Quando sono andato in Cina la prima cosa che mi impressionò fu il numero di abitanti delle loro “municipalità”.
Abituato alla caotica Area Metropolitana di Roma con i suoi oltre 4 milioni di abitanti, mi ritrovai catapultato nella municipalità di Shanghai che della Cina manco è la capitale e conta 41 milioni di abitanti, su una superficie grande la metà della Val d’Aosta. È davvero un altro mondo. E l’altro mondo si è riunito ieri nella quarta municipalità cinese per popolazione che è Tianjin, confina con quella di Pechino e conta “solo” 15 milioni di abitanti.
È in questa città i cui lembi orientali si affacciano sul Mar Giallo, nel golfo di Bohai, giusto accanto al golfo di Corea, che si sono incontrati il leader cinese Xi Jinping, quello indiano Narendra Modi e il russo Vladimir Putin. Sono i capi del Paese più esteso della Terra e delle due nazioni più popolose, insieme fanno oltre tre miliardi di abitanti. Xi Jinping ospitava a Tianjin Modi e Putin per via del summit dei dodici Paesi asiatici aderenti alla Shanghai Cooperation Organization (SCO), ma scordatevi le dizioni in inglese: la foto ufficiale dei dodici leader è stata scattata sotto un enorme cartellone le cui scritte erano solo in cinese e cirillico. Anche la scelta dell’alfabeto ha indicato che lì stanno costruendo il nuovo ordine mondiale antioccidentale. Intenzione peraltro esplicitata dai gesti plateali delle strette di mano a tre oltre che dalle dichiarazioni di Putin, Xi e Modi.
A Tianjin è andato in scena solo il primo tempo di questo film. Il secondo lo vedrete domani a Pechino con la mastodontica parata militare che celebrerà l’ottantesimo anniversario della vittoria su nazifascismo e giapponesi nella seconda guerra mondiale, che terminò, infatti, il 3 settembre 1945 con la resa incondizionata di Hirohito dopo le bombe atomiche fatte sganciare dal presidente americano Truman su Hiroshima e Nagasaki.
Chi celebra in maniera più imponente una vittoria che si deve prevalentemente agli angloamericani? I cinesi, per paradosso storico ed esplicita affermazione che ottant’anni dopo gli equilibri sono cambiati. Così domani Xi Jinping al suo fianco avrà non solo Putin, ma anche gli europei Fico (Slovacchia) e Vucic (Serbia), il nordcoreano Kim Jong Un e tanti leader asiatici di peso tra cui il premier pakistano Shehbaz Sharif, l’indonesiano Prabowo Subianto e il malese Anwart Ibrahim, il re cambogiano Norodom Sihamoni e il presidente iraniano Masoud Pezashkian, ma anche il generale golpista birmano Min Aung Hlaing, che con questa visita riceverà un’inedita legittimazione internazionale. Dite la verità, è la prima volta in vita vostra in cui sentite nominare i capi di Pakistan, Indonesia, Malesia, Cambogia, Iran, Birmania. Bene, sappiate che questi sei Paesi da soli fanno quasi 800 milioni di abitanti. I Ventisette dell’Ue non arrivano a 500.
Ah, già, l’Ue. Come risponde a questi fili elettrici stesi in tre giorni tra Tianjin e Pechino? Il giorno dopo l’immensa parata militare di piazza Tienanmen che impressionerà il mondo intero a Parigi è convocata una bella riunione dei Volenterosi, abbarbicati attorno a Zelensky e Macron, con Ursula Von der Leyen che vuole “discutere i dettagli” della dislocazione di truppe europee in Ucraina e manco è capace di difendere il proprio aereo da interferenze radar che l’hanno costretta ad atterrare in Bulgaria usando solo mappe cartacee. Dice che sono stati “i russi”. Speriamo di no, se fosse per loro tutto così facile sarebbe un bel guaio.
Alla convocazione per dopodomani a Parigi, in quella Francia di Macron che il Wall Street Journal intanto definisce la “grande malata d’Europa”, non rispondono manco tutti i Volenterosi, Giorgia Meloni già si smarca e dice che si collegherà da remoto per via di “importanti impegni istituzionali precedentemente assunti” tipo una cena da Checco er Carrettiere per discutere della comunicazione di Palazzo Chigi con Chiocci e Pino Insegno. Trump, intanto, beato lui gioca a golf e ha tanta voglia di mandare a stendere Zelensky, i Volenterosi, l’Unione europea e tutti coloro che sembrano proprio non voler capire che una stagione è finita. Ottant’anni dopo, davvero completamente finita.
La storia si sta facendo davanti ai vostri occhi. Non la troverete spiegata meglio altrove, il mio consiglio è continuare a leggerla qua.