Mercedes, Audi, Volvo, Polestar e Renault si sfilano dal progetto Apple. Gli equilibri tra Big Tech e costruttori entrano in una nuova fase: controllo dell’interfaccia, monetizzazione dei dati e indipendenza industriale al centro della contesa.
Il nuovo sistema CarPlay Ultra di Apple, presentato in esclusiva con Aston Martin, sta incontrando una resistenza significativa da parte dei principali produttori automobilistici globali. Diversi marchi di primo piano—tra cui Mercedes-Benz, Audi, Volvo Cars, Polestar e Renault—hanno confermato di non voler adottare la versione avanzata del software di infotainment di Apple, nonostante quest’ultima li avesse citati come partner ufficiali.
Il rifiuto rappresenta un cambio di paradigma nei rapporti tra l’industria automobilistica e le grandi piattaforme tecnologiche: le case auto non sono più disposte a cedere il controllo sull’interfaccia digitale, considerata oggi un asset strategico alla pari di motore, batteria e design.
Il nodo cruciale: dati, ricavi e governance digitale
Secondo fonti del Financial Times, le motivazioni dietro il rifiuto non sono di natura tecnica, bensì economica e strategica. Apple, con CarPlay Ultra, propone un’integrazione estesa che travalica il tradizionale display centrale e si estende a cruscotti, comandi climatici e quadro strumenti. Questo permetterebbe al colosso di Cupertino accesso diretto a dati sensibili sui comportamenti di guida, abitudini degli utenti e parametri di utilizzo del veicolo.
Informazioni che le case automobilistiche puntano a monetizzare direttamente, attraverso servizi digitali e modelli di abbonamento. Renault avrebbe addirittura respinto Apple con un messaggio netto: “Non cercate di invadere i nostri sistemi.”
Mercedes-Benz, secondo fonti interne, si è ritirata formalmente dalla partnership già ad aprile 2024, mentre GM, più radicalmente, ha annunciato l’intenzione di eliminare anche la versione standard di CarPlay dai propri veicoli elettrici. Tesla e Rivian, già notoriamente indipendenti dalle piattaforme terze, non hanno mai supportato CarPlay.
Competizione, margini e differenziazione nel settore premium
Come osservato da Simon Middleton, partner McKinsey, “I produttori occidentali stanno cercando vie di crescita in un mercato che ha raggiunto o sta raggiungendo il picco delle vendite.” In questo scenario, la gestione diretta dell’esperienza digitale diventa elemento di differenziazione e leva competitiva, soprattutto nel segmento premium.
La disputa è emblematica della crescente tensione tra Big Tech e industria manifatturiera: da un lato aziende come Apple cercano di estendere i propri ecosistemi nei veicoli, dall’altro i produttori automobilistici vogliono mantenere la titolarità dei canali di relazione con il cliente e dei flussi di dati.
Distribuzione limitata e strategia Apple sotto pressione
Apple ha dichiarato che CarPlay Ultra sarà disponibile su “molti altri produttori in tutto il mondo”, citando Hyundai, Kia e Genesis come aderenti. Tuttavia, secondo un’inchiesta di MacRumors su oltre una dozzina di marchi, la maggior parte ha evitato di commentare, o ha fornito risposte evasive.
I principali produttori—tra cui BMW, Toyota, Ford e Stellantis—non hanno confermato alcuna adozione del nuovo sistema. Questo lascia Aston Martin come unico utilizzatore ufficiale nel breve termine, con un’offerta limitata a veicoli da oltre 200.000 dollari.
Nonostante Apple dichiari che il 98% delle nuove auto vendute negli Stati Uniti includa ancora CarPlay standard, l’adozione tiepida di Ultra suggerisce che il mercato non è pronto a cedere la plancia di comando a Cupertino.
Diritto dell’innovazione, sovranità digitale e politica industriale
La vicenda tocca anche temi di diritto dell’innovazione e sovranità tecnologica. Il controllo sull’interfaccia utente e sulla gestione dei dati solleva interrogativi sul regime giuridico applicabile, tra proprietà intellettuale, regolamentazione dei dati (GDPR e normative equivalenti extra-UE) e diritti di interoperabilità.
A livello geopolitico, la posizione assunta dai produttori europei—Renault, Mercedes, Audi, Volvo—segnala una crescente volontà di difendere la capacità di innovazione e autonomia industriale del Vecchio Continente, anche nel dominio digitale. Una mossa in linea con le politiche di “digital sovereignty” promosse dall’Unione Europea.
L’interfaccia è il nuovo campo di battaglia
Il rifiuto di CarPlay Ultra non è un rigetto della tecnologia Apple in sé, quanto un segnale preciso sulla ridefinizione del potere tra piattaforme e produttori fisici. Finché CarPlay restava un’interfaccia passiva, era tollerabile; nel momento in cui ambisce a dominare l’intero abitacolo, entra in conflitto diretto con le strategie di monetizzazione e branding delle case auto.
In un settore in piena trasformazione digitale, chi controlla l’esperienza utente controlla il valore futuro del veicolo. La partita è solo all’inizio.