L’intelligenza artificiale sta impattando sull’economia globale, rivoluzionando i mercati, le infrastrutture digitali e le catene di approvvigionamento.
La pubblicazione del Fondo Monetario Internazionale Gen-AI: Artificial Intelligence and the Future of Work, indica che l’Intelligenza Artificiale ha il potenziale per rimodellare l’economia globale, specialmente nel campo dei mercati del lavoro.
L’indice di preparabilita’ all’IA
Le economie avanzate sperimenteranno i benefici e le insidie dell’IA prima dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo, in gran parte a causa della loro struttura occupazionale focalizzata su ruoli ad alta intensità cognitive.
Le donne e chi ha conseguito un titolo universitario sono più esposti all’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ma al contempo piu’ pronti a raccoglierne i benefici, mentre i lavoratori più anziani sono potenzialmente meno in grado di adattarsi alla nuova tecnologia.
Le economie avanzate e i mercati emergenti più sviluppati devono concentrarsi sul miglioramento dei quadri normativi e sostenere la riallocazione del lavoro, salvaguardando al contempo le persone colpite negativamente.
I mercati emergenti e le economie in via di sviluppo dovrebbero dare la priorità alla realizzazione di infrastrutture e competenze digitali.
Quasi il 40% dell’occupazione globale è esposta all’Intelligenza artificiale, con alcune industrie più sollecitate all’automazione guidata da questa tecnologia rispetto ad altre.
Il Fondo Monetario Internazionale visualizza, secondo l’indice di preparazione all’IA, i primi 10 paesi più preparati all’evoluzione dell’IA.
L’indice copre 174 paesi per il 2023 e attinge i dati da 8 istituzioni, tra cui l’Organizzazione internazionale del lavoro, la Banca Mondiale, il Forum Economico Mondiale.
Misurare la preparazione all’implementazione dell’Intelligenza Artificiale
L’indice di preparazione all’IA del FMI è la media di quattro metriche chiave:
- Le infrastrutture digitali
- Il capitale umano
- L’innovazione tecnologica
- I quadri giuridici
Ogni metrica ha una serie di sotto-indicatori, tra cui, ma non solo:
- investimenti di capitale umano sostenuti
- competenze STEM inclusive
- un vivace ecosistema di ricerca e sviluppo
- l’adattabilità dei quadri legali ai modelli di business digitali.
Singapore sul podio
Singapore è al primo posto come il paese più preparato per un’adozione agevole dell’Intelligenza Artificiale.
Il Paese asiatico sta investendo circa 743 milioni di dollari, nei prossimi cinque anni, per aumentare ulteriormente le capacità di intelligenza artificiale.
Questo stanziamento, che include anche l’implementazione della National AI Strategy 2.0, e’ la dimostrazione dell’impegno del governo a promuovere un ecosistema AI affidabile e responsabile.
Le aziende sono incentivate ad adottare soluzioni AI e a dare priorità alle competenze per mantenere la propria forza lavoro competitiva e incoraggiare partnership strategiche e condivisione delle conoscenze in tutto il settore, stimolando così l’innovazione complessiva.
Singapore è stata tra i primi paesi a pubblicare un piano di IA nel 2019.
A dicembre 2023, la nazione del sud-est asiatico ha lanciato la Strategia nazionale di intelligenza artificiale 2.0, una versione aggiornata delle sue iniziative di intelligenza artificiale, delineando strategie per preparare l’economia a sfruttare e utilizzare l’IA per responsabilizzare i lavoratori e le imprese.
Il sostegno all’attenzione per l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico garantirà la preminenza di Singapore nei progressi tecnologici, rafforzando la sua posizione di hub attraente per le imprese e i talenti in un panorama globale sempre più digitalizzato.
Il governo di Singapore ha, inoltre, sviluppato una serie di strumenti, con il supporto dell’intelligenza artificiale, che vanno ad impattare positivamente sul servizio pubblico.
Cosa succede in Europa
Oltre a Singapore, anche i paesi dell’Europa nord-occidentale come la Danimarca, i Paesi Bassi, l’Estonia, la Finlandia e la Svezia si posizionano nella top 10 della classifica del FMI.
Danimarca, Estonia, Finlandia, Paesi Bassi, Svezia, Lussemburgo, Norvegia, Irlanda e Belgio, oltre ad essere ben preparati per l’adozione dell’IA grazie alle infrastrutture digitali avanzate, alla forza lavoro qualificata, agli ambienti politici di supporto e agli alti livelli di adozione dell’IA aziendale sono stati anche tra i primi ad adottare al mondo le strategie nazionali di intelligenza artificiale.
Ricordiamo la strategia di intelligenza artificiale del 2017 della Finlandia volta a migliorare la competitività delle imprese e l’efficienza dei dati; l’approccio nazionale svedese per l’intelligenza artificiale del 2018 incentrato sull’istruzione, la ricerca e lo sviluppo delle infrastrutture.
Immagine: imf.org