Introduzione
Il report “Il Fintech in Italia e in Europa: contesti e regole diverse”, offre una panoramica completa dell’ecosistema Fintech in quattro Paesi chiave: Italia, Spagna, Francia e Regno Unito.
Redatto con il contributo scientifico dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano e di ItaliaFintech, il documento confronta contesti diversi per individuare analogie, differenze e possibili spunti di crescita per il mercato italiano.
Punti principali
Startup e capitale umano
Il Regno Unito domina la scena europea con il 67% delle oltre 3800 startup Fintech nate dal 2019, una concentrazione impressionante se si considera che il 71% di queste ha sede a Londra. La Francia segue con il 17%, mentre Italia e Spagna restano entrambe ferme all’8%.
Dal 2021 si registra un calo generalizzato nella creazione di nuove imprese in tutti i Paesi. In Italia la fragilità è evidente: due startup su tre hanno meno di 10 dipendenti, un dato che si riflette nell’impatto occupazionale. Il settore britannico, infatti, genera 8,5 volte più posti di lavoro rispetto a quello italiano.
Investimenti e funding
Il divario si allarga ulteriormente sul fronte dei capitali. Il Regno Unito assorbe il 73% degli investimenti complessivi, mentre la Francia raccoglie il 17%. L’Italia si ferma al 6% e la Spagna al 4%.
In entrambi i Paesi mediterranei, circa la metà dei round di finanziamento è inferiore a 1 milione di euro, segnale di un accesso limitato ai capitali necessari per crescere su scala internazionale. La mappa degli unicorni conferma la distanza: 29 in UK, 13 in Francia, solo 2 in Italia e 1 in Spagna.
Iniziative pubbliche e regolamentazione
L’approccio normativo varia in base ai contesti nazionali. Regno Unito, Italia e Spagna hanno adottato le Regulatory Sandbox, strumenti che consentono di testare prodotti innovativi sotto la supervisione delle autorità. Londra è stata pioniera già nel 2016, trasformando la sua sandbox in un modello always open e affiancandola a una Digital Sandbox dedicata ai progetti in fase iniziale. La Spagna ha sviluppato una sandbox di matrice privata, che prevede un percorso semplificato per l’autorizzazione post-sperimentazione. In Italia lo strumento è stato introdotto nel 2021.
La Francia ha scelto invece una via diversa: nessuna sandbox regolamentare, ma spazi di confronto come gli Innovation Hub (Le Lab della Banque de France e il Pôle Fintech dell’ACPR) e un evento annuale di riferimento, il Fintech Forum.
Nonostante le differenze, tutti i Paesi mostrano una tendenza comune verso un dialogo più diretto e flessibile tra autorità e operatori del settore.
Metodologia
Il report si fonda su un’analisi comparativa che prende in esame startup, capitale umano, investimenti e regolamentazione nei quattro Paesi studiati.
La ricerca, condotta con il contributo dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano e di ItaliaFintech, combina dati quantitativi e analisi qualitative per restituire un quadro completo delle differenze strutturali e delle similitudini tra i diversi ecosistemi.
Obiettivi
Lo studio ha tre finalità principali:
- Mettere a confronto gli ecosistemi Fintech di Italia, Spagna, Francia e Regno Unito per evidenziarne differenze e analogie.
- Identificare criticità e potenzialità utili a comprendere meglio le dinamiche del settore.
- Proporre misure di policy concrete per rafforzare la competitività del Fintech in Italia, colmando il divario rispetto ai Paesi più avanzati.
Conclusioni
L’analisi mette in luce un’Italia caratterizzata da un tessuto imprenditoriale vivace ma frammentato, con startup di piccole dimensioni, una limitata capacità di attrarre capitali e un impatto occupazionale ridotto rispetto ai principali competitor.
Per superare queste criticità, la parte finale del report — curata da ItaliaFintech — delinea quattro direttrici strategiche:
- Aprire le porte al Fintech con procedure di costituzione più semplici e un regime normativo più adatto ai tempi di incubazione del settore.
- Gestire l’innovazione rendendo il quadro regolatorio più chiaro, armonizzando le regole su cripto-attività, crowdfunding e open finance, ed evolvendo la sandbox italiana verso un modello always open.
- Finanziare l’innovazione colmando il gap di capitali, promuovendo l’Italia tra gli investitori internazionali e valutando la creazione di un fondo pubblico-privato dedicato.
- Coltivare il futuro attraverso un dialogo istituzionale stabile con le autorità di vigilanza e investendo in campagne di alfabetizzazione finanziaria e digitale.
Per non restare indietro nella competizione globale, l’Italia deve puntare su regole più moderne, maggiori capitali e una cultura dell’innovazione più diffusa.
Dettagli del Report
- Autore: Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano
- Anno di Pubblicazione: 2025
- Numero di Pagine: 44
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