Cina, svelato un drone-spia delle dimensioni di una zanzara: nuova frontiera nella guerra intelligente

RedazioneRedazione
| 26/06/2025
Cina, svelato un drone-spia delle dimensioni di una zanzara: nuova frontiera nella guerra intelligente

Presentato dalla National University of Defense Technology, il micro-UAV integra sensori audio-visivi miniaturizzati per missioni segrete. Impatti attesi su difesa, geopolitica, industria e diritto internazionale dell’innovazione.

La Cina ha ufficialmente svelato uno dei più audaci sviluppi tecnologici in ambito militare: un drone delle dimensioni di una zanzara, destinato a operazioni di sorveglianza in scenari di guerra non convenzionale. Il dispositivo, lungo appena 1,3 centimetri, è stato mostrato in un recente servizio trasmesso da CCTV-7, canale militare della televisione di Stato, suscitando l’interesse delle comunità scientifiche, strategiche e diplomatiche internazionali.

Il micro-drone è frutto del lavoro della National University of Defense Technology (NUDT), uno dei principali centri di ricerca militare del paese, e si inserisce nella più ampia strategia cinese di modernizzazione delle forze armate. Una strategia che privilegia soluzioni autonome, intelligenti e altamente miniaturizzate per ottenere vantaggi informativi e operativi in scenari ad alta complessità.

Architettura tecnologica e implicazioni operative

Con una struttura che imita l’anatomia degli insetti, il drone impiega ali a forma di foglia, un corpo sottile simile a un bastoncino e tre zampe flessibili, capaci di adattarsi a superfici irregolari. L’architettura bionica consente manovre agili e pressoché impercettibili, rendendolo idoneo per infiltrazioni in ambienti chiusi o protetti.

Secondo quanto riportato da fonti ufficiali, il dispositivo integra microcamere e microfoni ad alta sensibilità, in grado di registrare immagini, audio e segnali elettronici. Il controllo remoto può avvenire tramite smartphone, ma la piattaforma è già predisposta per il pilotaggio autonomo basato su intelligenza artificiale.

“La miniaturizzazione di sistemi bionici per operazioni militari rappresenta una sfida ingegneristica multidisciplinare, che coinvolge materiali avanzati, nanotecnologie e sensoristica intelligente”, ha dichiarato Liang Hexiang, studente-ricercatore della NUDT.

Geopolitica e competizione tecnologica globale

L’annuncio del drone-zanzara arriva in un contesto di crescente rivalità strategica tra le grandi potenze, in cui la supremazia tecnologica nei sistemi autonomi e nei micro-UAV è considerata un elemento chiave del dominio informativo sul campo di battaglia.

Negli ultimi mesi, anche altre nazioni hanno presentato piattaforme simili: dalla serie Black Hornet della norvegese Teledyne FLIR, in uso presso numerosi eserciti occidentali, ai programmi sperimentali dell’Aeronautica Militare statunitense. La Cina, però, sembra aver alzato l’asticella, puntando su soluzioni ancora più ridotte in scala, difficili da intercettare e capaci di eludere anche le più moderne contromisure elettroniche.

Tali dispositivi si inseriscono in un piano strutturato di politica industriale militare, sostenuto da investimenti pubblici e sinergie tra accademia, industria bellica e intelligence. A preoccupare gli analisti non è solo l’impiego in scenari di guerra, ma anche il possibile utilizzo in operazioni di spionaggio industriale, sorveglianza politica e raccolta dati su infrastrutture critiche all’estero.

Aspetti giuridici e scenari di regolamentazione

L’uso di micro-droni bionici solleva nuove questioni nel campo del diritto internazionale umanitario, della cyber-sicurezza e del diritto dell’innovazione tecnologica. La possibilità che tali dispositivi vengano impiegati per la raccolta occulta di dati sensibili in territori sovrani pone interrogativi sull’adeguatezza dei trattati attualmente in vigore, a partire dalla Convenzione di Ginevra fino ai quadri normativi elaborati in sede ONU e NATO.

“La soglia di rilevabilità radar di questi dispositivi li rende virtualmente invisibili, ma anche giuridicamente ambigui: non sono armi convenzionali, né droni armati, ma strumenti di penetrazione informativa”, ha commentato Timothy Heath, esperto di sicurezza della RAND Corporation.

Prospettive industriali e investimenti pubblici

Dal punto di vista industriale, lo sviluppo di questi dispositivi apre scenari rilevanti per la trasformazione delle catene del valore militari, accelerando la convergenza tra settori ad alta tecnologia come la bionica, l’optomeccanica, la microelettronica e la robotica.

Il programma NUDT si inserisce in una più ampia strategia governativa cinese di sovranità tecnologica, finanziata dal Piano Made in China 2025, con obiettivi chiari in termini di supremazia nei settori strategici. Secondo analisti finanziari, le aziende coinvolte potrebbero beneficiare di un’espansione nel mercato dual-use, con ricadute anche in ambito civile (es. sicurezza urbana, ispezioni industriali, medicina di precisione).

Trasformazione in atto

Il drone-zanzara non è solo un’innovazione tecnica, ma un chiaro segnale della trasformazione in atto nei paradigmi di potere militare e industriale. La sua introduzione rappresenta un punto di svolta nel confronto globale sulle tecnologie emergenti, e solleva la necessità di nuove forme di governance tecnologica multilivello, capaci di affrontare le sfide della sicurezza, dell’etica e del diritto internazionale in un’era di sorveglianza invisibile.

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