Inflazione 4.0: l’India ricalcola i prezzi con i dati dell’e-commerce

| 25/08/2025
Inflazione 4.0: l’India ricalcola i prezzi con i dati dell’e-commerce

Il governo di Nuova Delhi avvia una riforma statistica epocale, includendo e-commerce, servizi digitali e trasporti nel paniere dell’inflazione. Una svolta che riflette i cambiamenti nei consumi globali e che potrebbe ridefinire la politica monetaria, industriale e la credibilità internazionale del Paese.

Una nuova era per la statistica economica indiana

L’integrazione dei dati provenienti direttamente dalle piattaforme di e-commerce come Amazon e Flipkart rappresenta per l’India un salto di qualità senza precedenti nel modo di misurare l’inflazione. Per decenni il Consumer Price Index (CPI) indiano è stato ancorato a una struttura di consumi che privilegiava beni tradizionali, in particolare alimentari. Ma in un’economia in rapida digitalizzazione, tale approccio rischiava di perdere progressivamente rappresentatività. L’annuncio del Ministero delle Statistiche non è quindi solo un aggiornamento tecnico: è la dichiarazione che la statistica, come infrastruttura pubblica, deve riflettere la vita reale e non modelli obsoleti. Questo passaggio ha anche un valore politico, perché ridefinisce il modo in cui il governo comunica la “salute” economica del Paese ai mercati internazionali.

Il boom dell’e-commerce e il cambiamento dei consumi

Il dato di 270 milioni di acquirenti online nel 2024, con una crescita prevista del 22% annuo, colloca l’India tra i mercati digitali più dinamici del pianeta. In termini assoluti, il bacino di consumatori digitali indiani è già superiore alla popolazione totale degli Stati Uniti. Questo boom riflette una trasformazione sociale e infrastrutturale: l’espansione della banda larga mobile, il calo dei costi di accesso e l’emergere di una nuova classe media urbana che privilegia comodità, varietà e prezzi competitivi. Se la Cina ha fatto del suo e-commerce un pilastro del soft power economico globale con piattaforme come Alibaba e JD.com, l’India sta cercando di costruire la propria traiettoria, dove colossi internazionali (Amazon, Walmart via Flipkart) convivono con operatori locali emergenti. La loro influenza non è solo economica, ma anche politica, poiché determinano il modo in cui vengono rilevati i prezzi e, in ultima analisi, misurata l’inflazione.

Dati diretti dalle piattaforme: una sfida di governance

L’accordo con le piattaforme per condividere dati di prezzo settimanali apre un fronte delicato: la governance dei dati statistici. Chi controlla i flussi informativi tra settore pubblico e big tech? Quali garanzie esistono per evitare manipolazioni o distorsioni? L’India, così come l’Europa con il GDPR e le direttive sui data spaces, sta cercando di bilanciare due esigenze: da un lato, garantire la trasparenza dei dati economici; dall’altro, non ostacolare gli operatori privati con eccessiva regolamentazione. In questo senso, la collaborazione pubblico-privato diventa inevitabile, ma apre interrogativi sulla neutralità e sull’indipendenza delle statistiche nazionali. È un terreno dove si gioca una partita che non riguarda solo l’inflazione, ma più in generale la sovranità digitale.

Inflazione digitale e politica monetaria

L’introduzione dei prezzi online nel paniere CPI avrà inevitabilmente effetti sulla politica monetaria della Reserve Bank of India (RBI). I prezzi online sono spesso più volatili, soggetti a dinamiche di algoritmi, sconti temporanei e campagne promozionali. Questo potrebbe portare a oscillazioni più marcate nei dati ufficiali sull’inflazione, influenzando le decisioni sui tassi d’interesse. In un contesto globale di tensioni sulle catene di fornitura e di energia, la nuova metodologia potrebbe rendere la politica monetaria indiana più agile ma anche più esposta a shock esterni. Gli economisti ricordano che un cambiamento analogo negli Stati Uniti – l’uso di dati scanner provenienti dalla grande distribuzione – ha modificato in modo significativo il modo in cui l’inflazione veniva percepita. L’India sta quindi sperimentando un salto che potrebbe ridisegnare le aspettative dei mercati e degli investitori globali.

Un tassello di una riforma statistica più ampia

Il rinnovamento del CPI è parte di una riforma statistica strutturale. Nei prossimi due anni, l’India lancerà un nuovo calcolo del PIL con base 2022-23 e introdurrà un Index of Services Production (ISP) trimestrale, colmando un vuoto critico: il settore terziario, che rappresenta oltre metà del PIL, è attualmente monitorato con minore frequenza rispetto alla manifattura. A ciò si aggiunge l’ampliamento del campione dell’indagine sull’occupazione, passato da 45.000 a 90.000 famiglie, con l’obiettivo di produrre stime mensili più precise. Questo mosaico di innovazioni è volto a rafforzare la credibilità statistica dell’India, dopo anni di critiche internazionali sulla qualità e la trasparenza dei suoi dati economici. È una risposta alle accuse di “statistical opacity” che hanno accompagnato il Paese, soprattutto dopo le revisioni controverse del PIL negli ultimi anni.

Geopolitica della statistica: un soft power invisibile

La modernizzazione statistica non è un esercizio accademico, ma un’arma di soft power. Integrare dati digitali nel calcolo dell’inflazione significa proiettare un’immagine di modernità e affidabilità verso gli investitori globali. Paesi come Stati Uniti, Corea del Sud e membri dell’Unione Europea hanno già avviato percorsi simili, e l’India non può permettersi di rimanere indietro se vuole consolidarsi come hub industriale e finanziario globale. L’inclusione dei dati digitali diventa così un atto politico, che mira a rafforzare la credibilità internazionale del Paese e la sua capacità di attrarre capitali. In un mondo frammentato tra blocchi geopolitici, il controllo e l’uso strategico della statistica diventano parte integrante della sovranità nazionale.

La statistica come infrastruttura di potere

Dietro la decisione di includere i prezzi di Amazon e Flipkart nell’indice dei prezzi al consumo c’è una visione più ampia: la statistica come infrastruttura di potere. Non si tratta solo di migliorare la qualità dei dati, ma di costruire una piattaforma capace di orientare politiche fiscali, monetarie e industriali. Per un Paese come l’India, che ambisce a diventare la terza economia mondiale entro il 2030, la capacità di misurare con precisione l’economia digitale non è un dettaglio tecnico, ma un requisito di sovranità. La nuova architettura statistica diventa quindi parte della politica industriale nazionale, un tassello di quella corsa globale in cui i dati, come l’energia o la tecnologia, sono risorsa strategica.

Video del Giorno

Live dalla Stazione Spaziale Internazionale con immagini mozzafiato della Terra

"Le idee fisse hanno la tenacia corrosiva delle malattie incurabili. Una volta entrate in un'anima, la divorano, non le lasciano più la libertà di pensare a nulla, di prendere gusto a qualsiasi altra cosa"

Guy de Maupassant

Articoli recenti

Tecnologie in video

Drone View

Cina dall’alto: meraviglia senza confini
Barberio & Partners s.r.l.

Via Donatello 67/D - 00196 Roma
P.IVA 16376771008

Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Termini e Condizioni
iscriviti alla nostra newsletter
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e la Informativa sulla Privacy di Google, nonché i Termini di Servizio sono applicabili.