La Corte d’Appello conferma la condanna contro Google: dovrà aprire il Play Store alla concorrenza e riformare le sue pratiche monopolistiche.
La Corte d’Appello del Nono Circuito degli Stati Uniti ha respinto all’unanimità il ricorso di Alphabet/Google contro la storica sentenza del 2023 nel caso antitrust promosso da Epic Games. La decisione rappresenta un precedente cruciale nel settore tecnologico, rafforzando la linea giurisprudenziale contro le pratiche monopolistiche nelle piattaforme digitali.
La causa, avviata nel 2020 dal produttore di Fortnite, accusava Google di abuso di posizione dominante nel mercato delle app Android, in particolare riguardo alla distribuzione e ai sistemi di pagamento in-app all’interno del Play Store.
Motivazioni della sentenza e conseguenze legali
Secondo la giudice Margaret McKeown, che ha firmato la decisione insieme ai colleghi Danielle Forrest e Gabriel Sanchez, il fascicolo del caso è “pieno di prove” che documentano condotte anticoncorrenziali da parte di Google, tali da consolidare il suo monopolio e impedire l’accesso al mercato da parte di attori terzi.
La sentenza conferma l’ordine del giudice distrettuale James Donato che impone a Google l’obbligo di aprire il Play Store a store concorrenti e di rendere accessibile il proprio catalogo app ad altri operatori, ridefinendo il concetto di interoperabilità nell’ecosistema Android.
Argomentazioni respinte e profili giuridici
Google aveva tentato di invalidare la sentenza sostenendo che il Play Store fosse in concorrenza diretta con l’App Store di Apple e che il processo in primo grado fosse viziato da errori procedurali. Inoltre, il colosso di Mountain View aveva obiettato che la causa non fosse soggetta a giudizio da parte di una giuria, in quanto non mirava al risarcimento, ma solo a un’ingiunzione.
Tali argomentazioni sono state rigettate dalla Corte d’Appello, che ha ritenuto legittimo l’intervento della giuria e congruo il perimetro dell’ingiunzione emessa dal giudice Donato. Le autorità federali, tra cui il Dipartimento di Giustizia e la Federal Trade Commission, hanno sostenuto la posizione di Epic Games, sottolineando l’importanza del caso per la protezione della concorrenza digitale.
Implicazioni industriali e scenari futuri
La decisione si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione antitrust nei confronti delle big tech da parte delle autorità statunitensi. Google è attualmente coinvolta in più cause, inclusa quella intentata dal DOJ per altre presunte violazioni della concorrenza.
Epic Games ha già annunciato l’intenzione di lanciare il proprio store Android all’interno del Google Play Store, aprendo un nuovo fronte nella distribuzione digitale. Intanto, l’azienda affronta una causa parallela contro Apple, anch’essa fondata su presunti comportamenti anticoncorrenziali.
Google ha dichiarato che la decisione potrebbe “compromettere la sicurezza degli utenti e l’innovazione”, ma ha confermato di voler continuare a difendere il proprio modello di business anche nelle fasi successive del processo, che potrebbero approdare alla Corte Suprema.
Un precedente destinato a influenzare il mercato globale
La sentenza del Nono Circuito rappresenta una svolta significativa nel panorama regolatorio digitale, con potenziali ricadute a livello globale. La ridefinizione del ruolo degli app store, la promozione dell’interoperabilità e la riduzione delle barriere all’ingresso potrebbero aprire una nuova fase di competizione nell’economia delle piattaforme. In gioco non è solo il futuro di Google, ma l’equilibrio dell’intera architettura digitale mobile.