La scale-up italiana raccoglie 70 milioni di euro per entrare nei mercati USA e asiatici, puntando su sovranità digitale, sicurezza distribuita e un futuro ingresso in Borsa.
Un’occasione geopolitica per l’Europa: la cybersecurity embedded come nuova priorità strategica
La crescita di Exein arriva in un momento decisivo per l’Europa, dove la cybersicurezza è diventata una leva strategica per la difesa comune. L’aumento degli investimenti militari, spinto dagli obiettivi NATO e dalle tensioni legate al conflitto russo-ucraino, ha riportato al centro l’attenzione sulla protezione delle infrastrutture critiche, comprese quelle non connesse direttamente alla rete ma presenti in ambiti altamente sensibili come basi militari, centrali energetiche, strutture ospedaliere e impianti industriali.
In questo contesto, l’Unione Europea ha inserito la sicurezza informatica tra le sue priorità politiche, con particolare attenzione alle tecnologie decentralizzate che non dipendono dal cloud. Un cambio di paradigma che mira a garantire autonomia tecnologica e resilienza infrastrutturale.
Una tecnologia italiana nata per rispondere a sfide globali
Exein si distingue per un approccio “embedded-first” alla sicurezza: la sua tecnologia agisce direttamente sul dispositivo, proteggendolo a livello di firmware e microchip, senza passare dal cloud. Questo garantisce una difesa più rapida, più efficace e più adatta a contesti ad alta criticità.
Secondo il CEO Gianni Cuozzo, il modello cloud tradizionale mostra segni di cedimento: è vulnerabile, costoso e spesso inadeguato per ambienti dove la latenza e la sovranità del dato sono cruciali. L’evoluzione dell’edge computing, unita alla crescente necessità di protezione “on device”, apre la strada a nuove architetture distribuite, dove Exein vuole giocare un ruolo chiave.
70 milioni per crescere oltre l’Europa: obiettivo Asia e Stati Uniti
La recente raccolta di 70 milioni di euro nel round di Serie C, guidata dalla società di venture capital Balderton, rappresenta il trampolino per l’espansione internazionale dell’azienda. Exein mira a rafforzare la sua presenza in quattro mercati strategici: Stati Uniti, Giappone, Taiwan e Corea del Sud, tutti con ecosistemi avanzati nei settori della difesa, dell’automazione e della microelettronica.
In parallelo, è previsto un consolidamento della presenza in Europa, con acquisizioni mirate in Paesi tecnologicamente avanzati come Germania, Italia e i mercati nordici.
Una roadmap ambiziosa: crescita, acquisizioni e IPO entro il 2030
Il piano di sviluppo dell’azienda è articolato in tre fasi. La prima prevede l’ingresso in nuovi mercati attraverso operazioni di M&A selettive. La seconda mira a una rapida crescita del fatturato, con l’obiettivo di raggiungere 20 milioni di euro nel 2025 e mantenere un tasso di crescita a tre cifre per almeno tre anni. La terza fase contempla un ulteriore round di finanziamento, destinato a una grande acquisizione strategica, e infine una quotazione in Borsa prevista tra il 2029 e il 2030.
Un percorso coerente con il modello delle scale-up europee ad alta intensità tecnologica, che combinano crescita privata, innovazione e internazionalizzazione.
Una rete di clienti globali: da MediaTek a Kontron
Tra i clienti di Exein figurano nomi di primo piano a livello mondiale: MediaTek, Daikin, Seco e Kontron. Aziende attive in settori strategici come semiconduttori, elettronica di consumo, automazione industriale e IoT.
Queste collaborazioni confermano la capacità della tech company italiana di adattarsi a supply chain globali complesse e a requisiti tecnici stringenti. Il cuore della strategia è l’integrazione nativa dello stack di Exein nei prodotti dei partner, offrendo aggiornamenti continui e sicurezza by design.
La nuova frontiera del rischio: dispositivi invisibili, ma essenziali
Secondo Elena Moneta, Principal di Balderton, la superficie di attacco informatico si è trasformata: oggi i rischi arrivano da dispositivi apparentemente innocui, ma sempre connessi, come microonde a bordo di navi militari, sensori ambientali in ospedale o router domestici.
In uno scenario simile, la sicurezza non può più essere concentrata nei soli data center. Serve una protezione distribuita, proattiva e integrata nei punti più periferici del sistema. È qui che l’embedded security assume un valore strategico e strutturale.
Un’opportunità di sistema per l’Italia tecnologica
Il successo di Exein potrebbe segnare una svolta per l’intero ecosistema dell’innovazione italiana, spesso frenato da carenze strutturali in termini di capitali, policy industriali e connessione tra ricerca e mercato.
L’Italia ha tutte le competenze per affermarsi nel settore della sicurezza embedded: eccellenza nella microelettronica, software ad alta affidabilità, manifattura di precisione. Ma serve una visione industriale capace di valorizzare queste risorse in un contesto competitivo globale.
Cybersecurity come infrastruttura della sovranità digitale
L’avanzata di Exein rappresenta un indicatore chiaro dei cambiamenti in atto. La sicurezza digitale non è più un servizio accessorio, ma una componente essenziale dell’infrastruttura tecnologica di ogni Paese.
Proteggere i dispositivi embedded significa difendere ciò che è invisibile, ma vitale: sensori, firmware, reti industriali. In questo campo, l’Europa e l’Italia possono giocare un ruolo decisivo, se sapranno sostenere le proprie eccellenze con politiche mirate, investimenti strategici e visione a lungo termine.