La Commissione Europea lancia un piano pubblico-privato per sostenere la crescita delle startup e rafforzare la sovranità tecnologica del continente.
La Commissione Europea ha annunciato il lancio di un ambizioso fondo pubblico-privato da almeno 10 miliardi di euro, denominato “Scaleup Europe Fund”, con l’obiettivo di sostenere la crescita delle imprese tecnologiche europee e ridurre il gap con le grandi potenze dell’innovazione: Stati Uniti e Cina.
La nuova iniziativa rientra nella strategia “Choose Europe to Start and Scale”, presentata ufficialmente oggi e pensata per affrontare i limiti strutturali che ancora oggi ostacolano la transizione dell’Europa da incubatore di startup a mercato maturo per l’innovazione scalabile.
Una risposta strutturale alla carenza di unicorni europei
L’Europa sconta oggi un grave deficit di unicorni – startup con valutazioni superiori al miliardo di dollari – rispetto ai suoi principali concorrenti globali. Secondo la Commissione, questo squilibrio non dipende dalla mancanza di idee o di talenti, ma da barriere sistemiche che includono:
- Regolamentazioni frammentate tra i 27 Stati membri
- Accesso insufficiente a capitali di rischio, in particolare nelle fasi avanzate
- Scarsità di strumenti di finanziamento scalabili
- Difficoltà infrastrutturali e normative per fondatori non UE
Negli Stati Uniti, il venture capital in fase late-stage è sette volte più ampio rispetto all’Unione Europea, una sproporzione che si riflette nella difficoltà delle startup europee a rimanere indipendenti o quotarsi in borsa sui mercati continentali.
Il Fondo Scaleup: struttura, obiettivi e meccanismo operativo
Il nuovo fondo sarà operativo dal 2026 e avrà una componente pubblica accompagnata da un apporto privato stimato in circa quattro volte superiore. Sarà gestito da un operatore di investimento privato, che investirà direttamente in equity su imprese tecnologiche ad alto potenziale, fornendo così anche competenze di mercato, networking e governance.
Secondo fonti interne alla Commissione, l’ammontare complessivo sarà “a doppia cifra in miliardi” e avrà un impatto concreto sull’intero ecosistema dell’innovazione europea. L’iniziativa si colloca, inoltre, all’interno della più ampia cornice della Savings and Investments Union, che punta a mobilitare i risparmi privati europei verso investimenti produttivi, superando l’attuale modello bancocentrico che vede il capitale detenuto dalle banche europee pari al 300% del PIL, contro l’85% degli Stati Uniti.
Prospettive normative, apertura e semplificazione
Parallelamente, la Commissione ha annunciato un pacchetto di misure volte a:
- Semplificare le regole per le startup deep-tech
- Ridurre gli oneri amministrativi per l’accesso ai programmi pubblici
- Facilitare l’inserimento di fondatori extra-UE attraverso canali preferenziali
- Rendere più accessibile la partecipazione delle startup alla domanda pubblica
Questi interventi mirano a creare un mercato unico europeo dell’innovazione, superando le attuali barriere regolamentari e rafforzando la sovranità tecnologica del continente in settori strategici come l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, la cybersicurezza e le tecnologie quantistiche.
Un’inversione di rotta necessaria per la competitività globale
Il lancio del Fondo Scaleup rappresenta un tentativo concreto di riformulare il ruolo dell’Europa nel capitalismo tecnologico globale, evitando l’erosione del proprio tessuto industriale ad opera di acquisizioni estere e fughe di capitali intellettuali. La sfida non è solo economica, ma anche strategica e geopolitica: garantire che le imprese europee possano crescere in Europa, raccogliere capitali in Europa, ed esportare valore aggiunto da una base industriale autonoma e resiliente.
L’iniziativa della Commissione segna un cambio di paradigma nella politica industriale e finanziaria dell’Unione: da regolatore passivo a promotore attivo di crescita, competitività e leadership tecnologica. Il Fondo Scaleup non sarà una panacea, ma un tassello essenziale per colmare il ritardo strutturale dell’Europa nella scala globale dell’innovazione.