema si espande: nuove prospettive per il regolamento delle transazioni DLT in moneta della banca centrale
Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di ampliare l’iniziativa per il regolamento delle transazioni registrate su tecnologia a registro distribuito (DLT). Da un lato, lo sviluppo di una soluzione che garantisca l’interoperabilità con le infrastrutture esistenti. Dall’altro, l’analisi di un’integrazione più profonda, più strutturata, capace di ridisegnare l’architettura finanziaria europea.
L’Eurosistema non resterà spettatore. Si prepara a costruire una piattaforma solida, efficiente, sicura. Un sistema che dialoghi con TARGET, senza fratture, senza discontinuità.
Un mercato europeo per gli asset digitali è sempre più vicino. Il progetto si fonda su basi concrete: tra maggio e novembre 2024, 64 attori chiave – banche centrali, operatori finanziari, gestori di piattaforme DLT – hanno condotto oltre 50 test ed esperimenti.
L’Europa accelera. Il futuro digitale è alle porte e la moneta digitale non è più un’ipotesi: è un traguardo e una necessità.