Focus su rischi, benefici e sfide, tra disinformazione e tutela dei diritti fondamentali. Come può l’intelligenza artificiale generativa influenzare i valori democratici e il nostro futuro? Tutti i temi del libro di Oreste Pollicino e Piero Dunn, pubblicato dalla Bocconi University Press.
Un nuovo appuntamento con IF-Libri.
In video l’incontro con il prof. Oreste Pollicino, autore assieme al ricercatore Piero Dunn, di “Intelligenza artificiale e Democrazia”, un libro più che mai attuale che si avvale anche della prefazione di Luciano Violante.
Il rapporto tra nuove tecnologie, in particolare intelligenza artificiale di natura generativa, e valori democratici rappresenta un osservatorio privilegiato per indagare le attuali condizioni dello stato di diritto, non solo nel contesto digitale.
Soffermandosi su questo rapporto, il volume illustra una delle sfide più interessanti del costituzionalismo contemporaneo.
Stati democratici e organizzazioni regionali di diritto internazionale e sovranazionale devono infatti confrontarsi – sia nel bene, alla luce dei potenziali vantaggi, sia nel male, alla luce degli altrettanto significativi rischi – con uno strumento tecnologico complesso quale l’intelligenza artificiale che può, almeno in apparenza, fare a meno del cosiddetto “fattore umano”.
E dunque, tra le altre cose, sembra poter fare a meno anche di quelle operazioni di bilanciamento tra interessi e diritti contrapposti che non sono delegabili, in uno stato di diritto, ad alcun automatismo.
Quali potrebbero essere i pericoli aggiuntivi di campagne di disinformazione amplificate da modelli di intelligenza artificiale?
Come distinguere un contenuto prodotto da una macchina o da un essere umano?
Quali i possibili rimedi?
Queste coordinate di indagine rappresentano la bussola dello studio di Oreste Pollicino e Piero Dunn che, supportato da dati empirici, prova a fare chiarezza su un tema chiave per le democrazie occidentali, guardando ai laboratori privilegiati collegati alla lotta contro la disinformazione, da una parte, e alla tutela del principio di non discriminazione, dall’altra.