Dall’Africa al mondo: Moniepoint guida la rivoluzione della finanza digitale africana

RedazioneRedazione
| 22/10/2025
Dall’Africa al mondo: Moniepoint guida la rivoluzione della finanza digitale africana

La fintech nigeriana raccoglie 200 milioni di dollari in uno dei più grandi round di investimento dell’anno. Con il sostegno di Visa, Google e IFC, Moniepoint punta a trasformare il tessuto economico del continente, portando l’inclusione finanziaria al centro della crescita africana.

La fintech nigeriana raccoglie 200 milioni di dollari in uno dei più grandi round di investimento dell’anno. Con il sostegno di Visa, Google e IFC, Moniepoint punta a trasformare il tessuto economico del continente, portando l’inclusione finanziaria al centro della crescita africana.

Fondata nel 2015 da Tosin Eniolorunda, Moniepoint è diventata la più grande piattaforma bancaria per imprese in Nigeria, servendo oltre 10 milioni di utenti e processando 250 miliardi di dollari in transazioni annuali. Oggi il suo modello — profittevole, scalabile e inclusivo — è la prova che la finanza africana può dettare il ritmo dell’innovazione globale.

Un nuovo colosso digitale emerge da Lagos

Nel cuore pulsante della Nigeria, una fintech sta riscrivendo le regole del gioco.
Moniepoint Inc., fondata appena un decennio fa, ha annunciato la chiusura di un round da oltre 200 milioni di dollari, guidato da Development Partners International (DPI), con la partecipazione di Visa Inc., LeapFrog Investments, Google’s Africa Investment Fund e International Finance Corporation (IFC).

Non si tratta solo di un record finanziario: è un segnale geopolitico. In un mondo dove l’innovazione tecnologica è spesso sinonimo di Silicon Valley, la crescita di Moniepoint dimostra che il prossimo epicentro della rivoluzione fintech è africano.

Il modello Moniepoint: profitto, impatto e scala

Moniepoint non è un’altra startup nata per crescere a tutti i costi. È una macchina di valore reale.
In un continente dove oltre il 60% della popolazione non ha accesso al sistema bancario tradizionale, la fintech ha costruito un’infrastruttura digitale che unisce profitto e inclusione.

Con più di 10 milioni di utenti attivi e oltre 250 miliardi di dollari di valore transato all’anno, l’azienda ha raggiunto una scala industriale mantenendo margini positivi — un’anomalia nel panorama globale delle fintech, spesso in perdita strutturale.

Il segreto? Un approccio ibrido che combina tecnologia, prossimità e cultura locale:

  • Pagamenti digitali e soluzioni per le PMI, pensate per microimprese e commercianti informali
  • Strumenti di contabilità e gestione, che permettono anche ai piccoli operatori di digitalizzare la propria attività
  • Servizi di credito e remittance integrati, con il recente lancio di MonieWorld, la piattaforma che collega la diaspora africana nel Regno Unito alle economie locali.

Moniepoint non si limita a erogare servizi: costruisce ecosistemi. Ogni impresa che entra nel circuito diventa parte di una rete di valore capace di moltiplicare l’impatto sull’intera comunità.

Gli investitori: da Visa a Google, il capitale globale scommette sull’Africa

La partecipazione di attori come Visa, Google e IFC non è casuale.
L’Africa rappresenta oggi il mercato fintech più dinamico del pianeta, con un potenziale di crescita che supera quello del Sud-Est asiatico di dieci anni fa.

La lista dei partecipanti — Lightrock, Proparco, Swedfund, Alder Tree Investments e Verod Capital Management — sottolinea un trend chiaro: la finanza d’impatto non è più nicchia, ma macrostrategia.

L’Africa delle PMI: un laboratorio di innovazione finanziaria

L’ascesa di Moniepoint è radicata in una realtà che il resto del mondo spesso sottovaluta: le piccole e medie imprese africane (PMI) sono l’infrastruttura economica reale del continente.
Oltre l’80% dell’occupazione africana proviene dall’economia informale, un tessuto vitale ma per lungo tempo invisibile ai sistemi bancari tradizionali.

Moniepoint ha colmato quel vuoto, offrendo soluzioni digitali accessibili e strumenti su misura per chi, fino a ieri, non aveva mai posseduto un conto bancario.
Dalla vendita di strada ai mercati locali, dai taxisti digitali ai piccoli agricoltori, milioni di microimprese hanno ora accesso a credito, pagamenti elettronici e servizi di gestione.

È una rivoluzione silenziosa, ma dirompente: la fintechizzazione del quotidiano.

Dalla Nigeria all’intero continente: la strategia di espansione

Il nuovo capitale raccolto servirà a sostenere l’espansione di Moniepoint in nuovi mercati africani — in particolare Kenya, Ghana, Sudafrica e Costa d’Avorio — e a potenziare la sua infrastruttura tecnologica per lanciare nuove linee di prodotto digital-first.

Ma l’obiettivo di Eniolorunda è più ambizioso: costruire una banca continentale digitale, in grado di operare oltre i confini nazionali, integrando pagamenti, credito e risparmio in un’unica piattaforma.
In un continente dove i trasferimenti di denaro tra Paesi possono costare fino al 10% della somma inviata, un sistema integrato potrebbe liberare miliardi di dollari l’anno per l’economia reale.

Un simbolo di leadership africana nella finanza globale

Moniepoint non è solo una fintech di successo: è una dichiarazione identitaria.
In un panorama globale dominato da startup occidentali e asiatiche, l’azienda nigeriana dimostra che l’Africa non è più un mercato emergente, ma un polo emergente di innovazione e know-how.

Negli ultimi cinque anni, le fintech africane hanno raccolto oltre 6 miliardi di dollari, secondo dati IFC, ma Moniepoint è tra le poche ad aver dimostrato sostenibilità economica e scalabilità reale.
Il suo percorso segna un cambio di paradigma: dall’assistenzialismo tecnologico al protagonismo imprenditoriale.

L’azienda non cerca modelli da imitare: ne sta creando di nuovi.

Il futuro della finanza parla africano

La storia di Moniepoint non è solo quella di un’impresa di successo: è il racconto di un continente che si risveglia attraverso il digitale.
Il suo round da 200 milioni di dollari non è una semplice raccolta di capitale, ma un atto di fiducia collettiva nel potere trasformativo dell’innovazione africana.

Mentre le economie mature affrontano crisi di crescita e fiducia, l’Africa si muove veloce, con una generazione di imprenditori che non chiedono di essere inclusi, ma costruiscono da sé i propri sistemi.
Moniepoint rappresenta questa nuova classe dirigente tecnologica: radicata nel territorio, connessa al mondo, capace di competere su scala globale senza perdere di vista la dimensione umana.

Nel tempo in cui la finanza digitale ridisegna le geografie del potere, l’Africa non è più il prossimo capitolo. Con aziende come Moniepoint, è la penna che lo sta scrivendo.

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