L’università inglese di Cranfield ha sviluppato un eVTOL, il CraneAERO, votato alle missioni di emergenza e soccorso. Il velivolo ha vinto un prestigioso concorso mondiale e passa ora alla fase due.
Tra i vari progetti legati agli eVTOL (i velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale), ce n’è uno studiato appositamente per missioni di soccorso ed emergenza. In generale questo tipo di mezzi si presta anche a questo uso, ma di solito ci siamo trovati di fronte a strumenti per migliorare la normale mobilità urbana ed extraurbana.
Il CraneAERO, l’eVTOL per le missioni di soccorso
La Cranfield University, con sede nel Bedfordshire in Inghilterra, ha progettato tramite un suo team un eVTOL che sfrutterà l’intelligenza artificiale nella sua operatività. Il CraneAERO (Cranfield Rapid Aerial Network for Emergency, per una volta un acrostico non forzato e che nella sigla rispecchia il produttore) punta ad offrire un supporto in termini di soccorso immediato, come ha spiegato il dottore in Propulsione Aerospaziale Ibrida e responsabile del progetto CraneAERO Muhammad Haad Shaik. “In situazioni in cui ogni secondo conta – ha spiegato – il nostro velivolo è progettato per colmare il divario tra la tradizionale risposta alle emergenze e la mobilità aerea di nuova generazione, offrendo soluzioni rapide, affidabili e autonome per la ricerca e il soccorso (SAR), i soccorsi in caso di calamità e l’evacuazione medica“.
Il velivolo, un quadrirotore a pilotaggio remoto, è studiato per operare anche in condizioni di calamità naturali, consegnando medicinali e cibo, oltre ad effettuare evacuazioni mediche. In particolare in zone difficili da raggiungere, come isole o luoghi sulla terra inaccessibili per i mezzi appunto terrestri.
Il progetto del CraneAERO ha vinto la GoAero Challenge: cosa succede adesso
Il progetto della Cranfield è uno degli 11 vincitori (su 200 squadre) della GoAero Challenge, competizione a livello mondiale sul tema della mobilità aerea avanzata e che si svolge ogni tre anni.
Adesso l’equipe del CRANE, con il primo finanziamento ottenuto, potrà passare alla costruzione del primo prototipo dimostrativo in scala ridotta entro il rpossimo settembre, oltre a potenziare l’hardware, il software, i sistemi di pilotaggio, la tecnologia e la sicurezza del mezzo. Successivamente, si procederà alla produzione su scala più vasta e con i test veri e propri, anche in condizioni probanti. Ovviamente serviranno anche sponsor e partner industriali pronti ad investire nel progetto, affinché possa andare avanti ulteriormente.