“La salute bene comune”: FederTerziario accende il futuro della sanità italiana

RedazioneRedazione
| 27/11/2025
“La salute bene comune”: FederTerziario accende il futuro della sanità italiana

Il 26 novembre 2025 l’Associazione Civita di Roma ha ospitato il convegno FederTerziario “La salute bene comune – La sfida globale delle competenze sanitarie”, dedicato alla formazione di infermieri e operatori stranieri che vogliono lavorare in Italia. Il dibattito ha messo al centro la carenza globale di personale, i percorsi formativi certificati e l’evoluzione dei profili sanitari nell’era del digitale e dell’intelligenza artificiale.

Il 26 novembre 2025 l’Associazione Civita di Roma ha ospitato il convegno “La salute bene comune – La sfida globale delle competenze sanitarie”, organizzato da FederTerziario, trasformato per un giorno nel punto di incontro tra formazione, sanità e cooperazione internazionale. L’appuntamento ha acceso i riflettori sui percorsi dedicati a infermieri e operatori sanitari stranieri che desiderano lavorare in Italia, dentro un programma strutturato per colmare il divario di competenze e favorire una vera integrazione professionale e culturale.

Nel primo panel è emerso con forza il valore strategico della formazione professionale per il futuro del Servizio sanitario nazionale, tra nuovi modelli didattici, collaborazioni con enti accreditati ed esperienze già consolidate sul campo.

In questo contesto, Simone Bentrovato, presidente FederTerziario Socio Sanitaria, ha ricordato come la carenza di personale non sia solo italiana ma parte di una “global care crisis”, aggravata dall’invecchiamento della popolazione e da professioni infermieristiche ancora poco attrattive, al punto che “non basta reclutare nuovi operatori, se poi non si è in grado di trattenerli e valorizzarli nel tempo”.

Il secondo panel ha portato al centro il progetto “La salute bene comune”, con il racconto dei corsi pensati per infermieri e operatori sanitari stranieri, costruiti su pacchetti formativi strutturati, lingua italiana fino al livello B2 e moduli di educazione civica, sicurezza e competenze tecnico‑professionalizzanti. Le testimonianze di docenti, corsisti e professionisti già inseriti nelle strutture italiane hanno mostrato un impatto concreto in termini di occupazione, inclusione e qualità dell’assistenza.

Guardando al futuro, Leopoldo Mondauto ha sottolineato come digitale e intelligenza artificiale stiano ridisegnando i profili professionali, ricordando che “l’IA non sostituirà il personale sanitario, ma richiederà nuove figure ibride capaci di unire competenze cliniche, gestionali e digitali, sostenute da una formazione continua all’altezza delle sfide della telemedicina e della gestione dei dati”.

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