Il robot umanoide Tesla Optimus andrà su Marte entro il 2026

| 12/02/2025
Il robot umanoide Tesla Optimus andrà su Marte entro il 2026

Il robot sarà trasportato dal razzo Starship. Elon Musk, fondatore di SpaceX e CEO di Tesla, afferma che se le prime missioni avranno successo, gli sbarchi umani potrebbero iniziare già nel 2029, o al massimo nel 2031.

Il robot umanoide Tesla Optimus partirà a bordo del razzo Starship di SpaceX alla volta di Marte entro la fine del 2026. Secondo Elon Musk, fondatore della compagnia, gli sbarchi umani potrebbero seguire “già nel 2029”, anche se il 2031 è una data più probabile.

La NASA attende una versione modificata di Starship come lander lunare per il programma Artemis. Tuttavia, SpaceX deve dimostrare che il veicolo è affidabile, sicuro per l’equipaggio e capace di rifornimenti complessi in orbita, essenziali per le missioni nello spazio profondo.

Le caratteristiche del robot Optimus

Il robot Optimus, presentato da Musk lo scorso anno, è in grado di svolgere compiti elementari e ha un prezzo che oscilla tra i 20mila e i 30mila dollari. La versione Gen 3 di Optimus è progettata per affrontare le sfide del suolo marziano, caratterizzato da crateri e superfici irregolari. Il robot integra avanzati sistemi di controllo basati sull’intelligenza artificiale, mobilità adattiva e resistenza a temperature estreme, rendendolo ideale per esplorazioni spaziali.

Optimus Gen 3 sarà utilizzato nella colonizzazione di Marte principalmente come strumento per testare le condizioni del pianeta e preparare il terreno per future missioni umane. Ecco alcuni modi in cui potrebbe essere impiegato:

  • Test di atterraggio e operatività in condizioni marziane estreme, come la bassa pressione atmosferica e le temperature variabili.
  • Preparazione dell’infrastruttura: Optimus potrebbe essere utilizzato per costruire o preparare le infrastrutture necessarie per le future missioni umane. La sua capacità di lavorare in ambienti progettati per gli umani lo rende ideale per compiti come l’installazione di strutture o l’allestimento di aree abitative.

Raccolta di dati: il robot potrebbe raccogliere dati importanti sul suolo marziano, come la composizione chimica e le condizioni geologiche, fornendo informazioni cruciali per pianificare missioni successive.

Guarda il video di Tesla Optimus Gen3.

Le caratteristiche del razzo Starship 

Con un’altezza di 121,3 metri e una massa al decollo di 5000 tonnellate, Starship è il razzo più alto e potente mai costruito. Ha un volume di carico di 1000 m³, capace di trasportare fino a 150 tonnellate in orbita terrestre bassa. È progettato per missioni multiple, come l’esplorazione lunare, la colonizzazione di Marte e il trasporto di carichi pesanti in orbita.

Starship è il primo razzo completamente riutilizzabile, con entrambi gli stadi (Super Heavy e Starship) progettati per atterrare ed essere riutilizzati, riducendo drasticamente i costi di lancio e i tempi di preparazione. Costruito interamente in acciaio inossidabile, offre facilità di utilizzo e riduce i costi di manutenzione.

Il razzo di SpaceX utilizza motori Raptor alimentati a metano e ossigeno liquidi: sei motori, tre per l’atmosfera e tre per il vuoto spaziale. Può essere rifornito di carburante in orbita per aumentare la capacità di carico verso destinazioni più lontane.

L’approccio “Fail Fast, Learn Fast”

SpaceX ha dovuto affrontare un contrattempo, a marzo, quando il suo ultimo volo di prova del prototipo di Starship si è concluso con una esplosione. Nonostante ciò, l’approccio “fail fast, learn fast” (fallire velocemente, imparare velocemente), dove ogni test fornisce dati cruciali per ottimizzare il sistema, ha reso SpaceX il principale fornitore mondiale di servizi di lancio

Le principali sfide tecniche nel riutilizzo di Starship riguardano aspetti critici del design, del recupero e dell’affidabilità. Ecco una sintesi delle difficoltà più significative:

Affidabilità dei motori Raptor

  • Spegnimenti improvvisi: durante i voli, alcuni motori Raptor si spengono a causa di perdite di propellente o incendi che danneggiano componenti elettrici.
  • Accensione in fase di rientro: il flusso d’aria durante la manovra di atterraggio può impedire la riaccensione dei motori, rendendo critica la tempistica.
  • Gestione di 33 motori: la sincronizzazione e il controllo di così tanti motori simultaneamente rappresentano una complessità ingegneristica senza precedenti.

Trasferimento di propellente in orbita

  • Tecnologia non testata in volo: il rifornimento tra due Starship in orbita è essenziale per missioni lunari e marziane, ma non è ancora stato dimostrato operativamente.
  • Rischi di ebollizione: i serbatoi pressurizzati richiedono sistemi avanzati per mantenere il propellente stabile durante il trasferimento.

Sistema di recupero e atterraggio

  • Cattura con Mechazilla: il recupero degli stadi tramite bracci meccanici (senza gambe di atterraggio) richiede precisione millimetrica. Un errore potrebbe distruggere le infrastrutture di terra.
  • Ammaraggi controllati: prima di tentare la presa al volo, SpaceX deve effettuare almeno due ammaraggi di successo per validare le procedure.

Integrità strutturale e materiali

  • Saldature critiche: i punti di giunzione in acciaio inox sono vulnerabili durante i test di pressione e i voli, come dimostrato da esplosioni durante i collaudi.
  • Resistenza al rientro atmosferico: lo scudo termico e la struttura devono resistere a sollecitazioni estreme, specialmente nelle missioni interplanetarie.

Nonostante i progressi, come il primo recupero riuscito di Super Heavy nel 2024, gli incidenti recenti nell’ottavo test di volo sottolineano la complessità residua.

Il successo di SpaceX è stato accompagnato da preoccupazioni per i potenziali conflitti di interesse dovuti alla vicinanza di Musk con la Casa Bianca e alle tensioni con la Federal Aviation Administration (FAA), agenzia federale statunitense all’interno del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti, responsabile per la regolamentazione e la supervisione di ogni aspetto dell’aviazione civile negli Usa e nelle acque internazionali circostanti.

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