Dal digitale al green: il Premio ANCI 2025 racconta l’Italia che prova a reinventare la PA

RedazioneRedazione
| 15/09/2025
Dal digitale al green: il Premio ANCI 2025 racconta l’Italia che prova a reinventare la PA

Un riconoscimento nazionale che mette in competizione amministrazioni, istituti e università. In palio oltre 50mila euro e, soprattutto, la possibilità di dimostrare che l’Italia della Pubblica Amministrazione può innovare davvero.

In Italia parlare di innovazione pubblica significa spesso oscillare tra speranza e scetticismo. Da un lato la retorica del cambiamento, dall’altro la lentezza burocratica che sembra resistere a ogni tentativo di riforma. Il Premio ANCI Innovazione & Sviluppo 2025 nasce dentro questa contraddizione: una competizione che offre ai Comuni, alle scuole e alle università non solo risorse economiche, ma una vetrina nazionale ed europea. La proroga della scadenza al 6 ottobre racconta più di quanto sembri: è il segnale che l’Italia della PA ha idee e volontà, ma ha anche bisogno di tempo per trasformarle in progetti concreti.

Perché la proroga è un segnale rivelatore

La decisione di concedere tre settimane in più non è un semplice atto organizzativo. Rivela la condizione reale di moltissime amministrazioni locali: entusiaste nell’intenzione, ma spesso in affanno nel tradurre le idee in pratiche progettuali. La proroga diventa quindi una cartina di tornasole. Da un lato conferma il successo crescente del Premio, che registra già decine di candidature; dall’altro fotografa la difficoltà strutturale dei Comuni italiani, soprattutto quelli di piccole dimensioni, che devono affrontare la sfida dell’innovazione con personale ridotto e risorse limitate.

Un laboratorio di idee nell’Italia dei ritardi

Dal 2017 a oggi il Premio ha raccolto oltre 800 progetti provenienti da tutte le regioni italiane. Un dato impressionante che testimonia il desiderio di cambiamento. Ma accanto a questa vitalità resta la domanda cruciale: quante di queste esperienze si consolidano davvero e diventano pratiche diffuse, e quante restano iniziative isolate, destinate a spegnersi con la fine dei fondi o dei riflettori mediatici?

Il Premio, giunto alla nona edizione piemontese e alla quarta nazionale, ha il merito di alimentare una cultura dell’innovazione che troppo spesso fatica a trovare spazio nella quotidianità amministrativa. Non si tratta solo di competizione, ma di costruire un ecosistema in cui le buone pratiche possano essere replicate e messe in rete.

L’Europa guarda, l’Italia si misura

L’edizione 2025 gode dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e dei Patrocini di due ministeri strategici: quello dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e quello delle Imprese e del Made in Italy. È un riconoscimento che sposta il Premio da iniziativa locale a strumento di politica pubblica in linea con gli obiettivi europei: transizione digitale, sostenibilità, smart governance.

Il sostegno di partner come Rai per la Sostenibilità, il progetto europeo EDIH4DT, la Regione Piemonte e fondazioni bancarie sottolinea che l’innovazione amministrativa non è più considerata un tema tecnico, ma un fattore di competitività nazionale. In altre parole: una PA che innova non è solo più efficiente, ma rende l’Italia più credibile agli occhi dell’Europa e degli investitori internazionali.

L’impatto mediatico e il messaggio politico

Che un servizio del TG1 abbia dedicato spazio al Premio a fine marzo non è irrilevante. Significa che l’innovazione della PA può diventare notizia nazionale, non più relegata a circoli tecnici o convegni di settore. La cerimonia di premiazione prevista all’Assemblea Nazionale di ANCI a Bologna dal 12 al 14 novembre 2025 sarà così un evento ad alta densità simbolica: non solo una passerella di vincitori, ma un’occasione per dire che il cambiamento è possibile.

Il messaggio politico è chiaro: i Comuni italiani non vogliono più essere percepiti come meri esecutori di norme centrali, ma come attori capaci di proporre soluzioni innovative, vicine ai cittadini e con un impatto reale sui territori.

Premi che valgono più della cifra

Il montepremi complessivo supera i 50mila euro, distribuiti in denaro e servizi. Una cifra significativa, ma non determinante. Il vero valore del Premio è la visibilità nazionale: per amministrazioni spesso invisibili agli occhi dell’opinione pubblica, essere riconosciute come esempio virtuoso significa attrarre attenzione, competenze, persino nuove partnership.

Particolarmente rilevanti i premi speciali:

  • il Premio Eolo per la sezione nazionale
  • il Premio BBBell per la sezione piemontese
  • il Premio City Vision, dedicato ai percorsi virtuosi di smart city e innovazione urbana.

La logica è chiara: non basta finanziare, bisogna valorizzare e diffondere le pratiche migliori, innescando un effetto moltiplicatore.

Il rischio del “day after”

Ogni premio porta con sé un rischio: che l’entusiasmo si esaurisca con la premiazione e che i progetti non riescano a trasformarsi in realtà durature. La vera sfida dell’edizione 2025 sarà, quindi, la capacità di garantire continuità, reti di collaborazione e un sistema di monitoraggio che accompagni i progetti oltre la fase iniziale.

In altre parole, l’innovazione non può essere episodica. Servono investimenti di lungo periodo, formazione continua e un lavoro costante di accompagnamento. Solo così il Premio potrà diventare non una celebrazione annuale, ma un acceleratore strutturale di cambiamento nella PA italiana.

Un’Italia al bivio

Il Premio ANCI Innovazione & Sviluppo 2025 è, a tutti gli effetti, uno specchio delle ambizioni e delle contraddizioni italiane. Da un lato la voglia di reinventarsi, dall’altro le fragilità croniche che rallentano ogni processo di riforma. La proroga al 6 ottobre non è un dettaglio tecnico, ma una fotografia di questo equilibrio instabile.

Se i progetti premiati sapranno tradursi in pratiche durature, l’Italia avrà dimostrato che la sua PA non è solo capace di resistere al cambiamento, ma anche di guidarlo. In caso contrario, resterà l’ennesima occasione mancata.

👉 Candidature e bando completo: piemonteinnovazione

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