Ford annulla il programma FNV4: battuta d’arresto nella corsa all’architettura software integrata per l’auto del futuro

RedazioneRedazione
| 01/05/2025
Ford annulla il programma FNV4: battuta d’arresto nella corsa all’architettura software integrata per l’auto del futuro

Il costruttore americano interrompe lo sviluppo del sistema elettrico e software di nuova generazione a causa di costi eccessivi e ritardi. Impatti su strategia, governance e competitività nel confronto con Tesla, BYD e i nuovi attori della mobilità elettrica globale.

Ford Motor Company ha deciso di interrompere lo sviluppo del progetto FNV4, acronimo di Fully-Networked Vehicle 4, un’architettura elettrica e software di nuova generazione considerata fino a poche settimane fa cruciale per l’evoluzione tecnologica e industriale del gruppo. La notizia, rivelata da fonti interne e confermata da Reuters, segna un passaggio significativo per uno dei grandi nomi dell’automotive legacy, impegnato in una difficile transizione verso un modello di mobilità connessa, digitale e ad alta intensità di software.

Il sistema FNV4, fortemente voluto dal CEO Jim Farley e affidato all’ingegnere Doug Field (ex Apple e Tesla), mirava a rivoluzionare l’architettura veicolare consentendo aggiornamenti OTA (over-the-air), riducendo la complessità dei cablaggi e migliorando la scalabilità dei servizi digitali integrati. Ma l’iniziativa, secondo tre fonti vicine al dossier, è stata abbandonata per via dell’esplosione dei costi, dei ritardi cronici e della difficoltà di integrazione tra componenti software e hardware.

Un progetto strategico, abortito per costi eccessivi e scarsa scalabilità

L’ambizione era chiara: replicare – se non superare – il vantaggio competitivo di Tesla e dei nuovi attori asiatici come BYD e NIO, attraverso una piattaforma software proprietaria, orizzontale e scalabile su motorizzazioni ICE, ibride ed elettriche. L’abbandono di FNV4 rappresenta quindi una battuta d’arresto rilevante sia dal punto di vista industriale sia da quello reputazionale.

Ford ha comunicato che le competenze e gli asset sviluppati saranno assorbiti nell’attuale infrastruttura digitale dell’azienda, con il supporto del team “skunkworks” con sede in California, incaricato di accelerare lo sviluppo software e di veicoli elettrici a basso costo.

Governance, complessità e debolezze strutturali del modello legacy

L’esperienza di FNV4 evidenzia un limite strutturale delle case automobilistiche tradizionali: la dipendenza da una moltitudine di fornitori, ciascuno con il proprio codice software per i singoli componenti (dai sedili elettrici ai sistemi di infotainment). Il risultato è una rete di circa 150 moduli software interdipendenti, difficilmente aggiornabili in modo centralizzato. Come ammesso dallo stesso Farley: “Anche se l’auto porta il nome Ford, dobbiamo andare da Bosch per modificare il software dei sedili.”

Questa frammentazione non solo ostacola gli aggiornamenti OTA ma incrementa anche il rischio di difetti qualitativi e costi di assistenza, come dimostrano i dati record di richiami registrati da Ford dal 2021 in poi.

Tecnologia “zonal” e nuovi modelli di business: una transizione incompiuta

Il sistema FNV4 avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta tecnologico: un’architettura “zonal” capace di ridurre i cablaggi, velocizzare gli aggiornamenti e introdurre servizi digitali in abbonamento come l’assistenza alla guida o le personalizzazioni del veicolo. Una direzione già pienamente percorsa da Tesla e dai principali costruttori cinesi, mentre Ford e altri operatori legacy faticano a trasformare il proprio DNA produttivo in ottica digitale.

Il vicepresidente esecutivo ed ex CEO John Lawler aveva dichiarato che FNV4 avrebbe aumentato il potenziale di monetizzazione per veicolo, espandendo il numero di servizi a valore aggiunto vendibili nel tempo. L’interruzione del programma solleva dubbi sull’effettiva capacità del gruppo di consolidare un business model post-vendita centrato sul software.

Una svolta mancata che riapre il dibattito sull’industria americana dell’auto

La cancellazione del programma FNV4 rappresenta più di un fallimento ingegneristico: è un campanello d’allarme per l’industria automobilistica americana, che rischia di perdere ulteriore terreno rispetto agli attori nativi digitali dell’Asia e della Silicon Valley. La velocità, la centralizzazione dello sviluppo software e la capacità di integrare tecnologie AI-driven rappresentano ormai gli asset decisivi per competere.

Mentre Tesla continua a capitalizzare sul proprio vantaggio software-defined e i costruttori cinesi scalano la classifica globale, Ford è costretta a rivedere le sue ambizioni digitali puntando sulla flessibilità di un team sperimentale. Ma in un settore dove la velocità è la sola vera difesa competitiva, il tempo – oggi più che mai – gioca a favore di chi ha saputo anticipare.

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