Tesla si candida a fornire energia elettrica nel Regno Unito: impatto economico, normativo e strategico

RedazioneRedazione
| 11/08/2025
Tesla si candida a fornire energia elettrica nel Regno Unito: impatto economico, normativo e strategico

Con la domanda per una licenza elettrica presentata a Ofgem, Tesla espande la sua presenza energetica nel Regno Unito in un contesto di calo delle vendite EV in Europa e crescente concorrenza globale.

Tesla Energy Ventures, la controllata britannica del gruppo di Elon Musk, ha presentato una richiesta formale di licenza per la fornitura di energia elettrica a case e imprese in Inghilterra, Scozia e Galles. Se approvata da Ofgem (l’Autorità energetica britannica), ci vorranno fino a nove mesi per il via operazioni, con un potenziale lancio previsto per la metà del 2026.

Offerta integrata: energia, ricarica e storage

Tesla ha già ottenuto, nel 2020, una licenza per la generazione di elettricità nel Regno Unito e ha venduto decine di migliaia di sistemi Powerwall e soluzioni per la ricarica domestica. La nuova licenza renderebbe possibile offrire pacchetti energia completi, integrando tariffe agevolate per la ricarica dei veicoli, lo stoccaggio domestico e la vendita di energia in eccesso alla rete nazionale — un modello già testato con successo in Texas dal 2022.

Sfondo di mercato: Tesla sotto pressione in Europa

L’espansione nel settore energetico coincide con un forte rallentamento delle vendite di auto Tesla nel Vecchio Continente. A luglio, le immatricolazioni nel Regno Unito sono calate di quasi il 60%, con solo 987 veicoli venduti rispetto a 2.462 nello stesso mese del 2024. In Germania la situazione è simile, con un crollo del 55%. Anche in altri mercati chiave, come Francia, Svezia e Belgio, le vendite sono diminuite drasticamente.

Nel complesso, nei primi mesi del 2025, le registrazioni Tesla in Europa sono diminuite costantemente per cinque mesi consecutivi, mentre l’intero mercato EV continuava a crescere del 27 %.

Il crollo delle vendite Tesla ha coinciso con l’exploit del marchio cinese BYD, che ha quadruplicato le proprie immatricolazioni nel Regno Unito e registrato una crescita in Germania del +390% in luglio. Secondo i dati, BYD ha superato Tesla nelle vendite in Europa già nell’aprile 2025.

Profili economico-giuridico e politica industriale

Da un punto di vista economico, la mossa di Tesla può essere interpretata come una diversificazione strategica delle sue attività, puntando a bilanciare il calo delle vendite di auto con nuove fonti di ricavi nell’energia domestica. Giuridicamente il progetto coinvolge un nuovo ambito regolatorio, che richiede l’autorizzazione Ofgem per il mercato retail, mentre resta escluso un servizio dual‑fuel (energia elettrica + gas).

Nel quadro politica-industriale, l’iniziativa segnala una convergenza sempre più evidente tra automotive, energia e digitalizzazione delle reti: Tesla intende consolidare una value-chain integrata tra mobilità elettrica, accumulo e gestione smart dell’energia.

Un azzardo o una visione coerente?

La candidatura di Tesla si inserisce in un contesto complesso: la transizione energetica offre nuove opportunità, ma la sostenibilità della strategia dipende dalla capacità di Tesla di competere nel mercato energetico e di ristabilire fiducia nel settore auto. Il progetto di diventare fornitore elettrico potrebbe rappresentare una svolta industriale, trasformando la crisi di vendite in opportunità di leadership integrata tra mobilità e energia.

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