Mistral e Perplexity nel radar di Apple: la Big Tech entra nella guerra globale dell’AI

RedazioneRedazione
| 27/08/2025
Mistral e Perplexity nel radar di Apple: la Big Tech entra nella guerra globale dell’AI

Dopo anni di prudenza nelle acquisizioni, Apple valuta due mosse miliardarie su Mistral e Perplexity. L’obiettivo: colmare il divario con Google e Microsoft, rilanciare Siri e ridefinire il ruolo di Cupertino nella competizione geopolitica dell’intelligenza artificiale.

Cupertino rompe la tradizione M&A e guarda a operazioni senza precedenti

Per decenni Apple si è distinta per una politica prudente nelle acquisizioni: piccole operazioni mirate a rafforzare competenze interne, mai grandi scommesse miliardarie come quelle tipiche di Google, Amazon o Microsoft. Ora, però, la traiettoria sembra cambiare. Secondo The Information, dirigenti di Cupertino avrebbero discusso internamente la possibilità di acquisire due delle startup più promettenti nel panorama globale dell’intelligenza artificiale: la francese Mistral e la statunitense Perplexity.
L’indiscrezione non è banale. Viene infatti dopo che Tim Cook ha dichiarato pubblicamente che Apple è disposta ad accelerare il passo sull’AI anche attraverso “acquisizioni significative”, rompendo con una tradizione aziendale quasi dogmatica in materia di M&A. Questa svolta riflette l’urgenza di colmare un divario percepito rispetto ai concorrenti, soprattutto dopo che Google, OpenAI e Samsung hanno già introdotto funzionalità AI di nuova generazione nei loro dispositivi consumer.

Mistral: il campione europeo tra open source e ambizioni globali

Fondata nel 2023 a Parigi da un gruppo di ricercatori con esperienze in DeepMind e Meta, Mistral AI è diventata rapidamente un caso emblematico di “campione europeo” nell’intelligenza artificiale. La società ha puntato su modelli linguistici open source ad alte prestazioni, capaci di competere con GPT e Claude, conquistando una posizione unica nel dibattito internazionale sul controllo e l’accessibilità dei sistemi AI.
La sua crescita è stata vertiginosa: valutata circa 6 miliardi di dollari nel 2024, oggi Mistral è in trattative per raccogliere un nuovo miliardo di capitale a una valorizzazione di 10 miliardi, secondo quanto riportato dal Financial Times. L’interesse di Apple non riguarderebbe soltanto la tecnologia, ma anche il simbolismo geopolitico: acquisire un player europeo significherebbe proiettare Cupertino come attore capace di integrare innovazione globale, in un momento in cui l’Unione Europea cerca di difendere la propria autonomia digitale con l’AI Act.

Perplexity: la risposta americana al motore di ricerca tradizionale

Se Mistral rappresenta la scommessa europea, Perplexity incarna la promessa americana di una nuova generazione di ricerca AI. La startup, sostenuta da Nvidia e da Jeff Bezos, si distingue per il suo approccio “citazionale”: un motore di risposta che fornisce non solo output conversazionali, ma anche link a fonti verificate. In un’epoca segnata dalla disinformazione digitale, questa funzionalità si rivela cruciale per la credibilità dei sistemi AI.
Per Apple, l’acquisizione di Perplexity avrebbe un duplice vantaggio. Primo: ridurre la dipendenza storica da Google, con cui mantiene un accordo miliardario per rendere il suo motore di ricerca predefinito su Safari. Secondo: integrare in Siri e nei propri sistemi un’esperienza utente radicalmente più avanzata, trasformando l’assistente vocale da semplice interfaccia a vero strumento di ricerca e produttività. Con una valutazione che supera i 10 miliardi di dollari, Perplexity rappresenterebbe una delle acquisizioni più grandi nella storia di Apple.

La rincorsa all’AI e il ritardo strategico di Cupertino

Apple non è stata pioniera nell’intelligenza artificiale generativa. Siri, presentata con grande enfasi nel 2011, non è mai riuscita a mantenere la promessa di un assistente intelligente e flessibile. Nel frattempo, concorrenti come Google hanno lanciato Gemini e integrato AI nei Pixel, Samsung ha introdotto Galaxy AI e Microsoft ha portato Copilot direttamente nei sistemi operativi. Apple appare oggi in una posizione di rincorsa.
Per colmare questo gap, non bastano più piccoli aggiustamenti: servono acquisizioni trasformative. Ecco perché i colloqui su Mistral e Perplexity vanno letti come parte di un piano industriale radicale. L’obiettivo non è solo competere sul prodotto, ma ridefinire il posizionamento di Apple nell’ecosistema AI globale, da follower a protagonista.

Opportunità e rischi regolatori di un’operazione miliardaria

Un’acquisizione di queste dimensioni non sarebbe priva di rischi. Sul fronte antitrust, Apple è già sotto la lente in USA e UE per la gestione dell’App Store e per pratiche considerate anticoncorrenziali. Acquisire una startup AI da miliardi potrebbe sollevare nuove indagini, soprattutto in Europa, dove l’AI Act introduce norme stringenti su trasparenza, responsabilità e sicurezza.
Inoltre, vi è il rischio di “cultural clash”. Apple è nota per la sua segretezza e controllo verticale; Mistral ha costruito la propria reputazione su modelli open source, mentre Perplexity valorizza la trasparenza radicale delle fonti. Integrare queste filosofie in un’unica identità Apple potrebbe rivelarsi una sfida complessa.

La dimensione geopolitica: AI come leva di potere industriale

Il potenziale ingresso di Apple in Mistral o Perplexity ha anche una lettura geopolitica. L’Europa, che con l’AI Act mira a costruire un “terzo polo” tra USA e Cina, rischierebbe di perdere un campione strategico come Mistral proprio nelle mani di una Big Tech americana. Sarebbe un segnale chiaro della difficoltà europea nel trasformare startup di successo in player indipendenti di lungo periodo.
Dall’altra parte, un’acquisizione di Perplexity consoliderebbe il primato statunitense nell’AI, rafforzando la filiera che vede Nvidia come fornitore di chip, Microsoft e Google come competitor diretti, e Amazon come partner/finanziatore. Cupertino diventerebbe così parte di un’alleanza industriale americana ancora più concentrata.

Apple tra prudenza e rivoluzione

Le discussioni interne su Mistral e Perplexity segnalano che Apple è pronta a un cambio di pelle. Per decenni la sua forza è stata l’integrazione verticale, la capacità di innovare dall’interno senza dipendere da grandi acquisizioni. Ora, però, la posta in gioco è diversa: l’AI non è solo una funzionalità, ma la piattaforma che definirà l’intero ecosistema tecnologico dei prossimi decenni.
Il dilemma per Cupertino è chiaro: restare fedele al modello prudente e rischiare di restare indietro, o compiere un salto storico con acquisizioni miliardarie che potrebbero ridefinire il futuro di Siri, di iOS e forse dello stesso concetto di interfaccia uomo-macchina. La decisione non riguarda solo Apple, ma l’equilibrio globale tra innovazione, regolazione e geopolitica digitale.

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