Il CEO Francesco Milleri conferma la volontà di adattare l’assetto produttivo alla politica commerciale USA. M&A strategico e nuove tecnologie al centro della trasformazione del gruppo franco-italiano.
EssilorLuxottica, il colosso franco-italiano dell’occhialeria, sta valutando il trasferimento parziale della propria produzione negli Stati Uniti come risposta alle incertezze legate ai dazi commerciali imposti dagli USA. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Milleri durante l’assemblea degli azionisti tenutasi a Parigi, precisando che “non si tratterà di una decisione immediata”, ma che il gruppo prevede una valutazione approfondita nei prossimi tre o quattro mesi, in base all’evoluzione del contesto regolatorio.
Rilocalizzazione e strategia industriale: il rebus della capacità produttiva qualificata
L’eventualità di spostare parte della manifattura oltreoceano riguarda in particolare gli impianti attualmente presenti in Thailandia e Messico, mentre restano escluse — per complessità tecnologica e manodopera specializzata — le linee di produzione localizzate in Italia e Francia.
“Non è solo una questione di tempi e investimenti,” ha spiegato Milleri, “ma soprattutto di trovare competenze adeguate negli Stati Uniti. La situazione si chiarirà quando il quadro tariffario si stabilizzerà.” Il gruppo, che già dispone di impianti industriali sul territorio americano, starebbe dunque valutando una razionalizzazione produttiva per ridurre l’esposizione a scenari geopolitici mutevoli, in particolare legati alla politica economica dell’amministrazione Trump.
M&A e innovazione: nuove direttrici per l’espansione
Durante l’incontro con gli azionisti, Milleri ha confermato che le acquisizioni restano una priorità strategica per EssilorLuxottica. Il gruppo ha attualmente allo studio diversi dossier che spaziano da realtà piccole e medie fino a target di dimensione corporate. Obiettivo: rafforzare le competenze tecnologiche e ampliare l’offerta nei segmenti ad alta crescita.
Tra le aree di espansione segnalate:
- design di semiconduttori e componentistica elettronica per prodotti intelligenti
- trattamenti ottici avanzati e cura delle patologie oculari
- integrazione di servizi e funzionalità basate su intelligenza artificiale, con focus sulla personalizzazione dell’esperienza utente e l’automazione nella diagnostica.
Secondo Milleri, il gruppo potrebbe concludere operazioni significative già entro la fine del 2025, a conferma di una visione aggressiva e innovativa sul piano dell’allocazione del capitale.
Scenario geopolitico e competitività industriale
Le dichiarazioni di EssilorLuxottica arrivano in un momento di forte incertezza per il commercio globale. La recente decisione del presidente Donald Trump di sospendere temporaneamente alcuni dazi – dopo averli aumentati nei mesi precedenti – rappresenta un segnale ambiguo per le multinazionali europee attive sul mercato americano. Il timore diffuso è che eventuali oneri variabili o l’instabilità normativa possano penalizzare investimenti e pianificazione produttiva nel lungo periodo.
L’opzione di reshoring negli USA si allinea alla strategia già adottata da altri grandi gruppi globali, che puntano a rafforzare la resilienza delle filiere e ridurre la dipendenza da contesti esogeni.
Ristrutturazione strategica multilivello e non solo
EssilorLuxottica si prepara a una ristrutturazione strategica multilivello: da un lato, la revisione della geografia industriale in risposta ai dazi USA; dall’altro, una nuova stagione di crescita per linee esterne focalizzata su tecnologie emergenti e servizi a valore aggiunto nel settore ottico e medicale. La capacità di combinare flessibilità produttiva, visione geopolitica e investimenti in innovazione sarà determinante per rafforzare il posizionamento competitivo del gruppo nei mercati globali.