Nella sua ultima Financial Stability Review, la Banca Centrale Europea segnala una crescente disconnessione tra la solidità apparente di mercati azionari e del credito e il peggioramento del contesto macro-finanziario globale, caratterizzato da incertezze commerciali, tensioni geopolitiche, debito pubblico elevato e nuovi rischi tecnologici.
La BCE mette in guardia: valutazioni di mercato non allineate alla realtà dei rischi sistemici
Nel quadro della sua Financial Stability Review semestrale, pubblicata oggi, la Banca Centrale Europea (BCE) ha lanciato un monito deciso: la resilienza apparente dei mercati finanziari è potenzialmente fuorviante, in quanto “non sincronizzata” con le molteplici fonti di rischio che incombono sull’economia globale.
Secondo il vice-presidente Luis de Guindos, i mercati azionari continuano a esprimere valutazioni elevate, mentre gli spread creditizi non riflettono adeguatamente il rischio di credito sottostante. Questo disallineamento suggerisce che gli investitori potrebbero sottovalutare scenari avversi legati a tensioni commerciali, geopolitica instabile, sorprese negative sul fronte macroeconomico e ritardi nell’allentamento monetario atteso.
Incertezza commerciale e rischio da dazi: un freno alla crescita e al sistema bancario
Uno dei punti focali del rapporto riguarda il rischio tariffario. L’analisi dell’Eurotower mostra che un aumento di una deviazione standard nell’indice di incertezza della politica commerciale può ridurre la crescita mediana dell’eurozona di 0,15 punti percentuali nel giro di quattro trimestri.
Ma le conseguenze non si limitano alla crescita:
- Le azioni bancarie subiscono in media una perdita del 10,4% entro sei mesi
- Il costo di rifinanziamento delle banche sul mercato obbligazionario aumenta di 7 punti base
Queste evidenze consolidano l’idea che la politica commerciale internazionale rappresenti una minaccia sistemica diretta non solo alla crescita economica, ma anche alla stabilità finanziaria attraverso il canale bancario.
Valutazioni immobiliari elevate e fondi a rischio liquidità
La BCE continua a monitorare i mercati immobiliari, che restano vulnerabili a bruschi aggiustamenti, soprattutto nei segmenti commerciali e residenziali sopravvalutati in numerosi Paesi europei.
Allo stesso tempo, desta preoccupazione la situazione dei fondi di investimento, alcuni dei quali presentano livelli critici di buffer di liquidità. In scenari di stress, ciò potrebbe portare a vendite forzate di asset e innescare meccanismi pro-ciclici di amplificazione del rischio.
Criptovalute e finanza tradizionale: crescono i legami, aumenta l’esposizione
La BCE riconosce il rafforzarsi dei collegamenti tra criptovalute e finanza tradizionale. L’incremento dell’esposizione istituzionale a strumenti digitali e la crescente integrazione dei crypto-asset in portafogli complessi pongono nuove sfide regolatorie e sistemiche, in un’area ancora priva di una cornice normativa consolidata a livello europeo.
Cybersecurity e private markets: rischi emergenti in fase di accelerazione
L’analisi include anche cyber attacchi, ormai considerati uno dei principali vettori di rischio operativo. In parallelo, la crescente concentrazione degli investimenti nei mercati privati non regolamentati (private equity, private debt, real assets) genera nuove opacità e vulnerabilità, accentuate da carenze di trasparenza e rischi di illiquidità latente.
Il ruolo della vigilanza macroprudenziale e le sfide per la politica industriale
Il quadro tracciato dalla BCE invita a una riflessione profonda sull’efficacia delle politiche di vigilanza macroprudenziale e sulla necessità di un approccio più integrato tra regolazione finanziaria, politica monetaria e politica industriale.
Nel contesto attuale — segnato da transizioni energetiche, tensioni geopolitiche e accelerazione tecnologica — la resilienza dei mercati non può essere data per acquisita, soprattutto in presenza di una percezione del rischio alterata da aspettative troppo ottimistiche sui tassi, sull’inflazione e sulla stabilità globale.
La Financial Stability Review della BCE rappresenta un richiamo strategico per autorità pubbliche, istituzioni finanziarie e imprese. In un’epoca in cui la volatilità può derivare tanto da decisioni politiche quanto da attacchi informatici o shock normativi, una corretta valutazione del rischio sistemico è condizione imprescindibile per garantire sostenibilità e competitività nel medio-lungo termine.
L’apparente euforia dei mercati richiede oggi una sorveglianza più consapevole, una comunicazione prudente e un sistema di governance multilivello capace di anticipare — e non solo reagire — ai segnali di instabilità.