Con l’e-commerce proprietario e il primo flagship store fuori dagli USA, il gruppo Alphabet rilancia la strategia hardware nel mercato smartphone in più rapida crescita al mondo.
Google compie un passo strategico nel mercato indiano, annunciando l’apertura della vendita diretta online dei suoi dispositivi hardware – tra cui gli smartphone Pixel, gli smartwatch e gli auricolari wireless – attraverso il proprio sito ufficiale, il Google Store India. Si tratta di una novità assoluta per il colosso di Mountain View, che fino ad oggi si era affidato esclusivamente a rivenditori autorizzati e alla piattaforma e-commerce Flipkart, partecipata da Walmart.
L’iniziativa segna un’accelerazione della presenza fisica e digitale di Google nel subcontinente asiatico, in vista del lancio dei primi store fisici in India, che rappresenterebbero le prime aperture al di fuori degli Stati Uniti. Secondo fonti Reuters, la società è in fase avanzata di selezione delle location, con l’obiettivo di replicare un modello vincente già collaudato dal principale competitor, Apple, che dispone di oltre 500 negozi nel mondo e ha già aperto flagship store a Mumbai e Nuova Delhi.
Il mercato indiano: un laboratorio globale per l’hardware tech
L’India rappresenta un terreno altamente strategico nel panorama globale della telefonia mobile. Con oltre 712 milioni di utenti smartphone, è uno dei mercati con la maggiore crescita potenziale nella fascia premium. Secondo le stime di Counterpoint Research, Apple domina questo segmento con una quota di mercato del 55%, mentre Google, nonostante la qualità riconosciuta della linea Pixel, detiene solo il 2%.
I prezzi dei Pixel in India variano da circa 360 a 1.900 dollari per i modelli di fascia alta, a fronte di un posizionamento di Apple che va da 520 a 2.100 dollari. Per rafforzare la propria competitività sul piano industriale e logistico, Google ha avviato la produzione locale dei Pixel, aderendo alle iniziative governative indiane di promozione del manufacturing nazionale.
Strategia industriale e modelli di distribuzione a confronto
L’approccio di Google riflette una trasformazione profonda del modello di go-to-market dell’industria tecnologica globale. Se l’evoluzione dell’e-commerce consente di ottimizzare l’interazione diretta con i consumatori, la presenza fisica è vista come leva per il branding, l’esperienza immersiva del prodotto e il supporto post-vendita. La decisione di seguire l’esempio di Apple – che ha costruito il proprio ecosistema integrato attorno a punti vendita proprietari – segnala la volontà di Google di consolidare il proprio posizionamento hardware e ridurre la dipendenza dalle piattaforme terze.
Questa mossa ha anche implicazioni giuridiche e regolatorie, soprattutto in materia di concorrenza, proprietà intellettuale, politiche fiscali e protezione dei dati, in un contesto in cui l’India ha recentemente inasprito la propria normativa su piattaforme e operatori esteri.
Innovazione, geopolitica e produzione tecnologica
L’espansione retail di Google in India si inserisce anche in una dinamica geopolitica più ampia. In un contesto di riorganizzazione delle supply chain globali, l’India si propone come alternativa strategica alla Cina per la produzione high-tech, grazie a incentivi fiscali, manodopera qualificata e un mercato interno in forte espansione.
Il trasferimento parziale della produzione dei Pixel in India si collega direttamente agli obiettivi dell’iniziativa “Make in India” e al più ampio quadro della strategia Indo-Pacifico, che vede le Big Tech occidentali ricalibrare la propria presenza industriale per motivi sia economici che geopolitici.
Impegno nel mercato hardware
Con l’apertura della vendita diretta e l’imminente lancio dei primi flagship store in India, Google consolida il proprio impegno nel mercato hardware, allineando la propria strategia a quella dei principali player globali. In un’epoca in cui la convergenza tra tecnologia, finanza e geopolitica definisce le regole della competizione globale, l’India emerge come snodo cruciale per l’industria digitale. La capacità di Google di trasformare la sua presenza da digitale a omnicanale, potenziando al contempo produzione e distribuzione locale, rappresenta un test fondamentale per l’evoluzione del suo modello di business e della sua competitività a lungo termine.