Parte da Berlino il progetto per un centro europeo di calcolo AI: digital sovereignty, autonomia infrastrutturale e politica industriale al centro della strategia comunitaria.
Un consorzio tedesco composto da Deutsche Telekom, SAP, Ionos (del gruppo United Internet) e il colosso della distribuzione Schwarz Group ha annunciato la candidatura congiunta per ottenere i fondi dell’Unione Europea destinati alla realizzazione di AI data centres strategici sul territorio europeo. L’obiettivo dichiarato è partecipare alla creazione di una delle cinque “gigafactory” dell’intelligenza artificiale previste dalla Commissione Europea per rafforzare l’autonomia tecnologica del continente.
Il piano rientra nel quadro del programma UE da 20 miliardi di euro, annunciato all’inizio del 2024, volto a colmare il divario con Stati Uniti e Cina nello sviluppo delle infrastrutture critiche per l’elaborazione avanzata dei dati, l’addestramento di modelli linguistici e la gestione dei carichi computazionali legati all’IA generativa.
Tecnologia e geopolitica: sovranità digitale come leva strategica europea
«La finestra di opportunità per costruire un’infrastruttura indipendente è adesso», ha dichiarato Christine Knackfuss-Nicolic, CTO della divisione T-Systems di Deutsche Telekom, a Reuters, sottolineando la volontà del gruppo di assumere un ruolo guida nel progetto. Le sue parole rispecchiano un orientamento condiviso a livello continentale: fare della sovranità tecnologica e della capacità infrastrutturale autonoma un pilastro delle politiche industriali europee.
A fronte della crescente asimmetria infrastrutturale con i big player extra-UE, l’Unione intende rispondere con investimenti mirati, aggregando competenze industriali e capitali pubblici-privati in aree strategiche: data center ad alta densità, semiconduttori, piattaforme AI, cybersecurity e cloud sovrano.
Industria, finanza e diritto dell’innovazione: la partita tedesca
Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Handelsblatt, il consorzio tedesco è in trattative avanzate per la candidatura di un sito nazionale che ospiti una delle cinque gigafactory dell’IA. Il progetto gode anche di un sostegno politico trasversale: l’attuale coalizione di governo – composta dai conservatori del Cancelliere Friedrich Merz e dai socialdemocratici – ha incluso nel contratto di governo l’impegno ad avere almeno un centro AI di livello europeo in Germania.
La scadenza per presentare manifestazioni di interesse alla Commissione è fissata al 20 giugno, rendendo le prossime settimane decisive anche per l’attivazione di strumenti di supporto finanziario, regimi autorizzativi accelerati e incentivi locali legati al reperimento di chip, energia e competenze qualificate.
Sfide operative: energia, localizzazione e chip
Se da un lato il progetto europeo promette una base computazionale allineata alle esigenze dell’IA di prossima generazione, dall’altro si scontra con sfide operative notevoli: disponibilità di chip avanzati, stabilità dell’approvvigionamento energetico, idoneità dei siti in termini ambientali e logistici, competenze specialistiche e tempi autorizzativi.
Le future AI gigafactory dovranno, infatti, garantire standard elevatissimi di efficienza, sostenibilità energetica (in linea con il Green Deal europeo) e compliance normativa sul trattamento dei dati e l’adozione etica delle tecnologie di intelligenza artificiale.
Un ecosistema da costruire: cloud sovrano, AI trust ed edge computing
Ionos ha confermato di essere coinvolta in colloqui con diverse imprese e il governo federale tedesco in merito al progetto. L’azienda ha dichiarato a Reuters di «considerare l’iniziativa della Commissione un passo fondamentale verso una maggiore sovranità digitale» e di essere «interessata a parteciparvi», pur riconoscendo che rimangono ancora molte questioni aperte, tra cui la governance del consorzio, l’equilibrio pubblico-privato e l’interoperabilità delle architetture.
Il progetto potrebbe diventare un modello di riferimento anche per la creazione di un cloud europeo federato, la certificazione di modelli IA conformi all’AI Act e lo sviluppo di nodi di edge computing strategici per la digitalizzazione della manifattura, della sanità e delle infrastrutture pubbliche.
Una sfida di politica industriale continentale
La proposta congiunta di Telekom, SAP, Ionos e Schwarz rappresenta una svolta strategica per l’Europa tecnologica. La realizzazione di AI gigafactory non è solo una risposta infrastrutturale all’ascesa di modelli di intelligenza artificiale sempre più sofisticati: è un atto politico-industriale, che ridefinisce la sovranità digitale, la sicurezza economica e la posizione dell’UE nei nuovi equilibri globali.
Se il progetto dovesse concretizzarsi, la Germania si candiderebbe non solo come sede fisica di uno dei cuori computazionali dell’Europa, ma anche come hub strategico nella definizione delle architetture istituzionali dell’intelligenza artificiale europea.