Cina vs Starlink: le strategie segrete per disattivare la costellazione satellitare di Elon Musk

RedazioneRedazione
| 31/07/2025
Cina vs Starlink: le strategie segrete per disattivare la costellazione satellitare di Elon Musk

Ricercatori cinesi delineano piani avanzati per neutralizzare la rete satellitare di Elon Musk, considerata un rischio strategico. Tra le tecniche proposte: laser, sabotaggi, deepfake e “satelliti ombra”.

Un numero significativo di scienziati e ricercatori cinesi ha pubblicato, negli ultimi due anni, numerosi articoli tecnici e accademici in cui vengono illustrate strategie per neutralizzare o compromettere il funzionamento della rete satellitare Starlink. L’iniziativa, secondo una revisione condotta dall’Associated Press, riflette una crescente preoccupazione da parte del governo di Pechino per il ruolo che Starlink ricopre nelle operazioni militari statunitensi, in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022.

Starlink, sviluppato da SpaceX, ha fornito connettività vitale alle forze armate ucraine, rendendo evidente la sua rilevanza strategica per operazioni militari moderne. Di conseguenza, Pechino ha intensificato i propri studi per esplorare metodi di interferenza e contenimento di tale infrastruttura orbitale.

Tecnologie di targeting avanzato

Tra le proposte più sofisticate, ricercatori dell’Università di Aeronautica e Astronautica di Nanchino hanno ideato un sistema AI capace di tracciare fino a 1.400 satelliti Starlink in appena 12 ore, utilizzando solo 99 satelliti cinesi. L’algoritmo si ispira alle tecniche di caccia delle balene e consente un’efficienza notevole in termini di sincronizzazione e precisione del puntamento.

In parallelo, ingegneri dell’Esercito Popolare di Liberazione hanno proposto l’impiego di “satelliti ombra” che seguano le unità Starlink con l’obiettivo di danneggiarle fisicamente, ad esempio attraverso materiali corrosivi o propulsori interferenti. Altri scenari ipotizzati includono l’uso di telescopi ottici per l’osservazione passiva, sistemi laser ad alta potenza per danneggiamenti diretti e perfino tecnologie di deepfake per creare falsi segnali di disturbo.

Motivazioni di sicurezza nazionale

L’interesse cinese verso contromisure anti-Starlink è aumentato sensibilmente a seguito della constatazione che la rete può garantire copertura continua e resiliente, come dimostrato in Ucraina. Una simulazione condotta nel 2023 presso l’Università di Difesa Nazionale della Cina ha rilevato che Starlink è in grado di garantire una sorveglianza orbitale attiva 24 ore su 24 sopra Pechino, un fatto considerato allarmante dai pianificatori militari.

Inoltre, l’analisi della catena di approvvigionamento ha evidenziato numerose vulnerabilità. Secondo il China Industrial Control Systems Cyber Emergency Response Team, Starlink si affida a oltre 140 fornitori diretti e numerosi subfornitori, rendendo l’infrastruttura suscettibile a sabotaggi o attacchi cyber a valle.

Costellazioni alternative e concorrenza globale

Parallelamente, la Cina sta sviluppando le proprie infrastrutture satellitari attraverso il programma Guowang di China SatNet, lanciato nel 2021 con l’obiettivo di schierare 13.000 satelliti. A questo si affianca il progetto Qianfan, sostenuto da fondi pubblici e privati, che prevede il lancio di 15.000 unità, 90 delle quali già operative. Qianfan ha recentemente siglato accordi di cooperazione con il Brasile, all’indomani di tensioni tra Elon Musk e il sistema giudiziario brasiliano.

Conclusioni geopolitiche

L’espansione di Starlink nel contesto bellico ucraino ha rappresentato per Pechino un avviso concreto del potenziale militare delle costellazioni satellitari private. Di conseguenza, la Cina sta perseguendo sia contromisure dirette sia strategie di competizione orbitale per evitare di dipendere da infrastrutture straniere. Il dibattito attuale evidenzia come il dominio dello spazio orbitale non sia più esclusivamente scientifico o commerciale, ma una componente cruciale della competizione geopolitica globale.

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