Dopo “A” come “Analytics”, il nostro viaggio nel Webbolario approda alla lettera “B“, come Browser.
Una parola che pronunciamo tutti i giorni, spesso distrattamente, mentre apriamo una nuova scheda senza chiederci mai davvero dove ci stiamo affacciando.
Il browser è la finestra sul web, il nostro telescopio digitale, ma anche, volendo guardare meglio, uno specchio.
È ciò che traduce il linguaggio delle macchine in qualcosa che possiamo capire, cliccare, amare o fraintendere.
Chrome, Safari, Firefox, Edge: nomi che suonano familiari, quasi rassicuranti, eppure dentro ciascuno di essi si nasconde un mondo complesso fatto di protocolli, tracciamenti, algoritmi e piccoli automatismi che decidono, spesso al posto nostro, cosa vediamo prima e cosa non vediamo affatto.
🔍 Ma un browser non è solo un programma. È una lente cognitiva, una soglia tra noi e la rete.
È il punto in cui la curiosità incontra il controllo, dove la libertà di navigare si intreccia con la discreta presenza dell’algoritmo.
Ogni clic è un gesto, ingenuo o consapevole, che lascia tracce, cookie, percorsi.
E ogni finestra aperta è, in fondo, una domanda che rivolgiamo al mondo digitale: dove mi porterai, questa volta?
🧭 Il prof. Bisenzi lo definisce “la memoria operativa del nostro pensiero online”:
un luogo dove la conoscenza si mescola all’abitudine, dove la velocità diventa valore e l’attesa un lusso.
Capire il browser non significa solo saperlo usare, ma riconoscere il potere che esercita nel disegnare la nostra esperienza del web.
Perché, nel bene e nel male, il browser è il regista silenzioso della nostra vita digitale: decide tempi, percorsi, perfino desideri di navigazione.
🎓 Ogni mercoledì, una nuova parola del digitale spiegata con chiarezza, ironia e senso critico.
Perché il web, come ogni lingua viva, non si usa soltanto: si interpreta.
E per navigarlo davvero, bisogna prima imparare a leggerlo.
Chi è il prof. Enrico Bisenzi
Esperto di comunicazione digitale e media education, Enrico Bisenzi è tra i più autorevoli divulgatori italiani nel campo dell’accessibilità, dell’usabilità e della comunicazione inclusiva online.
Docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma collabora con molte altre istituzioni accademiche tra cui ABA e Isia di Firenze, sua citta’ natale, e si occupa di alfabetizzazione digitale e cittadinanza consapevole.
Con uno stile lucido, ironico e interdisciplinare, il prof. Bisenzi esplora i meccanismi del web contemporaneo — dalle parole che usiamo agli strumenti che plasmano la nostra attenzione — con l’obiettivo di fornire chiavi di lettura critiche e operative per orientarsi nel mondo digitale.