L’età giusta per iniziare a risparmiare per la pensione: perché 27 anni potrebbero non bastare

RedazioneRedazione
| 17/08/2025
L’età giusta per iniziare a risparmiare per la pensione: perché 27 anni potrebbero non bastare

Il dibattito globale su previdenza, compounding e sostenibilità dei sistemi pensionistici.

La percezione dei risparmiatori e il divario con la realtà

Un recente sondaggio condotto da Empower negli Stati Uniti (giugno 2025, campione di 1.001 adulti) ha rivelato che, secondo la percezione comune, l’età ideale per iniziare a risparmiare in vista della pensione è 27 anni. Alla domanda sull’età di ritiro, gli intervistati hanno indicato 58 anni come obiettivo desiderabile. Tuttavia, i dati reali raccontano una storia diversa: secondo il Center for Retirement Research del Boston College, l’età media effettiva di pensionamento è ben più alta — 64 anni per gli uomini e 62 per le donne. Questa distanza tra aspirazioni e realtà solleva dubbi sulla sostenibilità dei risparmi individuali e sulla capacità delle famiglie di affrontare la longevità crescente: secondo l’OMS, nel 2050 oltre il 22% della popolazione mondiale avrà più di 60 anni.

Generazioni a confronto: Gen Z anticipa il risparmio

Se i baby boomer hanno iniziato a risparmiare in media a 35 anni e la Generazione X intorno ai 30, millennials e Gen Z mostrano comportamenti diversi. Un report del Transamerica Institute (2024) evidenzia che i millennials iniziano a risparmiare già a 25 anni, mentre i Gen Z a 20 anni. Questo anticipo riflette un cambiamento culturale: da un lato la precarietà del lavoro e il timore per la stabilità futura delle pensioni pubbliche, dall’altro la diffusione di app fintech che consentono di investire piccole somme in maniera automatizzata. In Italia, secondo dati OCSE 2023, solo il 20% dei giovani sotto i 30 anni ha un piano pensionistico individuale, contro il 60% nei Paesi del Nord Europa.

Il potere dell’interesse composto: la matematica che lavora per noi

La vera chiave del risparmio previdenziale è l’interesse composto. Secondo una simulazione di Fidelity:

  • chi inizia a 22 anni investendo 100 dollari al mese al 6% annuo accumula circa 242.000 dollari a 65 anni;
  • chi inizia solo 5 anni dopo, a 27 anni, accumula circa 168.000 dollari.

Quei pochi anni iniziali, grazie al compounding, valgono oltre 70.000 dollari in meno. In Europa, l’EIOPA (Autorità europea delle assicurazioni) ha più volte sottolineato come la “latenza dell’investimento” sia uno dei maggiori ostacoli all’adeguatezza pensionistica.

Implicazioni economiche e politiche industriali

La questione non è solo individuale: il risparmio previdenziale ha un impatto diretto sulla stabilità dei sistemi economici. Negli Stati Uniti il patrimonio accumulato nei fondi pensione privati supera i 40.000 miliardi di dollari (dato Investment Company Institute 2024), rappresentando una colonna portante dei mercati finanziari. In Europa, invece, la dipendenza dalle pensioni pubbliche rimane forte, ma Paesi come Olanda e Danimarca hanno creato modelli ibridi che combinano sistemi obbligatori e volontari, garantendo tassi di sostituzione più alti e sostenibili. L’Italia, al contrario, registra ancora una bassa adesione ai fondi pensione (circa il 36% dei lavoratori, secondo Covip 2023), con il rischio di future tensioni sui conti pubblici.

Aspetti giuridici e regolatori: tra incentivi e tutele

Sul piano normativo, i governi stanno cercando di incentivare l’anticipo del risparmio. Negli USA, i contributi ai piani 401(k) e IRA godono di vantaggi fiscali. L’Unione Europea, con la direttiva IORP II, ha imposto regole di trasparenza e governance per i fondi pensione, cercando di aumentare la fiducia dei risparmiatori. In Italia, le agevolazioni fiscali sui fondi pensione individuali e le iniziative come il PIR alternativo sono pensate per stimolare il risparmio a lungo termine. Tuttavia, resta aperto il tema della “giustizia intergenerazionale”: i giovani di oggi rischiano di contribuire sempre di più per ricevere in futuro meno benefici.

Innovazione tecnologica: fintech e robo-advisory

L’innovazione sta rivoluzionando la previdenza. Le piattaforme di robo-advisory calcolano piani di accumulo personalizzati, adattando investimenti al profilo di rischio e agli obiettivi di vita. Negli USA app come Acorns e Betterment hanno reso popolare il concetto di micro-investimento, permettendo anche a chi ha redditi bassi di iniziare presto. L’intelligenza artificiale, inoltre, sta trasformando la consulenza patrimoniale: modelli predittivi analizzano longevità, inflazione e mercati per offrire scenari di accumulo più realistici.

La lezione: il tempo è il vero capitale

Il messaggio degli esperti è unanime: aspettare fino a 27 anni per iniziare non è un errore fatale, ma può compromettere l’accumulo necessario a garantire indipendenza finanziaria in età avanzata. Anticipare a 20 o 22 anni anche piccoli versamenti significa sfruttare la forza del tempo. Secondo OECD Pensions Outlook 2024, i sistemi pensionistici più resilienti sono quelli che uniscono obblighi collettivi a incentivi individuali, con una cultura del risparmio diffusa già in età universitaria.

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