Il governo giapponese sta introducendo una nuova legge sugli smartphone che potrebbe inasprire le tensioni commerciali con gli Stati Uniti. La normativa, progettata per aumentare la concorrenza nel mercato della telefonia mobile, impone restrizioni sui contratti esclusivi e sulle pratiche di vendita legate agli operatori mobili, con potenziali implicazioni per le aziende tecnologiche americane come Apple.
Una legge per favorire la concorrenza
Il disegno di legge, approvato dal parlamento giapponese, mira a ridurre il dominio delle grandi compagnie telefoniche locali, che tradizionalmente vendono smartphone legati a contratti di rete a lungo termine. Tra le misure principali:
- Obbligo per i gestori di offrire più opzioni di sblocco per i dispositivi, facilitando il passaggio a nuovi operatori.
- Maggiore trasparenza nei prezzi e nei costi nascosti degli abbonamenti.
- Restrizioni ai contratti esclusivi tra produttori di smartphone e operatori, il che potrebbe limitare le partnership tra aziende giapponesi e giganti statunitensi come Apple.
Preoccupazioni da parte degli Stati Uniti
Funzionari statunitensi e dirigenti di aziende tecnologiche hanno espresso preoccupazione per il fatto che la legge possa penalizzare aziende americane che dominano il mercato giapponese degli smartphone. Apple, che detiene circa il 50% delle vendite di smartphone in Giappone, potrebbe subire l’impatto più forte se le nuove normative limitassero accordi esclusivi con gli operatori locali.
Le tensioni commerciali tra Tokyo e Washington sono già aumentate in altri settori tecnologici, come i semiconduttori e l’intelligenza artificiale. Gli Stati Uniti potrebbero vedere la nuova legge come una forma di protezionismo, favorendo produttori giapponesi come Sony e Sharp a scapito dei rivali americani.
Possibili ripercussioni sul mercato globale
Se il governo giapponese dovesse applicare severamente le nuove restrizioni, ciò potrebbe influenzare non solo le vendite di smartphone, ma anche le strategie di prezzo e distribuzione di aziende come Apple e Google in Asia. Inoltre, la mossa di Tokyo potrebbe spingere Washington a reagire con misure commerciali di ritorsione, aumentando le tensioni tra i due alleati.
Per il momento, le aziende statunitensi stanno monitorando la situazione e potrebbero fare pressione per modifiche alla legge prima della sua attuazione definitiva. Resta da vedere se il governo giapponese sarà disposto a negoziare, evitando un nuovo fronte di scontro nel delicato equilibrio commerciale tra le due potenze.