Movimenti fluidi, pelle sintetica, privacy e data di uscita: cosa sappiamo del robot umanoide di Xpeng

| 08/11/2025
Movimenti fluidi, pelle sintetica, privacy e data di uscita: cosa sappiamo del robot umanoide di Xpeng

Approfondiamo quanto ad oggi si conosce del robot umanoide IRON di Xpeng. Un progetto ambizioso che ha stupito per la fluidità dei movimenti intravisti nelle prime dimostrazioni, e non solo

Mentre la produzione dell’Optimus di Tesla si sta rivelando più ardua del previsto, al di là delle dimostrazioni promozionali, ancora una volta la Cina si dimostra un passo avanti nell’alta tecnologia, in questo caso i robot umanoidi.

Xpeng presente IRON, l’ultima generazione del suo robot umanoide

Xpeng si è lanciata in questo campo e vale la pena approfondire ulteriormente. I modelli IRON presentati all’AI Day di Guangzhou rappresentano l’ottava generazione di questo robot creati dall’azienda cinese (le prime erano in versione quadrupedi), nonché la terza dall’aspetto umanoide.

E rispetto alla concorrenza si distinguono per alcune caratteristiche peculiari. In primis perché il materiale che riveste il corpo è una pelle sintetica. Inoltre l’aspetto è più sinuoso rispetto al genere neutro dei robot presentati ad esempio da Tesla.

Le funzioni del robot umanoide di Xpeng

Ma al di là dell’estetica, Xpeng vuole distinguersi dalla concorrenza e anche dal concetto stesso di umanoide in termini di funzioni. Il suo IRON non sarà destinato a compiti ripetitivi come quelli all’interno di una fabbrica o per le faccende domestiche. Di pari passo con un aspetto meno freddo e respingente e più “umano” (ci sarà anche la possibilità di personalizzare il fisico, con caratteristiche come la corporatura o l’altezza, il colore e così via), la creatura artificiale di Xpeng sarà votata al rapporto con il pubblico. Quindi come guida turistica, ad esempio, oppure receptionist o accoglienza del pubblico. Non sono comunque esclusi compiti come l’ispezione negli ambienti industriali.

Il tutto grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale e una potenza di calcolo pari a 2.250 TOPS (Tera Operations Per Second). Rispetto ai prototipi di robot che abbiamo visto nei decenni passati, IRON punta a movimenti più fluidi (come intravisto nelle presentazioni) e una certa autonomia e precisione nell’afferrare oggetti grazie a 22 gradi di libertà. Sarà da vedere se Xpeng riuscirà là dove Tesla sta faticando con il suo Optimus, ovvero la capacità di adoperare le mani con una destrezza ed una abilità simile a quelle umane (motivo per cui la produzione il mese scorso è stata sospesa per lavorare ulteriormente su questo aspetto).

IRON inoltre utilizza il modello Vision-Language-Action (VLA) di seconda generazione per rendere i suoi movimenti quanto più simili a quelli umani. E consentire una interazione ambientale anche di livello complesso.

IRON seguirà le tre leggi della robotica di Asimov. Più una

Il robot di Xpeng, destinato alla produzione entro la fine del prossimo anno, seguirà le tre leggi della robotica di Asimov più una, come assicura l’azienda. Ovvero non recherà danno all’essere umano, obbedirà ai nostri ordini e proteggerà a sua volta la sua esistenza (purché tutto ciò non vada a confliggere con le regola precedenti). In più, viene introdotta una legge per assicurare la privacy dei proprietari, al passo con le preoccupazioni e le esigenze contemporanee. Quindi gli IRON non riveleranno dati sensibili di chi li acquista.

Riguardo la loro autonomia, i robot sfrutteranno batterie allo stato solido, quindi con maggiore densità energetica e minor peso. Ora l’umanoide di Xpeng andrà incontro ad ulteriori test prima di dare il via libera alla produzione, come abbiamo detto, verso la fine del 2026. Sul prezzo vige ancora il massimo riserbo.

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