Un gruppo di ex ricercatori di DeepMind ha lanciato una nuova startup di intelligenza artificiale con un obiettivo ambizioso: raggiungere la superintelligenza. Il progetto si pone in diretta competizione con giganti del settore come OpenAI e Anthropic, cercando di spingere i confini delle capacità dell’AI oltre qualsiasi livello attuale.
DeepMind, la sussidiaria di Alphabet, è da anni una delle realtà più avanzate nella ricerca sull’intelligenza artificiale, con importanti progressi nel deep learning, nell’apprendimento per rinforzo e nei modelli in grado di risolvere problemi complessi, come il famoso AlphaGo.
Ora, alcuni dei suoi ex ricercatori hanno deciso di intraprendere un nuovo percorso autonomo, con l’obiettivo di realizzare un’intelligenza generale artificiale (AGI) e, in prospettiva, una vera e propria superintelligenza.
Il prossimo passo evolutivo dell’AI
Secondo quanto riportato da Bloomberg, la startup è ancora nelle prime fasi di sviluppo, ma ha già attirato l’attenzione di importanti investitori, desiderosi di sostenere un progetto che potrebbe rappresentare il prossimo grande passo evolutivo nel settore dell’AI.
Ciò che distingue questa nuova impresa da altre iniziative nel campo dell’intelligenza artificiale è l’approccio scelto per raggiungere un livello di intelligenza superiore. Mentre molte aziende si concentrano sul miglioramento dei modelli linguistici e delle applicazioni di intelligenza artificiale generativa, questo team ritiene che il futuro risieda in sistemi capaci di andare oltre le singole competenze specifiche, sviluppando una capacità di ragionamento autonomo, pianificazione e presa di decisioni complesse, simili o addirittura superiori a quelle umane.
Le strategie avanzate su cui puntare
Per arrivare a questo risultato, il team potrebbe puntare su strategie avanzate come l’apprendimento per rinforzo su larga scala, che consente ai modelli di adattarsi ed evolversi attraverso l’esperienza, oppure su un’AI neurosimbolica, capace di combinare reti neurali e ragionamento logico per comprendere concetti astratti. Un altro aspetto chiave potrebbe essere lo sviluppo di architetture in grado di auto-migliorarsi senza intervento umano, rendendo il sistema sempre più sofisticato e performante.
L’idea di una superintelligenza ha implicazioni enormi, sia dal punto di vista tecnologico che etico. Da un lato, potrebbe rivoluzionare settori come la scienza, la medicina e l’industria, risolvendo problemi oggi irrisolvibili grazie a una capacità di calcolo e ragionamento senza precedenti. Dall’altro, solleva interrogativi sulla sicurezza e sul controllo di questi sistemi. Molti esperti di AI, inclusi quelli di DeepMind e OpenAI, hanno più volte sottolineato la necessità di garantire che questi modelli siano allineati con i valori e gli interessi umani, per evitare scenari imprevedibili o pericolosi.
La decentralizzazione della ricerca e dell’innovazione
Questa nuova startup riflette anche una tendenza più ampia nel panorama dell’AI: la decentralizzazione della ricerca e dell’innovazione. Sempre più spesso, ricercatori provenienti da grandi aziende tecnologiche decidono di avviare progetti indipendenti, creando una competizione sempre più serrata tra diverse realtà che cercano di superarsi a vicenda nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Con ingenti investimenti in arrivo per startup focalizzate sull’AGI, potremmo essere di fronte a una nuova fase evolutiva dell’AI, in cui non solo le grandi corporation, ma anche gruppi indipendenti, giocheranno un ruolo decisivo nel futuro dell’intelligenza artificiale.
Ora resta da vedere quale sarà il percorso concreto di questa nuova iniziativa e quali saranno i primi risultati della sua ricerca. Se riuscirà a mantenere le sue promesse, potrebbe rappresentare uno dei progressi tecnologici più significativi della nostra epoca, ridefinendo il concetto stesso di intelligenza e il rapporto tra esseri umani e macchine.