Droni autonomi per la sicurezza delle infrastrutture critiche europee: Nokia guida un consorzio strategico da 90 milioni di euro

| 04/06/2025
Droni autonomi per la sicurezza delle infrastrutture critiche europee: Nokia guida un consorzio strategico da 90 milioni di euro

Oltre 42 organizzazioni, tra cui leader della difesa e big tech, collaborano in un progetto a guida Nokia per rafforzare la resilienza delle infrastrutture strategiche UE. Implicazioni su industria, finanza, geopolitica e innovazione dual-use.

Un consorzio paneuropeo composto da oltre 42 soggetti tra aziende, università e start-up, sotto la guida del colosso finlandese Nokia, ha avviato un ambizioso progetto per lo sviluppo di piattaforme autonome — terrestri, aeree e subacquee — destinate alla protezione delle infrastrutture critiche europee. L’iniziativa, sostenuta anche dal programma comunitario Chips Joint Undertaking, coinvolge attori chiave del panorama tecnologico e della difesa, tra cui Nvidia, Safran, Leonardo e Saab.

Tecnologia e sicurezza: una convergenza strategica

Il progetto punta allo sviluppo di nuove capacità avanzate come sensori radar e laser integrati su droni di ultima generazione, in collaborazione con aziende del settore difesa. Queste tecnologie saranno applicate alla sorveglianza e al monitoraggio di asset ad alta criticità: linee elettriche, centrali energetiche, porti, ferrovie e reti di distribuzione. L’obiettivo: aumentare la resilienza del continente di fronte a minacce ibride e attacchi non convenzionali.

Thomas Eder, responsabile del progetto in Nokia, ha sottolineato come il tema della protezione delle infrastrutture strategiche sia stato finora sottovalutato, anche a livello di finanziamento comunitario. «Pochi anni fa un’iniziativa simile non ricevette alcun supporto dall’UE», ha dichiarato a Reuters.

Contesto geopolitico e rilevanza industriale

La guerra in Ucraina ha rivelato le vulnerabilità sistemiche dell’Unione Europea in materia di sicurezza infrastrutturale. L’uso intensivo di droni in scenari di guerra ibrida ha dimostrato l’urgenza di sviluppare tecnologie di sorveglianza e difesa non convenzionali, capaci di operare in ambienti ostili e proteggere territori strategici a distanza.

Il progetto si inserisce all’interno di una più ampia visione di autonomia strategica dell’UE nel campo delle tecnologie dual-use, con ricadute significative su politiche industriali, sicurezza interna ed esterna, innovazione e sovranità digitale.

Investimenti e prospettive di mercato

Con una durata prevista di tre anni, il progetto è destinato a generare entro il 2035 un volume d’affari di circa 90 milioni di euro, secondo stime interne. Anche se Nokia non ha fornito dettagli precisi sul totale dei finanziamenti ricevuti, si conferma la partecipazione finanziaria di partner pubblici, privati e istituzioni europee.

L’iniziativa rappresenta anche una leva di riposizionamento strategico per Nokia, il cui nuovo amministratore delegato ha recentemente identificato il settore difesa, i data center e l’intelligenza artificiale come priorità chiave della nuova fase industriale dell’azienda.

Un progetto civile con potenziale militare

Sebbene la finalità dichiarata sia la sicurezza civile, le prospettive di riconversione dual-use del progetto restano aperte. «Penso sia altamente possibile», ha ammesso Eder, lasciando intendere che le soluzioni sviluppate potranno in futuro essere adattate a contesti militari.

Ciò solleva questioni complesse dal punto di vista del diritto dell’innovazione, dei controlli sulle esportazioni, della cybersecurity e delle normative sull’uso di tecnologie autonome. La partecipazione di Paesi extra-UE come Israele attraverso il programma Chips Joint Undertaking introduce ulteriori riflessioni su governance, interoperabilità e gestione delle tecnologie sensibili in ambito transnazionale.

Una svolta nell’approccio europeo alla sicurezza tecnologica

Il progetto rappresenta un punto di svolta nell’approccio europeo alla protezione delle infrastrutture critiche, con una visione integrata che unisce tecnologia avanzata, difesa, politica industriale e resilienza sistemica. La collaborazione tra attori pubblici e privati in un’ottica di open innovation e cooperazione strategica rafforza il ruolo dell’Europa come protagonista attivo nello scenario della sicurezza globale.

L’esito di questa iniziativa avrà un impatto rilevante non solo sulla capacità di prevenzione e risposta dell’Unione, ma anche sulle dinamiche future del mercato delle tecnologie autonome e intelligenti.

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