Sull’intelligenza artificiale si è detto e si sta dicendo di tutto, come è logico aspettarsi da una tecnologia che potrebbe determinare una rivoluzione industriale senza precedenti per l’umanità. L’IA infatti sta già iniziando ad avere i primi riflessi sul mondo del lavoro per esempio, cancellando mestieri e creandone altri. Siamo di fronte ad una tecnologia che ci prospetta opportunità inusitate ma anche rischi e pericoli di pari livello, almeno stando alle opinioni nette tra apocalittici ed integrati.
Tuttavia questa volta non ci soffermiamo sulle implicazioni etiche, economiche o sociali dell’intelligenza artificiali. Bensì vogliamo dare uno sguardo su chi sono gli attori più importanti nel mondo che si sono lanciati in questo settore, e come stanno applicano questa tecnologia. Energy Digital ha stilato a tal proposito una lista di dieci aziende energetiche che stanno sfruttando l’IA per migliorare i loro processi industriali e non solo.
L’intelligenza artificiale nella prevenzione dei rischi per le aziende energetiche
Partiamo da NextEra Energy, che nella top ten occupa la posizione più bassa in termini di grandezza (parliamo di 15.000 dipendenti). La compagnia con base a Florida si affida ai droni, i quali sono dotati di tecnologia IA per operazioni di manutenzione o di valutazione dei danni alle infrastrutture energetiche in caso di maltempo o calamità naturali. Come ha spiegato il Senior Manager of Innovation Nuclear dell’azienda da 15.000 dipendenti Eric Schwartz, “utilizzando foto di alta qualità e la tecnologia di imaging termico, siamo in grado di identificare potenziali problemi e programmare l’intervento di una squadra per effettuare la riparazione, in modo che i clienti non subiscano interruzioni nel servizio“.
Un monitoraggio in tempo reale, in questo caso delle reti infrastrutturali dei servizi pubblici, attraverso l’IA, viene effettuato anche da National Grid, al nono posto della classifica con i suoi 31.000 dipendenti: parliamo di gruppo attivo nel settore dell’elettricità e della fornitura del gas nel Regno Unito e nel nord-est degli Stati Uniti.
L’IA come prevenzione degli imprevisti e dei pericoli è utilizzata dalla statunitense GE Vernova (75.000 persone nella sua forza lavoro) tramite il progetto GridOS (Grid Orchestration Software). Tramite il software gli operatori pubblici sono aiutati nel caso di imprevisti che mettono a repentaglio la rete elettrica, come eventi climatici avversi o incendi. E come riporta la società grazie all’IA le interruzioni della rete sono scese del 21%, e contestualmente i tempi di ripristino sono migliorati del 17%.
E.ON (77.000 dipendenti) invece ha lanciato il progetto LiveEO, un sistema di analisi satellitare basato sull’intelligenza artificiale che monitora le infrastrutture energetiche. Grazie a 500 satelliti (alcuni dell’ESA) si controllano le aree in modo da minimizzare gli eventuali rischi e problemi. Una applicazione che nasce inizialmente per le linee ferroviarie, e che monitora in particolare aree in cui la vegetazione “potrebbe rappresentare una minaccia per le infrastrutture su larga scala”, fa sapere E.ON. L’IA in questo caso analizza i dati dalle immagini satellitari ottiche e radar raccolte in modo da individuare potenziali rischi e migliorare le capacità di risposta.
Le molteplici applicazioni dell’IA da parte di Iberdrola
Sfrutta invece da un decennio l’intelligenza artificiale la spagnola Iberdrola (ottava nella classifica stilata da Energy Digital con i suoi 42.000 dipendenti), utilizzandola in svariate applicazioni. Ad esempio per ottimizzare i processi, fare analisi predittive, creare modelli che poi possano essere adattati alla realtà quotidiana dei suoi utenti. L’IA è coinvolta anche nella progettazione degli impianti di energia rinnovabile e nella loro operatività per massimizzare i benefici (come il miglior sfruttamento del vento o del sole). Sino addirittura a fermare le turbine di una pala eolica se vengono rilevati stormi di uccelli entro il raggio di cinque chilometri.
Tante applicazioni, quindi, sviluppate tramite il centro di innovazione di Aldeatejada su cui Iberdrola ha investito più di 400 milioni di dollari.
Siemens Energy e l’ottimizzazione dei data center
Apre la top 5 delle più importanti aziende energetiche alle prese con l’IA un colosso come Siemens che, tramite la sua branca Energy (100.000 dipendenti), utilizza anch’egli l’intelligenza artificiale per applicazioni pratiche per i data center, come l’ottimizzazione della temperatura e la riduzione dei costi per il loro raffreddamento: d’altronde parliamo di impianti che ad oggi rappresentano l’altra faccia della medaglia dell’IA per il loro impatto ambientale. Pensiamo ad esempio al consumo d’acqua per il raffreddamento per queste infrastrutture che sono in funzione 24 ore su 24. Come riporta la BBC, un data center potrebbe consumare dagli 11 ai 19 milioni di litri d’acqua al giorno. Che sia una stima reale o esagerata, è ovvio che questi impianti sono altamente energivori e bisogno fare in modo che questo consumo possa essere ottimizzato (anche se viene sfruttata l’IA per fare ciò, come un cane che si morde la coda).
Tornando alle società energetiche che utilizzano l’intelligenza artificiale annoveriamo anche un altro colosso che si posiziona al quarto posto della classifica con 96.000 dipendenti, ovvero Shell, che la applica nella ricerca e sviluppo di nuovi materiali per le batterie, carburanti a basse emissioni e simularne le proprietà e il loro comportamento nelle varie condizioni. Il tutto con tempistiche non paragonabili al lavoro di ricerca prettamente umano. Ma l’IA viene utilizzata anche nell’attività di esplorazione marina, grazie ad un accordo con la società di analisi dei big data SparkCognition.
BP, già British Petroleum (terzo posto, 100.500 dipendenti), sfrutta l’intelligenza artificiale in diversi modi, come l’identificazione dei punti più adatti per le ricariche dei veicoli elettrici, mentre la francese EDF (medaglia d’argento con la sua forza lavoro di 119.444 unità) la applica nelle attività industriali come la manutenzione o l’approvvigionamento, oltre simulazioni degli impianti nucleari o nel servizio con i clienti (pratica diffusa da altre aziende che stanno via via sostituendo i call center con chat online).
Infine svetta nella classifica di Energy Digital Schneider Electric, che presenta 150.000 dipendenti. La multinazionale francese per i suoi data center sta sviluppando sistemi di approvvigionamento energetico sostenibili. James Simonelli, SVP e Chief Technology Officer della divisione Secure Power di Schneider Electric, ha sottolineato la diffusione vorticosa dell’IA e ha aggiunto, come riporta Energy Digital: “Sulla base di una serie di studi interni, riteniamo che i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale potrebbero rappresentare fino al 36% del consumo energetico totale dei data center entro il 2030. E gli stessi carichi saranno il motore principale del 60% del consumo energetico dei nuovi edifici da qui al 2030. L’intelligenza artificiale non cambierà solo il modo in cui svolgiamo i nostri compiti, ma avrà anche un impatto drastico sulle infrastrutture dei data center“.
