L’Unione Europea si prepara a registrare un anno da record nella crescita delle energie rinnovabili. Secondo le ultime proiezioni della Commissione Europea, i Paesi membri installeranno 89 gigawatt (GW) di nuova capacità rinnovabile entro la fine del 2025, suddivisi tra 70 GW di solare fotovoltaico e 19 GW di eolico. Si tratterebbe del più alto incremento annuale mai registrato per entrambi i settori.
Il dato rappresenta un balzo significativo rispetto al 2024, quando furono installati 65,5 GW di solare e 12,9 GW di eolico. L’accelerazione è cruciale per gli obiettivi climatici europei al 2030 e per ridurre la dipendenza dal gas russo, che Bruxelles punta ad eliminare completamente entro il 2027.
Luci e ombre nella transizione verde
Nonostante l’ottimismo dei numeri, il settore delle rinnovabili si trova di fronte a sfide strutturali e politiche che rischiano di rallentare questa corsa.
Da un lato, tempi lunghissimi per l’ottenimento dei permessi ostacolano la realizzazione di nuovi impianti. Dall’altro, alcune decisioni politiche stanno creando incertezza tra gli operatori. È il caso della Francia, che a febbraio ha annunciato un taglio agli incentivi per il fotovoltaico su tetto, sollevando preoccupazioni in tutto il comparto.
“Alcuni dei mercati più importanti stanno facendo marcia indietro”, ha dichiarato Walburga Hemetsberger, CEO di SolarPower Europe, che ha già annunciato una possibile revisione al ribasso delle stime per il 2025.
Il rallentamento era già visibile nel 2024, quando la crescita delle installazioni solari nell’UE si è fermata al +4%, dopo un +50% l’anno precedente. Tuttavia, per raggiungere i target climatici al 2030, l’Unione ha bisogno di installare circa 70 GW di solare all’anno.
Vento in poppa, ma con turbolenze
Anche il settore eolico, seppur in ripresa, deve affrontare rincari nei costi di produzione e interruzioni nelle catene di approvvigionamento. Il colosso danese Ørsted, leader mondiale nel settore, ha recentemente lanciato un allarme sulle difficoltà operative che potrebbero compromettere i nuovi progetti.
Ciononostante, secondo WindEurope, l’UE dovrebbe riuscire ad aggiungere 17,4 GW di capacità eolica nel 2025, pari a un incremento del 35% rispetto al 2024.
Una transizione strategica tra economia ed energia
La crescita del comparto rinnovabile ha una valenza strategica non solo ambientale, ma anche economica e geopolitica. La transizione energetica è infatti uno dei pilastri del Green Deal europeo e rappresenta una risposta alla crisi energetica globale e alle tensioni derivanti dalla guerra in Ucraina.
Investire nelle rinnovabili significa ridurre la vulnerabilità esterna, creare posti di lavoro green e stimolare l’industria europea delle tecnologie pulite, in un momento in cui anche Stati Uniti e Cina stanno accelerando sul fronte della sostenibilità.
Il 2025 potrebbe essere un anno decisivo per la leadership europea nella transizione energetica. Tuttavia, per mantenere il passo, l’UE dovrà garantire stabilità normativa, investimenti in infrastrutture e accelerazione nei processi autorizzativi. Senza un’azione politica coordinata e tempestiva, il rischio è che i numeri record restino promesse non mantenute.