Antonio Filosa nuovo CEO di Stellantis, all’insegna della continuità manageriale. E se invece servisse un vero colpo di discontinuità?

| 29/05/2025

Quale strada imboccherà il nuovo AD di Stellantis? Pensare di competere solo aggiornando modelli esistenti, razionalizzando i costi o facendo leva sulla nostalgia dei marchi storici non basterà. Occorre un salto culturale, prima ancora che industriale. E per farlo, serve una leadership che non si limiti a gestire, ma sappia osare con coraggio.

La nomina di Antonio Filosa a nuovo amministratore delegato di Stellantis rappresenta, almeno sulla carta, una soluzione interna, all’insegna della continuità aziendale e manageriale. Tuttavia l’impressione che si ricava è che oggi, più che mai, non è la continuità ciò di cui Stellantis ha bisogno. In una fase in cui l’intero settore automobilistico è attraversato da una trasformazione radicale, ciò che serve è invece una decisa rottura con il passato, una discontinuità tecnologica e strategica che consenta al gruppo di affrontare – e possibilmente guidare – la rivoluzione della mobilità elettrica, connessa e intelligente.

Il nuovo AD avrà la voglia e la forza di cambiare radicalmente?

Antonio Filosa ha un curriculum solido, con esperienze operative e gestionali in America Latina, negli Stati Uniti e nel gruppo Fiat prima e Stellantis poi. Ma la sfida che lo attende è di tutt’altra natura rispetto a quelle affrontate finora. Non si tratta di razionalizzare marchi o mantenere efficienza operativa. Si tratta di ripensare completamente l’identità di un gruppo che, nonostante la sua dimensione globale e la varietà del portafoglio, rischia di rimanere prigioniero di un approccio tradizionale in un mondo che sta correndo in tutt’altra direzione.

Le sfide non mancano. Stellantis ha registrato un forte calo degli utili, una significativa perdita di cassa e una crescente difficoltà a imporsi nel segmento dei veicoli elettrici. L’offerta BEV (Battery Electric Vehicle) del gruppo non riesce a competere in termini di prezzo, prestazioni e innovazione con quella di rivali cinesi, americani e perfino con alcuni concorrenti europei più agili. Il rischio è che Stellantis diventi un colosso rallentato, incapace di adattarsi al nuovo paradigma della mobilità.

E allora cosa fare?

Il nuovo CEO dovrà dimostrare di saper andare oltre la semplice amministrazione dell’esistente. Servono decisioni nette: investimenti più ambiziosi nella mobilità elettrica e nelle piattaforme software-defined, una vera strategia di prodotto nel mondo dei veicoli connessi, collaborazioni tecnologiche coraggiose, e soprattutto una visione per traghettare Stellantis in un futuro dove l’auto sarà sempre meno un oggetto meccanico e sempre più un nodo mobile in una rete digitale.

Pensare di competere solo aggiornando modelli esistenti, razionalizzando i costi o facendo leva sulla nostalgia dei marchi storici non basterà. Occorre un salto culturale, prima ancora che industriale. E per farlo, serve una leadership che non si limiti a gestire, ma sappia osare con coraggio.

Ce la farà?

La speranza, dunque, è che Antonio Filosa non si accontenti della continuità, ma abbia il coraggio della discontinuità. Perché il tempo a disposizione per rimettere Stellantis in carreggiata, nel mondo della nuova mobilità, è sempre più ridotto. Non ci saranno tempi supplementari.

Barberio & Partners s.r.l.

Via Donatello 67/D - 00196 Roma
P.IVA 16376771008

Policy
Privacy Policy
Cookie Policy
Termini e Condizioni
iscriviti alla nostra newsletter
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e la Informativa sulla Privacy di Google, nonché i Termini di Servizio sono applicabili.