Florida fa causa a Snap: sfida legale sul design delle piattaforme digitali e la tutela dei minori online

RedazioneRedazione
| 23/04/2025
Florida fa causa a Snap: sfida legale sul design delle piattaforme digitali e la tutela dei minori online

Lo stato della Florida accusa Snapchat di promuovere la dipendenza digitale nei minori e di violare la nuova legge statale sulla protezione della salute mentale dei bambini. Scontro costituzionale su privacy, libertà d’espressione e responsabilità delle Big Tech.

Lo Stato della Florida ha avviato un’azione legale contro Snap Inc., società madre dell’app Snapchat, accusandola di aver violato una legge statale entrata in vigore nel 2024, che impone alle piattaforme digitali maggiori responsabilità nella protezione dei minori dalla dipendenza da contenuti social.

L’iniziativa, promossa dal procuratore generale James Uthmeier e sostenuta dal governatore Ron DeSantis, fa riferimento a una serie di funzionalità integrate nell’app – scorrimento infinito, video in auto-play, notifiche push e feedback algoritmico – ritenute “progettate per creare dipendenza” e quindi dannose per lo sviluppo cognitivo e la salute mentale degli adolescenti.

Libertà d’espressione vs. tutela dei minori

La causa, depositata presso il tribunale statale della Santa Rosa County, accusa Snap di eludere i requisiti minimi di età, consentendo la registrazione anche a utenti con meno di 13 anni e non richiedendo il consenso parentale per i ragazzi di 14 e 15 anni. La condotta è ritenuta, nel testo dell’accusa, una “grave violazione della fiducia dei genitori”, oltre che un pericolo per la sicurezza dei minori.

Snap, in una nota ufficiale, ha risposto definendo la legge della Florida una violazione del Primo Emendamento della Costituzione USA, che tutela la libertà di espressione anche in ambito digitale. La società ha inoltre sottolineato la necessità di affrontare il problema della sicurezza online a livello di sistema operativo, app store e hardware, piuttosto che imporre restrizioni unilateralmente alle piattaforme.

Contesto normativo e sfida costituzionale

La controversia si inserisce in un più ampio dibattito negli Stati Uniti sull’efficacia e la legittimità delle leggi statali nel regolamentare il comportamento delle piattaforme globali. Due associazioni di settore – NetChoice e la Computer & Communications Industry Association (CCIA) – hanno già impugnato la legge della Florida in un tribunale federale di Tallahassee, contestandone la costituzionalità.

Il cuore della disputa è rappresentato dalla tensione tra:

  • la protezione dei diritti digitali dei minori
  • il dovere di trasparenza e accountability delle piattaforme
  • e la difesa delle libertà civili in un contesto in cui linee guida, algoritmi e architetture digitali sostituiscono progressivamente le forme tradizionali di intermediazione sociale.

Economia dell’attenzione e responsabilità industriale

Dal punto di vista dell’economia dell’innovazione, il caso apre interrogativi rilevanti sulla responsabilità giuridica del design comportamentale, cioè sulla possibilità di ritenere le aziende tech responsabili legalmente per la progettazione di funzionalità che incentivano l’uso compulsivo delle piattaforme.

L’app sarebbe facilmente accessibile a contenuti inappropriati, tra cui pornografia e droghe, pur continuando ad essere presentata come sicura per adolescenti. Questo contrasta con il principio di “privacy by design” e “safety by default”, sempre più adottato in ambito europeo e in discussione anche nel contesto regolatorio USA.

Prospettive internazionali: un precedente globale?

Sebbene la legge sia di competenza statale, il caso potrebbe diventare un precedente strategico per la regolazione delle piattaforme digitali a livello globale, specie in un periodo in cui molti Paesi – dall’Unione Europea all’Australia – stanno adottando regolamenti sempre più stringenti in materia di tutela dei minori, trasparenza algoritmica e controllo dell’accesso ai contenuti.

Inoltre, l’esito del contenzioso potrebbe influenzare la struttura futura dei modelli di business delle piattaforme social, già in fase di trasformazione per l’integrazione di modelli a pagamento, segmentazione dell’utenza e verifiche biometriche per l’età.

Una questione di architettura digitale e responsabilità sociale

Il contenzioso tra la Florida e Snap rappresenta un banco di prova per l’industria digitale: fino a che punto è legittimo progettare prodotti altamente coinvolgenti per un pubblico vulnerabile? E quale ruolo devono giocare Stato, famiglie e provider nella costruzione di un ecosistema tecnologico più etico e sostenibile?

In attesa del pronunciamento della giustizia americana, la sfida si estende ben oltre i confini della Florida, toccando i fondamenti stessi del rapporto tra tecnologia, diritto e società nel XXI secolo.

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