Fujifilm integra l’intelligenza artificiale per aumentare del 40% la produzione di farmaci biologici senza nuovi impianti

RedazioneRedazione
| 14/08/2025
Fujifilm integra l’intelligenza artificiale per aumentare del 40% la produzione di farmaci biologici senza nuovi impianti

Una svolta tecnologica per l’industria farmaceutica globale che unisce efficienza produttiva, sostenibilità e competitività internazionale.

Una strategia di efficienza produttiva senza precedenti

A partire dal prossimo anno fiscale, Fujifilm introdurrà nei propri processi industriali un sistema di intelligenza artificiale in grado di incrementare la produzione di farmaci biologici di quasi il 40% senza alcuna espansione fisica degli impianti. Questa innovazione si inserisce in un contesto in cui l’aumento della capacità produttiva, storicamente, richiede investimenti ingenti in infrastrutture e apparecchiature, con tempi di implementazione di diversi anni. L’AI di nuova generazione promette di ribaltare questa logica, ottimizzando i parametri di lavorazione, riducendo i tempi di fermentazione e migliorando il rendimento delle linee esistenti.

Impatti economici e competitività globale

Il potenziale impatto economico di questa adozione è significativo. In un mercato biopharma globale che secondo Evaluate Pharma supererà i 550 miliardi di dollari entro il 2030, riuscire ad aumentare la produzione a parità di asset fisici significa migliorare i margini, ridurre i costi unitari e rafforzare la posizione competitiva nei confronti di player internazionali come Lonza, Samsung Biologics e WuXi AppTec. La mossa di Fujifilm potrebbe, inoltre, rafforzare il posizionamento del Giappone come hub tecnologico e manifatturiero nel settore biotech, attirando nuovi contratti di produzione e partnership strategiche.

Dimensione tecnologica e diritto dell’innovazione

La piattaforma AI sviluppata internamente o in collaborazione con partner tecnologici (Fujifilm non ha ancora specificato il dettaglio) utilizza modelli predittivi basati su machine learning per analizzare in tempo reale le variabili di processo, come temperatura, pH, ossigenazione e nutrienti, ottimizzandole per massimizzare la resa cellulare. Questa applicazione rientra a pieno titolo nelle nuove frontiere del diritto dell’innovazione, che pone questioni in materia di proprietà intellettuale sugli algoritmi, responsabilità sui risultati e compliance con le normative di produzione farmaceutica GMP (Good Manufacturing Practice).

Riflessioni geopolitiche e strategiche

La decisione di Fujifilm si colloca anche in una prospettiva geopolitica. L’autonomia nella produzione di farmaci biologici è diventata una priorità per molti Paesi dopo la pandemia di COVID-19 e in un contesto di tensioni commerciali e restrizioni alle esportazioni di tecnologie critiche. Un incremento di capacità senza bisogno di nuovi impianti consente di rispondere rapidamente a picchi di domanda e riduce la dipendenza da fornitori esteri, un fattore rilevante per la sicurezza sanitaria nazionale e regionale.

Dal punto di vista ambientale, questa innovazione riduce l’impatto ecologico della produzione, evitando nuove costruzioni, consumo aggiuntivo di energia e utilizzo di materiali per ampliamenti impiantistici. L’AI, in questo caso, non solo aumenta l’efficienza economica, ma diventa anche un driver di sostenibilità industriale, elemento sempre più decisivo per investitori e stakeholder globali.

Un modello di riferimento per il settore

L’iniziativa di Fujifilm potrebbe diventare un benchmark per l’intero comparto farmaceutico, dimostrando che l’adozione strategica dell’intelligenza artificiale può produrre benefici immediati e misurabili senza le complessità legate a investimenti infrastrutturali. Per le aziende biotech e pharma di tutto il mondo, il messaggio è chiaro: il futuro della competitività industriale passerà sempre più dalla capacità di integrare algoritmi intelligenti nei processi produttivi, trasformando i dati in vantaggio competitivo.

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