Secondo il Financial Times, KKR si e’ scontrato con il management di Fibercop su un buco di guadagni da 449 milioni di euro per il 2025. Rischiano di fallire i piani di quello che puo’ essere definito il piu’ grande accordo di private equity mai realizzato in Europa? La nota di Fibercop.
Come riporta il Financial Times, in una riunione che si e’ tenuta il 16 gennaio scorso, il CFO di Fibercop ha detto agli investitori che il management prevedeva un ebitda inferiore di 449 milioni di euro nel 2025 rispetto a quanto KKR avesse stimato in un precedente piano aziendale concordato con gli azionisti della societa’.
Il deficit di ebitda cumulativo su cinque anni e’ stimato pari a 2 miliardi di euro rispetto al piano aziendale originale di KKR, con il rischio di un downgrade di rating.
L’azionariato appare contrariato
Gli investitori presenti al meeting, come riporta il FT, hanno mostrato tutta la loro contrarieta’.
In particolare, il capo dell’infrastruttura digitale di Adia, Mamoun Jamai, ha dichiarato: “Non posso credere che dopo pochi mesi dalla sottoscrizione di una solida due diligence, i numeri siano giu’ del 20%”. Mentre altri investitori, sempre come ha riportato il Financial Times, hanno detto che la presentazione era semplicemente una “bozza” e tali discussioni costituivano una parte standard del “ciclo di pianificazione”.
Fibercop conta oggi nell’azionariato KKR al 37,8%, il MEF con il 16%, il fondo pensione canadese Canada Cpp col 17,5%, il fondo sovrano di Abu Dhabi Adia col 17,5%, il fondo infrastrutturale italiano F2i con l’11,2 per cento.
Fibercop prepara un budget aggiornato
Il mese scorso, l’amministratore delegato di FiberCop, Luigi Ferraris, si è dimesso dopo una disputa con la società di buyout e tutte le decisioni significative del suo successore, Massimo Sarmi, ora richiedono la previa approvazione scritta da parte di uno dei due dirigenti scelti da KKR, secondo un memo interno visto dal Financial Times.
Luigi Ferraris, ex amministratore delegato del gruppo ferroviario statale italiano, è diventato amministratore delegato di FiberCop solo al momento del completamento dell’accordo lo scorso anno, ma il consiglio di amministrazione “all’unanimità” ha accettato le sue dimissioni una settimana dopo una riunione esplosiva del consiglio che ha visto KKR correre ai ripari per salvare la faccia soprattutto con il fondo sovrano, Abu Dhabi Investment Authority (Adia).
FiberCop sta preparando un budget aggiornato per il 2025 che si allinei con il piano aziendale originale concordato dagli azionisti, rivedendo i piani di prepensionamento, che sono stati sospesi, mentre altri costi sono stati posticipati al 2026 e oltre.
La nota di Fibercop
Riportiamo integralmente la nota di Fibercop.
“In merito alle ricostruzioni riportate dalla stampa odierna sulle proiezioni finanziarie della società, FiberCop informa che i dati previsionali relativi all’esercizio 2024 ed i dati relativi al budget 2025, che verranno presentati al Cda convocato per il prossimo 25 febbraio 2025, sono in linea con il piano pluriennale redatto ed approvato da tutti gli azionisti al momento del closing dell’operazione di scorporo della rete di TIM.
Inoltre, sono destituite di fondamento le notizie relative a presunti contrasti tra i soci, incluse le dichiarazioni attribuite ad alcuni consiglieri. Nella riunione del 23 gennaio, i consiglieri di amministrazione, con piena unità di intenti, hanno definito la nuova governance della società e l’attribuzione delle deleghe di Amministratore delegato a Massimo Sarmi.
Il Presidente e AD sta guidando la squadra manageriale al raggiungimento degli obiettivi della società, a partire dalla realizzazione del piano di investimenti”.
