Il colosso statunitense degli investimenti fornisce un prestito strategico per colmare il deficit del più ambizioso progetto energetico del Regno Unito, tra ritardi, rincari e rilancio della sicurezza energetica nazionale.
Apollo Global Management, uno dei più grandi asset manager a livello globale, è pronto a intervenire nel salvataggio del progetto nucleare britannico Hinkley Point C con un prestito da 4,5 miliardi di sterline (circa 6 miliardi di dollari). Si tratta di una delle più imponenti operazioni di finanziamento privato mai registrate in un’infrastruttura di interesse nazionale nel Regno Unito.
Secondo quanto riportato dal Financial Times e confermato da fonti CNBC, il prestito – classificato come debito non garantito con rating investment grade – dovrebbe avere un tasso d’interesse inferiore al 7%. Il finanziamento rappresenta una risposta concreta al crescente fabbisogno di capitali per un progetto energetico che, nel tempo, ha visto dilatare i propri costi e tempistiche di realizzazione.
Hinkley Point C: il futuro del nucleare europeo passa dal Somerset
Hinkley Point C è la prima centrale nucleare costruita nel Regno Unito dopo oltre 20 anni. Situata nel Somerset, nel sud-ovest dell’Inghilterra, la centrale è progettata per fornire energia elettrica a circa 6 milioni di abitazioni. Tuttavia, sin dall’inizio il progetto ha incontrato difficoltà strutturali: ritardi significativi, revisioni progettuali e un’impennata dei costi che, secondo alcune stime, potrebbero superare i 35 miliardi di sterline.
La proprietà del progetto è in maggioranza detenuta dal colosso francese dell’energia EDF (Électricité de France), che ha più volte ribadito l’impegno a completare l’impianto, pur riconoscendo l’esigenza di una nuova strategia finanziaria per mantenere la sostenibilità a lungo termine del progetto.
Capitali privati per un asset strategico nazionale
L’intervento di Apollo rappresenta un nuovo paradigma nel finanziamento delle infrastrutture energetiche strategiche in Europa. Con la finanza pubblica sotto pressione e la crescente necessità di attrarre investimenti privati per accelerare la transizione energetica, il caso Hinkley Point C potrebbe fungere da modello replicabile per altri progetti su scala continentale.
L’operazione, ancora non ufficializzata, vede Apollo in posizione di leadership nel ruolo di finanziatore non tradizionale. Secondo fonti vicine al dossier, la società americana starebbe negoziando da settimane con EDF e il perfezionamento dell’accordo sarebbe atteso a breve.
Implicazioni geopolitiche ed economiche
Il prestito rappresenta non solo un’operazione finanziaria di grande rilievo, ma anche un asset strategico nel contesto della crescente tensione geopolitica globale. La diversificazione delle fonti energetiche e il rafforzamento dell’autonomia energetica europea sono temi centrali nell’agenda politica dell’UE e del Regno Unito post-Brexit.
Hinkley Point C è uno snodo chiave in questa visione: la capacità di generare energia a basse emissioni di carbonio e di garantire continuità all’approvvigionamento elettrico sarà cruciale nei prossimi decenni, anche alla luce dell’instabilità del mercato del gas naturale.
Una nuova frontiera per l’investimento privato nel nucleare
Se confermato, il prestito da parte di Apollo segnerà un precedente importante nel panorama degli investimenti infrastrutturali europei. In un momento storico in cui l’accesso a capitali a lungo termine è essenziale per sostenere progetti di grande scala, l’ingresso di fondi di private equity nel settore dell’energia nucleare potrebbe aprire la strada a una nuova stagione di partenariati pubblico-privati.
In attesa dell’ufficialità dell’accordo, l’attenzione resta puntata su EDF e sul governo britannico, che dovranno gestire le implicazioni industriali e politiche di una decisione destinata a pesare sul futuro energetico del Paese e, indirettamente, dell’Europa.