La corsa quantistica: come la tecnologia ridisegnerà il potere globale

| 26/09/2025

Per decenni il calcolo quantistico è rimasto confinato nei laboratori, più una promessa che una realtà concreta. Oggi, invece, ci troviamo sull’orlo di una rivoluzione che va ben oltre la scienza, toccando la sicurezza nazionale, la finanza globale e l’equilibrio di potere tra le nazioni. Colossi tecnologici come Google e IBM parlano apertamente di sistemi operativi entro la fine di questo decennio, mentre il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti si sta già preparando a testarne applicazioni pratiche entro il 2033. La corsa è iniziata, e riguarda tutti noi.

La posta in gioco non potrebbe essere più alta. Da un lato, il calcolo quantistico offre opportunità senza precedenti: nuovi materiali, medicina personalizzata e modelli economici e finanziari radicalmente più accurati. Dall’altro, rappresenta una minaccia immediata alle fondamenta digitali delle nostre società. I sistemi di crittografia che oggi proteggono banche, reti energetiche, infrastrutture critiche e segreti militari rischiano di diventare obsoleti. Governi e imprese devono quindi accelerare il passaggio alla crittografia post-quantistica. Non agire oggi significherà essere vulnerabili domani, quando gli avversari potrebbero facilmente sfruttare la strategia del “cogliere ora, decifrare dopo”.

La dimensione geopolitica è inequivocabile. Stati Uniti e Cina stanno investendo miliardi nelle tecnologie quantistiche, trattandole come strumenti a duplice uso, sia commerciale sia militare. L’Europa, pur muovendosi con più cautela, ha lanciato il programma Quantum Flagship e punta a costruire una “rete quantistica” per garantire autonomia strategica. Il Regno Unito da solo ha stanziato oltre mezzo miliardo di sterline di investimenti pubblici nei prossimi quattro anni come parte di un piano a più lungo termine. Non si tratta di altro che di una corsa globale per la supremazia tecnologica, con il potenziale di ridisegnare l’ordine internazionale.

Anche l’industria privata sta avanzando. IBM ha annunciato il computer “Quantum Starling” entro il 2029, mentre aziende come Quantinuum e ambiziose start-up cinesi puntano a sistemi tolleranti ai guasti nello stesso arco temporale. I prototipi attuali restano limitati, ma la traiettoria è chiara: il passaggio da macchine rumorose e instabili a sistemi affidabili e di livello industriale segnerà il vero inizio dell’era quantistica.

La finanza globale, sempre sensibile al rischio, ha già lanciato l’allarme. La Banca dei Regolamenti Internazionali ha pubblicato una roadmap esortando le banche a muoversi senza indugi verso la sicurezza quantistica. Non si tratta di un problema lontano: i dati raccolti oggi potrebbero essere decifrati domani. Per il sistema finanziario, il costo dell’esitazione sarebbe catastrofico.

Il potenziale economico è impressionante. Gli analisti prevedono che il mercato delle tecnologie quantistiche — che comprende calcolo, comunicazioni e sensori — possa superare i 170 miliardi di dollari entro il 2040, con alcune stime che spingono la cifra fino a 800 miliardi. Non si tratta semplicemente di una nuova industria, ma delle fondamenta di un nuovo paradigma economico, capace di ridisegnare le catene del valore globali e le dinamiche competitive.

Il messaggio per governi, imprese e istituzioni è chiaro: l’era quantistica non è un sogno lontano, ma una sfida che inizia adesso. I leader devono accelerare l’adozione della sicurezza post-quantistica, investire massicciamente in talenti e formazione e favorire alleanze solide tra settore pubblico e privato. Devono inoltre riconoscere che la cooperazione internazionale sarà essenziale per evitare frammentazioni pericolose.

Chi saprà muoversi oggi con visione e urgenza non solo sarà più sicuro domani, ma godrà anche di un vantaggio competitivo decisivo in un mondo in cui la potenza di calcolo diventerà essa stessa misura della forza geopolitica ed economica. La rivoluzione quantistica non aspetterà. Questa volta, il futuro sta arrivando più velocemente di quanto pensiamo.

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